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La rappresentatività sindacale: un concetto in trasformazione

Rappresentatività per irradiamento, dalle confederazioni ai sindacati di categoria affiliati. Rappresentatività effettiva come confermata dalla partecipazione attiva ai processi negoziali. Rappresentatività comparativamente apprezzata in luogo della maggiore rappresentatività. Sono tutte formule che segnano tappe di un dinamismo del concetto da non dimenticare. Altrettanto rilevante ed espressione di adattamenti è l’operare della rappresentatività sempre più come concetto a geometria variabile, ossia come concetto diverso a seconda dei fini perseguiti dalla legge o dalla stessa contrattazione collettiva. Se ne è parlato al VII Forum TuttoLavoro, organizzato da Wolters Kluwer in collaborazione con Dottrinalavoro.it, RCS Academy e Corriere della Sera, svoltosi a Roma il 27 novembre 2019.

Nuovi modelli di rappresentatività. Le convenzioni stipulate, volte a rendere finalmente effettiva l’attività di raccolta, elaborazione e comunicazione dei dati associativi e altresì di raccolta dei dati elettorali nonché di ponderazione dell’insieme dei dati, assicurano affidabilità ai tradizionali criteri di misurazione della rappresentatività.

Il cambiamento del concetto, più in profondità, è spinto dalle modifiche che sempre più largamente interessano i fenomeni sottostanti, come l’organizzazione aziendale più partecipativa, le opportunità e gli strumenti offerti dalla trasformazione digitale, le integrazioni intersettoriali che fanno invecchiare distinzioni tradizionali, l’attività transfrontaliera di imprese multinazionali portatrici di culture ed esperienze molto diverse già nel campo della gestione dei rapporti di lavoro e delle relazioni industriali.

Le prospettive in materia di rappresentatività più facilmente si colgono quanto più si hanno presenti dinamiche di cambiamento già intervenute che, in maniera sostanziale, hanno modificato la figura stessa di rappresentatività.

Consulta il Dossier Forum TuttoLavoro 2019

Rappresentatività per irradiamento: dalle confederazioni ai sindacati di categoria affiliati; rappresentatività effettiva come confermata dalla partecipazione attiva ai processi negoziali; rappresentatività comparativamente apprezzata in luogo della maggiore rappresentatività sono tutte formule che segnano tappe di un dinamismo del concetto da non dimenticare.

Altresì rilevante ed espressione di adattamenti è l’operare della rappresentatività sempre più come concetto a geometria variabile, ossia come concetto diverso a seconda dei fini perseguiti dalla legge o dalla stessa contrattazione collettiva.

Le tendenze che fanno individuare ulteriori sfide sulla base di dinamiche ed esigenze di rilievo generale sono tante.

Tradizionalmente la maggiore rappresentatività come la rappresentatività comparativamente apprezzata portano a riconoscere trattamenti speciali delle associazioni sulla base di elementi quantitativi (quanti iscritti, quanti voti).

A fronte della consapevolezza di ciò che urgentemente serve alle imprese e ai lavoratori per realizzare obiettivi di competitività, di produttività, di valorizzazione della professionalità, di promozione di avanzate condizioni di lavoro, è proprio il caso di dare rilievo anche a standard di qualità dei contratti collettivi prodotti dalle diverse associazioni, standard valutati in relazione a quanto è davvero funzionale ai predetti obiettivi.

Il rapporto fra principio di libertà sindacale e selezione fra le associazioni raggiunge il massimo di difficoltà quando, per il contesto eteronomo in cui si opera e per i fini pubblicistici a cui è legata la selezione, si è costretti, in ultima istanza, a selezionare un solo contratto: il cosiddetto contratto leader.

Forse più che dividersi sull’anzidetto esito della selezione, che magari non ha alternative sul piano giuridico, è opportuno riflettere sul contesto.

Così, ad esempio, è idoneo a sfidare i tempi nuovi un sistema di finanziamento della previdenza pubblica che continui ad avere come base imponibile la massa salariale?

Certo è che, laddove in ragione delle relazioni fra tecnologie e occupazione si ritenesse appropriata una base diversa, la pressione sul concetto di rappresentatività comparativa si attenuerebbe.

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/lavoro-e-previdenza/contrattazione-collettiva/quotidiano/2019/11/28/rappresentativita-sindacale-concetto-trasformazione

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