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APE sociale: istanza tardiva entro il 30 novembre

Entro il prossimo 30 novembre chiude l’ultima finestra, dopo quelle del 31 marzo e del 15 luglio, per poter chiedere la certificazione del diritto all’APE sociale da parte di coloro che maturino i requisiti entro il 2023. Il riconoscimento dell’indennità è subordinato alla cessazione dell'attività lavorativa e non spetta a coloro che sono già titolari di un trattamento pensionistico diretto. Per accedere alla misura è necessario aver raggiunto l’età anagrafica dei 63 anni. Qual è l’importo erogato? Come si presenta la domanda?

Dai rumors sulla legge di Bilancio 2024, che è in fase di elaborazione e dovrà essere approvata entro il 31 dicembre, trapela come l’APE sociale dovrebbe avere un ruolo cruciale. Dovrebbe, infatti, essere sia prorogata ulteriormente rispetto alla scadenza di fine 2023 che avere un ampliamento della platea dei potenziali beneficiari con particolare riferimento ai lavori gravosi e ulteriori agevolazioni oltre a quanto già previsto per le donne. In attesa di meglio comprendere quali saranno le evoluzioni, è utile ricordare come entro il prossimo 30 novembre si chiude l’ultima finestra, dopo quelle del 31 marzo e del 15 luglio, per potere richiedere la certificazione del diritto all’APE sociale da parte di coloro che maturino i requisiti entro il 2023 (istanza tardiva con risposta dell’INPS entro il 31 dicembre). La prestazione sociale Va ricordato come l’APE sociale sia una prestazione assistenziale per accedere alla quale è necessario avere raggiunto l’età anagrafica dei 63 anni e si rispettino i requisiti previsti dalla normativa di riferimento, per una durata non superiore al periodo intercorrente tra la data di accesso al beneficio l’accesso al trattamento pensionistico di vecchiaia (67 anni di età e 20 anni di contributi), ovvero fino al conseguimento di un trattamento pensionistico diretto anticipato o conseguito anticipatamente rispetto all’età per la vecchiaia. Per quel che riguarda l’importo erogato, in caso di iscrizione ad un’unica gestione, esso è pari all'importo della rata mensile di pensione calcolata al momento dell'accesso alla prestazione (se inferiore a 1.500 euro) o pari a 1.500 euro (se la pensione è pari o maggiore di questo importo). L'importo dell'indennità non è rivalutato, né integrato al trattamento minimo. L’ APE sociale è erogata mensilmente su dodici mensilità nell'anno ed è pari all'importo della rata mensile della pensione calcolata al momento dell'accesso alla prestazione Nel caso di soggetto con contribuzione versata o accreditata a qualsiasi titolo presso più gestioni, tra quelle interessate dall’APE Sociale, il calcolo della rata mensile di pensione è effettuato pro quota per ciascuna gestione in rapporto ai rispettivi periodi di iscrizione maturati, secondo le regole di calcolo previste da ciascun ordinamento e sulla base delle rispettive retribuzioni di riferimento. Durante il godimento dell’indennità non spetta contribuzione figurativa. Chi può accedere all’APE sociale Possono accedere all’APE sociale, così come viene ricordato sul sito dell’INPS, i lavoratori iscritti all'Assicurazione Generale Obbligatoria dei lavoratori dipendenti, alle forme sostitutive ed esclusive della stessa, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla Gestione Separata di cui all'art. 2, comma 26, della legge n. 335/1995, i quali: a) si trovano in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell'ambito della procedura di cui all'art. 7 della legge n. 604/1996, ovvero per scadenza del termine del rapporto di lavoro a tempo determinato a condizione che abbiano avuto, nei 36 mesi precedenti la cessazione del rapporto, periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi hanno concluso integralmente la prestazione per la disoccupazione loro spettante e sono in possesso di un'anzianità contributiva di almeno 30 anni; b) assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (ai sensi dell'art. 3, comma 3, della legge n. 104/1992), ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti, e sono in possesso di un'anzianità contributiva di almeno 30 anni; c) hanno una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell'invalidità civile, superiore o uguale al 74% e sono in possesso di un'anzianità contributiva di almeno 30 anni; d) sono lavoratori dipendenti, al momento della decorrenza dell'indennità, in possesso di almeno 36 anni di anzianità contributiva e che abbiano svolto da almeno sette anni negli ultimi dieci ovvero almeno sei anni negli ultimi sette una o più delle professioni gravose, di cui all’allegato 3 della legge n. 234/2021 Ai fini del riconoscimento dell'indennità, i requisiti contributivi richiesti sono ridotti, per le donne, di 12 mesi per ogni figlio, nel limite massimo di due anni. Le condizioni Va ancora ricordato che il riconoscimento dell’indennità è subordinato alla cessazione dell'attività lavorativa e non spetta a coloro che sono già titolari di un trattamento pensionistico diretto. L’APE sociale non risulta poi compatibile con i trattamenti di sostegno al reddito connessi allo stato di disoccupazione involontaria e con altri trattamenti assistenziali di sostegno al reddito. Si configura poi la decadenza dal diritto all'indennità nel caso di raggiungimento dei requisiti per il pensionamento anticipato. L'indennità, durante la relativa percezione, è viceversa compatibile con la percezione dei redditi da lavoro dipendente o parasubordinato nel limite di 8.000 euro annui e dei redditi derivanti da attività di lavoro autonomo nel limite di 4.800 euro annui. Il trattamento di APE Sociale cessa in caso di decesso del titolare e non è reversibile ai superstiti. Ai beneficiari non spettano gli Assegni per il Nucleo Familiare (ANF). Come presentare domanda Per potere presentare la richiesta possono utilizzarsi il sito on line dell’Ente previdenziale attraverso il servizio dedicato, il Contact center e gli Enti di patronato e intermediari dell'istituto. Va ricordato come le domande presentate entro il 30 novembre saranno prese in considerazione esclusivamente se, dall'esito del monitoraggio delle domande presentate entro i precedenti termini, residuano le necessarie risorse finanziarie aggiunte dalla legge di Bilancio 2023. Coloro che siano in possesso del provvedimento di “certificazione” potranno poi presentare domanda di accesso all’Ape sociale che, così come ricordato dall’INPS, può essere inoltrata anche successivamente al nuovo termine di scadenza della sperimentazione. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2023/10/06/ape-sociale-istanza-tardiva-entro-30-novembre

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