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DL Crescita, Confindustria: segnali positivi, ma serve irrobustire la crescita economica

Cauta apertura da Confindustria al Decreto crescita che mostra primi segnali di discontinuità, seppur limitati rispetto al passato, rimediando ad alcuni errori. L’obiettivo, continua l’associazione degli imprenditori ascoltata nell’audizione del 10 maggio alla Camera, deve essere un piano organico di misure e riforme finalizzato al rilancio dello sviluppo economico e una "politica economica di ampio respiro" orientata allo sviluppo degli investimenti ed attenta alle politiche per le imprese per aumentarne la competitività con orizzonte temporale di lungo periodo. Giudizio sospeso anche per Rete Italia che giudica positivamente la riproposizione del super ammortamento, chiedendo però maggiore coerenza nella semplificazione di adempimenti e oneri a carico delle imprese.

Proseguono le audizioni alla Camera sul Decreto crescita.

In particolare, nella mattinata di venerdì 10 maggio sono state ascoltate le associazioni imprenditoriali che esprimono una cauta apertura per il provvedimento soprattutto apprezzando un primo segnale di discontinuità.

Viene ricordato in premessa come il decreto mira ad un effetto positivo sul PIL dello 0,1% nel 2019 e dello 0,2% nel 2020, con un impatto "neutro" sulle finanze pubbliche. L’auspicio è che si vada verso una "politica economica di ampio respiro" che sia orientata allo sviluppo degli investimenti ed attenta alle politiche per le imprese. L’obiettivo fondamentale è quello di "irrobustire la crescita economica" in un contesto difficile caratterizzato da una sostanziale stagnazione dell’economia italiana, con politiche orientate al sistema produttivo che ne aumentino la competitività e coprano il medio-lungo periodo

Il provvedimento, sottolinea Confindustria, rimedia ad alcuni errori e manchevolezze dell’ultima manovra di bilancio con particolare riguardo alla reintroduzione del super ammortamento ed alle modifiche apportate alla Mini IRES.

Viene ancora sottolineato come nella fase di partenza del nuovo Esecutivo si siano manifestate delle contraddizioni delle politiche approntate nei primi mesi della legislatura, che hanno "ingenerato un clima di sfiducia che contribuisce a spiegare l’attuale fase di stagnazione. Rimane fermo che, per un giudizio compiuto sulla sua efficacia”, prosegue Confindustria, “occorre attendere l’emanazione dei numerosi provvedimenti attuativi previsti, più di 30, che, peraltro, si sommano a quelli non ancora adottati in esecuzione dell’ultima Legge di Bilancio, molti dei quali riferiti a misure per favorire la crescita”.

Tra questi vengono evidenziati come prioritari, quelli relativi ai voucher per i “temporary manager”,le misure a sostegno del “venture capital”, le modalità di verifica dell’obbligo di destinare al Mezzogiorno un volume complessivo annuale di stanziamenti ordinari in conto capitale proporzionale alla popolazione (34% di investimenti al Sud). Con riferimento ai PIR si ritiene che il decreto crescita possa rappresentare l’occasione per rimodulare i vincoli, al fine di consentire di indirizzare una quota del risparmio delle famiglie al finanziamento di PMI e start-up, anche non quotate.

Rete Imprese Italia sottolinea come il decreto Crescita contiene norme eterogenee, alcune positive e altre di segno opposto. In generale non colgono appieno l’esigenza delle imprese di un piano organico di misure e riforme finalizzato al rilancio dello sviluppo economico. Le misure apprezzate sono rappresentate dalla riattivazione del sostegno agli investimenti in beni strumentali, attraverso la riproposizione del super ammortamento, la semplificazione operativa e il potenziamento della Legge Sabatini. Positivo il giudizio anche sull’innalzamento progressivo della deducibilità dell’IMU sugli immobili strumentali.

Si sollecita però maggiore coerenza nella semplificazione di adempimenti e oneri a carico delle imprese con l’eliminazione degli obblighi comunicativi, dopo che dal 1° gennaio è in vigore l’obbligo della fatturazione elettronica. Vengono poi sollecitate modifiche alle misure di agevolazione per l’economia circolare, l’innovazione e la trasformazione digitale affinché siano effettivamente fruibili dalle micro e piccole imprese di tutti i settori.

Fonte: http://www.ipsoa.it/documents/impresa/contratti-dimpresa/quotidiano/2019/05/11/dl-crescita-confindustria-segnali-positivi-serve-irrobustire-crescita-economica

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