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APE sociale: domande entro il 15 luglio

Entro il 15 luglio deve essere presentata la domanda di riconoscimento delle condizioni di accesso al beneficio dell’APE sociale. Oltre al requisito anagrafico dei 63 anni è necessario rientrare in alcune specifiche categorie. Il riferimento specifico è ai disoccupati di lungo corso, i caregiver, gli invalidi dal 74% e gli addetti ai lavori gravosi. L'indennità decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda di accesso al beneficio laddove a tale data sussistano tutti i requisiti e le condizioni previste dalla legge, previa cessazione dell’attività lavorativa. Quali sono i canali attivabili per la richiesta?

L’APE sociale è un istituto che, pur configurandosi strumento di natura assistenziale, consente, di fatto, ad alcune categorie di lavoratori meritevoli di tutela (disoccupati, invalidi, addetti a mansioni gravose, caregivers) di sfuggire alle rigidità introdotte dalla legge n. 214/2011. Unitamente a Opzione donna è stata prorogata fino alla fine di quest’anno dalla legge di Bilancio 2023. Lo sottolinea la Corte dei Conti nel proprio recente Rapporto 2023 sul coordinamento della finanza pubblica. Cos’è l’APE sociale L’APE sociale è un'indennità a carico dello Stato erogata dall'INPS, entro dei limiti di spesa, a soggetti in determinate condizioni previste dalla legge che abbiano compiuto almeno 63 anni di età e che non siano già titolari di pensione diretta in Italia o all'estero. La prestazione è corrisposta, a domanda, fino al raggiungimento dell'età prevista per la pensione di vecchiaia, ovvero fino al conseguimento della pensione anticipata o di un trattamento conseguito anticipatamente rispetto all'età per la vecchiaia di cui all'art. 24, comma 6, del D.L. n. 201/2011, convertito dalla legge n. 214/2011 (legge Monti-Fornero). L'indennità dell’APE sociale decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda di accesso al beneficio laddove a tale data sussistano tutti i requisiti e le condizioni previste dalla legge, previa cessazione dell’attività lavorativa. E’ corrisposta ogni mese per 12 mensilità nell'anno, fino all'età prevista per il conseguimento della pensione di vecchiaia, ovvero fino al conseguimento di un trattamento pensionistico diretto anticipato o conseguito anticipatamente rispetto all’età per la vecchiaia. Per quel che riguarda l’importo l'indennità, in caso di iscrizione ad un’unica gestione, è pari all'importo della rata mensile di pensione calcolata al momento dell'accesso alla prestazione (se inferiore a 1.500 euro) o pari a 1.500 euro (se la pensione è pari o maggiore di questo importo). L'importo dell'indennità non è rivalutato, né integrato al trattamento minimo. Nel caso di soggetto con contribuzione versata o accreditata a qualsiasi titolo presso più gestioni, tra quelle interessate dall’APE sociale, il calcolo della rata mensile di pensione è effettuato pro quota per ciascuna gestione in rapporto ai rispettivi periodi di iscrizione maturati, secondo le regole di calcolo previste da ciascun ordinamento e sulla base delle rispettive retribuzioni di riferimento. Durante il godimento dell’indennità non spetta contribuzione figurativa. Il trattamento di APE sociale cessa in caso di decesso del titolare e non è reversibile ai superstiti. Ai beneficiari non spettano poi gli assegni per il nucleo familiare (ANF). Va ancora sottolineato come al fine di valutare se le risorse finanziarie stanziate risultino sufficienti a copertura del beneficio rispetto al numero degli aventi diritto, si procede al monitoraggio. Il monitoraggio viene effettuato sulla base della maggiore prossimità al requisito anagrafico di vecchiaia e, a parità di requisito, sulla base della data di presentazione della domanda di riconoscimento delle condizioni. Requisiti Oltre al requisito anagrafico dei 63 anni è necessario rientrare in alcune specifiche categorie. Il riferimento specifico è ai disoccupati di lungo corso, i caregiver, gli invalidi dal 74 per cento e gli addetti ai lavori gravosi. E’ necessario poi avere un requisito contributivo individuato dalla normativa costituito da 30 anni di contributi per i disoccupati di lungo corso, per i caregiver e gli invalidi dal 74 per cento, 36 anni per gli addetti ai lavori gravosi. Per quanto riguarda le donne, è prevista una riduzione dei requisiti contributivi richiesti per l'accesso all'APE sociale, pari a 12 mesi per ciascun figlio, nel limite massimo di 2 anni (APE sociale donna). Come ricorda la Corte dei Conti la legge di Bilancio 2022 ne ha esteso l’ambito soggettivo sia con riguardo alla categoria dei disoccupati e sia con riferimento alla categoria dei lavori gravosi . Più nello specifico è stato eliminato, per l’accesso al beneficio, il vincolo di almeno tre mesi dal termine della prestazione di disoccupazione. La categoria dei lavori gravosi acquisisce poi altre professioni in esito allo studio dell’apposita Commissione tecnica istituita con la legge di Bilancio 2020. Per gli operai edili e i ceramisti il requisito dell’anzianità contributiva è abbassato poi. da 36 anni a 32 anni Il termine del 15 luglio Va ricordato che coloro che entro il 31 dicembre 2023 si trovino o potrebbero venire a trovarsi nelle condizioni previste dalla legge devono, preliminarmente alla domanda di prestazione, devono presentare domanda di riconoscimento delle condizioni di accesso al beneficio entro il prossimo 15 luglio, seconda finestra prevista dalla normativa, dopo la prima conclusasi lo scorso 31 marzo, con risposta dell’Ente previdenziale entro il 15 ottobre. Successivamente al termine di metà luglio vi è ancora una ulteriore possibilità per richiedere la certificazione del diritto nell’intervallo temporale compreso tra il 16 luglio e il 30 novembre (istanza tardiva con risposta dell’Inps entro il 31 dicembre) evidenziando in ogni modo come le domande presentate entro il 30 novembre saranno prese in considerazione esclusivamente se, all'esito del monitoraggio delle domande presentate entro i precedenti termini, residuano le necessarie risorse finanziarie. I canali attivabili per la richiesta sono rappresentati dal sito on line dell’Ente previdenziale attraverso il servizio dedicato, dal Contact center e dagli Enti di patronato e intermediari dell'istituto. Contestualmente o nelle more dell'istruttoria della domanda di riconoscimento delle condizioni di accesso all'APE sociale, precisa l’INPS sul proprio sito, il soggetto già in possesso di tutti i requisiti previsti, compresa la cessazione dell'attività lavorativa, può presentare la domanda di accesso alla prestazione, questo al fine di non perdere ratei di trattamenti Il bilancio della misura Sempre attingendo al Rapporto della Corte dei Conti va sottolineato come a partire della sua introduzione con la legge di Bilancio 2017 e a seguito delle successive estensioni temporali e soggettive, sono state complessivamente oltre 93.200 le domande accolte fino al 31 dicembre 2022, circa la metà delle domande complessivamente presentate. Fra il 2019 e il 2021, peraltro, la contestuale introduzione del canale di pensionamento quota 100, con requisiti di accesso compatibili con quelli previsti per i lavoratori addetti a mansioni gravose, ha compresso il ricorso all’APE sociale entro un range di 11-13 mila domande all’anno. Tale effetto si è attenuato nel 2022, con 15.371 domande accolte. Per il 2023 è stimata una ulteriore crescita dei beneficiari (circa 20 mila). Sono i lavoratori disoccupati ad assorbire il 65 per cento delle domande presentate fra il 2017 e il 2022. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2023/07/04/ape-sociale-domande-entro-15-luglio

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