• Home
  • News
  • Parità di genere: la guida dei commercialisti

Parità di genere: la guida dei commercialisti

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti – Ricerca hanno pubblicato il documento dal titolo “Guida per la certificazione della parità di genere”. Le commissioni Parità di Genere del CNDCEC auspicano che più aziende di possano avvicinare alla certificazione della Parità di Genere. Spetta anche ai commercialisti creare cultura nelle aziende clienti e cercare di avvicinare il mondo imprenditoriale a questa importante sfida. La figura del Commercialista, che già permea il tessuto imprenditoriale italiano, “ora può e deve essere nuovamente veicolo di innovazione culturale verso l’obiettivo della parità di genere”.

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti – Ricerca hanno pubblicato il documento dal titolo “Guida per la certificazione della parità di genere”. Il documento è stato elaborato all’interno dell’Area di delega “Politiche giovanili e di genere” dei consiglieri delegati Michele de Tavonatti e David Moro dalle tre commissioni di studio d’Area: - “Parità di genere”, - “Analisi e valutazione rapporto professione/giovani e genere”, - “Politiche giovanili, welfare e facilitazioni all’ingresso”, presiedute rispettivamente da Federica Abelli, Alfonsina Pepe e Gennaro Ciaramella. La parità di genere è un diritto fondamentale per la pari dignità e le uguali condizioni tra uomini e donne nel diritto, nella politica, nella società o nel lavoro. Con l’inserimento dell’art. 46 bis nel Codice delle Pari Opportunità, è stato introdotto nell’ordinamento italiano, a decorrere dal 1° gennaio 2022, l’Istituto della Certificazione della Parità di Genere, sia per le aziende pubbliche che per quelle private. I consiglieri de Tavonatti e Moro hanno evidenziato che “Si tratta di uno strumento necessario per contribuire ad effettuare un radicale cambiamento di paradigma, mediante l’inclusione del principio di parità di genere negli obiettivi aziendali, con la conseguenza che le imprese devono pianificare, implementare e documentare non solo i provvedimenti effettivamente varati per garantire il rispetto di tale principio, ma anche i sistemi che consentono la verifica dell’applicazione delle misure attuate”. Il documento è strutturato in due parti: - la prima parte si sofferma sulla certificazione della parità di genere dalla nascita della normativa fino agli sviluppi più recenti a livello nazionale e comunitario, analizzando il PNRR, il Codice delle pari opportunità ed ulteriori interventi strutturali; - la seconda parte è dedicata alla prassi UNI/PdR 125:2000, che prevede l’adozione di specifici KPI (Key Performance Indicator o Indicatori Chiave di Prestazione) inerenti alle Politiche di parità di genere nelle organizzazioni. La certificazione della parità di genere in Italia può portare diversi benefici sia tangibili che intangibili, alcuni dei quali includono: 1. aumento della competitività aziendale: in effetti le imprese tendono ad essere più competitive, più innovative, efficienti e capaci di attrarre e trattenere talenti; 2. accesso ai finanziamenti pubblici: le aziende certificate sulla parità di genere possono accedere a finanziamenti pubblici e contributi agevolati, a seguito di bandi e avere punteggi di vantaggio; 3. essere certificati aumenta l’immagine aziendale e avvicina l’azienda al mondo ESG, che a breve sarà obbligatorio per tutte le società (per iniziare le grandi poi a regime sulle altre); 4. miglioramento del clima lavorativo: la promozione della parità di genere aiuta a migliorare il clima lavorativo, riducendo lo stress e migliorando la soddisfazione dei dipendenti; 5. creazione di cultura, attuando politiche di inclusione e riducendo la diversità; 6. altri benefici poi sono sul risparmio contributivo dell’1% fino a 50.000 euro. Le commissioni Parità di Genere del CNDCEC auspicano che più aziende di possano avvicinare alla certificazione della Parità di Genere. Spetta anche ai commercialisti creare cultura nelle aziende clienti e cercare di avvicinare il mondo imprenditoriale a questa importante sfida. Nonostante la normativa di settore risulti ampiamente di qualità, i commercialisti evidenziano che il livello di effettività della medesima risulta, allo stato, alquanto ridotto. Affinché sia possibile colmare tale lacuna della normativa in materia di parità di genere, secondo i commercialisti non risulta sufficiente che le norme impongano obblighi alle società (o distribuiscano incentivi a chi si adegua), ma è quantomeno opportuna l’adozione di strumenti che mirino ad un cambiamento culturale.Ed è proprio in tal guisa che si pone la figura del Commercialista, che già permea il tessuto imprenditoriale italiano, ora può e deve essere nuovamente veicolo di innovazione culturale verso l’obiettivo della parità di genere che, citando quanto affermato dal Presidente del CNDCEC, Prof. Dott. Elbano de Nuccio, “(…) è una ricchezza a livello sociale e professionale (…)”. Copyright © - Riproduzione riservata

CNDCEC – FNC, documento di ricerca, 31/05/2023

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2023/06/29/parita-genere-guida-commercialisti

Iscriviti alla Newsletter




È necessario aggiornare il browser

Il tuo browser non è supportato, esegui l'aggiornamento.

Di seguito i link ai browser supportati

Se persistono delle difficoltà, contatta l'Amministratore di questo sito.

digital agency greenbubble