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Ispettorato Nazionale del Lavoro. Prioritaria l’attività di vigilanza, con nuova linfa

“Oggi come ieri l’Ispettorato nazionale del Lavoro ha come obiettivo prioritario quello di contrastare ogni forma di violazione delle norme sul lavoro e non solo al fine di tutelare i diritti dei lavoratori, ma anche di tutelare la maggioranza delle imprese, che opera nella piena legalità e che si trova a dover competere con chi crea dumping risparmiando sui versamenti contributivi, sulle retribuzioni e sugli adempimenti prevenzionistici. Non dimentichiamoci che l’Ispettorato svolge una notevole mole di servizi quali conciliazioni, arbitrati, certificazioni, verifiche amministrativo-contabili ecc. Ma l’attività di vigilanza sul lavoro è e resta sicuramente la priorità. Si tratta ora, rispetto al passato, di darle nuova linfa”. Il Direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, Paolo Pennesi, anticipa a IPSOA Quotidiano i temi al centro del suo intervento al XII Forum One LAVORO, dedicato al “Mondo del lavoro 2023: novità e prospettive”, che si svolge oggi a Modena e in live streaming.

Si svolge oggi a Modena il XII Forum One LAVORO, dedicato al “Mondo del lavoro 2023: novità e prospettive”, organizzato da Wolters Kluwer in collaborazione con Dottrina Per il Lavoro. Il Direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, Paolo Pennesi, anticipa a IPSOA Quotidiano i temi al centro del suo intervento.Quali sono, oggi, le priorità dell’Ispettorato del Lavoro?Oggi come ieri l’Ispettorato nazionale del Lavoro ha come obiettivo prioritario quello di contrastare ogni forma di violazione delle norme sul lavoro e non solo al fine di tutelare i diritti dei lavoratori, ma anche di tutelare le molte imprese, l’assoluta maggioranza a dire il vero, che opera nella piena legalità e che si trova a dover competere con chi crea dumping risparmiando sui versamenti contributivi, sulle retribuzioni e sugli adempimenti prevenzionistici. Non dimentichiamoci che l’Ispettorato svolge una notevole mole di servizi quali conciliazioni, arbitrati, certificazioni, verifiche amministrativo-contabili ecc. Ma l’attività di vigilanza sul lavoro è e resta sicuramente la priorità. Si tratta ora, rispetto al passato, di dare nuova linfa a questa attività, contrastando ogni forma di violazione dei diritti sostanziali, intercettando i fenomeni di maggior allarme sociale e non certo di “far cassa” attraverso sanzioni formali che poco incidono sul buon andamento delle condizioni di lavoro nel nostro Paese. Nonostante l’immissione di numerose nuove unità ispettive resta il fatto che l’attività di vigilanza deve pur sempre effettuare una selezione degli obiettivi ed oggi la selezione costituisce la sfida più importante, sfida che ci prepariamo ad affrontare anche attraverso la messa a punto di nuovi strumenti che fanno capo all’Agenzia come il Portale del sommerso. Del resto, gli stessi obiettivi che il PNRR rimette all’Ispettorato ci impegnano nel contrasto ai fenomeni più gravi, quali il lavoro sommerso, rispetto al quale il legislatore ci chiede uno sforzo importante e migliorativo nei prossimi anni.Negli ultimi anni sono andati in pensione molti ispettori, che sono stati solo in parte sostituiti da nuovo personale. Sono previste altre assunzioni?L’Ispettorato nazionale del Lavoro è in una fase di ricambio generazionale. In effetti, gran parte del personale dell’Agenzia è andato e andrà in pensione nei prossimi anni e questo ci impone ogni sforzo possibile per inserire tempestivamente il nuovo personale selezionato a valle delle più recenti procedure concorsuali. Le procedure sono ormai concluse e contiamo di assumere più di mille nuovi ispettori, da impegnare in particolare nella vigilanza in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, a partire dalla fine del prossimo mese. Poi chiaramente occorrerà fare i conti con i numeri, con quanti di questi effettivamente vorranno entrare a far parte dell’Ispettorato nazionale del Lavoro. Si tratta di un problema, del resto, che affligge tutta la pubblica amministrazione che sembra aver perso, per varie ragioni, l’appeal di un tempo. Oltre al personale ispettivo sarà inoltre necessario definire, attraverso scorrimenti di graduatoria, l’assunzione di altro personale altrettanto importante per l’Agenzia. Mi riferisco al personale con qualifica di funzionario amministrativo da impiegare in altri delicati settori di interesse dell’Agenzia, quali il contenzioso o le conciliazioni e al personale con competenze specificatamente informatiche e di cui oggi qualsiasi amministrazione non può fare a meno.La lotta al lavoro sommerso passa anche per la formazione degli ispettori. Cosa fa l’Ispettorato del Lavoro per formare il proprio personale?Oggi viene chiesto all’Ispettorato di fare molti sforzi in più rispetto al passato. Da un lato ci viene chiesto, come dicevo prima, un maggiore impegno nel contrasto al lavoro sommerso, rispetto al quale anche il PNRR chiede un sensibile aumento dei numeri. Dall’altro abbiamo avuto un’estensione di competenze nella vigilanza in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro con il D.L. n. 146/2021 che richiede una rivisitazione delle professionalità che devono far parte del patrimonio dell’Ispettorato. Mi riferisco a professionalità che dopo la riforma sanitaria del 1978 sono del tutto scomparse all’interno degli Ispettorati del Lavoro, quali l’ispettore con competenze mediche o in chimica. In questo quadro la formazione assume un ruolo fondamentale, sia come formazione da impartire ai nuovi assunti - come dicevo prima stiamo assumendo oltre mille unità ispettive in più da impegnare nella vigilanza prevenzionistica - sia come formazione/aggiornamento da impartire al personale già in servizio. Negli anni passati, anche per ragioni legate alla pandemia, la formazione è stata svolta in modalità “da remoto”. Sostanzialmente il personale ha assistito a delle video lezioni in diretta o, ancor peggio, ha assistito a lezioni preregistrate che non consentivano pressocché alcuna interazione tra docente e discente. Inoltre, si è trattato di una modalità formativa che ha totalmente dimenticato la parte “pratica”. Per alcune attività, come quella ispettiva, la parte “pratica” e cioè capire sul campo i meccanismi di funzionamento di una impresa è assolutamente essenziale. La teoria è alla base di una buona formazione ma s,e il personale ispettivo, specialmente quello di nuova assunzione e specialmente quello che sarà addetto alla vigilanza prevenzionistica, non ha mai avuto a che fare con determinati strumenti e, ad esempio, non ha mai visto da vicino le lavorazioni di una impresa metallurgica capendone i meccanismi e la efficacia degli strumenti di protezione adottati non potrà mai fare bene il proprio mestiere. Questa è forse la sfida più grande, dare competenze vere e non solo sulla carta al personale di nuova assunzione. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2023/05/25/ispettorato-nazionale-lavoro-prioritaria-attivita-vigilanza-nuova-linfa

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