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Mercato dei capitali: strumento essenziale per sostenere le imprese

Assonime ha pubblicato la consultazione n. 11/2023 relativa all’audizione presso la 6^ commissione Finanza e Tesoro del Senato sul disegno di legge in materia di interventi a sostegno della competitività dei capitali. Assonime ritiene che il pacchetto di misure contenute nel disegno di contenute possano portare un contributo al rilancio del mercato dei capitali come strumento essenziale per sostenere le imprese nel realizzare gli investimenti funzionali alla loro crescita e alle trasformazioni ambientali e digitali.

Assonime ha pubblicato la consultazione n. 11/2023 relativa all’audizione presso la 6^ commissione Finanza e Tesoro del Senato sul disegno di legge in materia di interventi a sostegno della competitività dei capitali.Il disegno di legge sulla competitività del mercato dei capitali affronta quella che Assonime ritiene una vera e propria emergenza per il sistema economico italiano. Il cronico sottosviluppo del mercato dei capitali, infatti, ha limitato, e limita tuttora, le potenzialità di sviluppo delle imprese e l’impiego produttivo dell’ingente risparmio delle famiglie. Il peso della Borsa sull’economia reale è in Italia molto più basso che in tutti gli altri principali paesi europei: il rapporto tra il valore complessivo delle società quotate e il PIL è in Italia pari a circa la metà rispetto a Germania e Spagna, circa un quarto rispetto a Regno Unito, Olanda e Francia. Il problema italiano ha radici antiche, ma il gap si è accentuato negli ultimi dieci anni, in cui il saldo tra entrate e uscite dal mercato regolamentato è stato fortemente negativo, con una perdita di circa 50 miliardi di capitalizzazione. L’aumento della massa critica del mercato azionario italiano è quindi un obiettivo ineludibile di politica economica. La leva delle privatizzazioni, che ha svolto un ruolo decisivo nello sviluppo del mercato gli anni ’90, è oggi più difficilmente attivabile, mentre un ruolo importante può essere svolto dalla leva normativa. Le diverse iniziative conoscitive avviate dal Governo sul mercato dei capitali hanno chiaramente indicato l’opportunità di ridurre l’onerosità del sistema normativo italiano che grava sulla Borsa, e in particolare sulle imprese che si quotano. In questi documenti venivano anche delineate le linee guida di una riforma normativa volta ad aumentare la competitività del mercato dei capitali italiano, attraverso una maggiore convergenza verso la disciplina e le prassi di vigilanza dei paesi più dinamici. Il disegno di legge che è all’esame di questa Commissione recepisce le indicazioni di quelle analisi e compie alcuni primi, ma significativi passi, nella direzione indicata: - vengono eliminati alcuni degli “eccessi di zelo” del legislatore italiano nell’applicare le direttive europee (cosiddetti goldplating); - vengono previste alcune misure volte a favorire la raccolta di capitali sul mercato, sia incentivando la quotazione di nuove imprese, sia facilitando gli aumenti di capitale delle società già quotate; - si aprono nuovi spazi per l’autonomia statutaria delle società quotate, ad esempio nella modalità di gestione delle assemblee; - si pongono le basi per una maggiore proporzionalità nella definizione delle regole per le società quotate di minori dimensioni; - ci sono alcuni primi segnali nella direzione del rafforzamento del ruolo degli investitori istituzionali nel finanziamento del capitale; - viene introdotta una maggiore flessibilità negli strumenti sanzionatori della Consob. Assonime ritiene che il pacchetto di misure contenute nel disegno di legge possano portare un contributo al rilancio del mercato dei capitali come strumento essenziale per sostenere le imprese nel realizzare gli investimenti funzionali alla loro crescita e alle trasformazioni ambientali e digitali. Assonime condivide in particolare l’impostazione di fondo che ispira il progetto di riforma, volta a ridurre la distanza che attualmente caratterizza disciplina italiana rispetto a quella degli altri principali paesi anche europei, in linea con i principali messaggi del Libro Verde del MEF. Questa impostazione rappresenta un segnale di una possibile inversione di tendenza nell’approccio di policy verso la verso la regolamentazione del mercato dei capitali. Assonime ritiene che per la prima volta, nel periodo successivo al TUF del ‘98, si è di fronte un progetto di riforma di una certa ambizione che non è dettata dalla necessità di reagire a scandali o crisi, ma nasce dalla consapevolezza, ampiamente condivisa da tutte le componenti del mercato, che il sottosviluppo del mercato dei capitali italiani rappresenta un elemento di debolezza strutturale del nostro sistema economico. Come riconosciuto dal Libro Verde, a regole più a regole più stringenti e più rigide non necessariamente corrisponde un’adeguata tutela sostanziale del risparmio, soprattutto se queste comportano un sottosviluppo del mercato che limita le opportunità di investimento. Assonime auspica quindi che il disegno di legge trovi presto attuazione, con i possibili miglioramenti che sono stati indicati nel documento pubblicato. Tuttavia, ritiene che si tratti solo di un primo passo, necessario ma non esaustivo, per affrontare le debolezze che caratterizzano ecosistema in cui è inserito il mercato dei capitali italiano. Debolezze che sono all’origine non solo dello scarso accesso delle imprese al mercato ma anche del preoccupante fenomeno della migrazione di importanti realtà imprenditoriali italiane verso sistemi legali e mercati quotazione più competitivi. La disciplina italiana, a oltre trent’anni dal coraggioso sforzo di modernizzazione realizzato dal TUF, si è infatti andata progressivamente appesantendo, non solo per un sistematico ricorso al goldplating delle norme europee, ma anche per l’introduzione di peculiarità, guidate da una logica emergenziale, che possono essere riconsiderate. Basti pensare: - alle rigidità che avvolgono il sistema di nomina e le regole di composizione del consiglio di amministrazione; - al sovrapporsi di funzioni e ruoli nei l sovrapporsi di funzioni e ruoli nei controlli societari; - alle rigidità delle procedure e del sistema dei quorum assembleari. In questa ottica, Assonime è pronta a portare il proprio contributo a un processo più sistematico di revisione della disciplina del TUF, per il quale il metodo di lavoro sperimentato per l’emanazione del TUF, che vide coinvolti i più importanti esperti del settore nell’attuazione di una legge delega dall’ampio mandato, può rappresentare un valido modello. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2023/06/16/mercato-capitali-strumento-essenziale-sostenere-imprese

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