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Debiti contributivi: dal 2025 rateazione amministrativa fino a 60 rate mensili

Inizia alla Camera l’iter di approvazione del disegno di legge in materia di lavoro approvato a maggio di quest’anno dal Consiglio dei Ministri. Tra le novità del testo è presente la nuova disciplina delle rateazioni in fase amministrativa dei debiti contributivi: dal 1° gennaio 2025 potrà essere autorizzato il pagamento rateale dei debiti verso INPS e INAIL fino ad un massimo di 60 rate mensili. Quali sono gli impatti delle nuove regole?

A decorrere dal 1° gennaio 2025, il pagamento rateale dei debiti per contributi, premi ed accessori di legge, dovuti all’INPS e all’INAIL, non affidati per il recupero agli agenti della riscossione, può essere consentito fino ad un massimo di 60 rate mensili. A prevederlo è il testo del disegno di legge in materia di lavoro che è attualmente in fase di approvazione in Parlamento. In realtà è già ad oggi possibile ottenere l’approvazione dall’INPS di un piano di dilazione quinquennale ma soltanto in presenza di oggettiva incertezza dell’obbligo contributivo o di fatto doloso del terzo, previa approvazione ministeriale. Rateizzazione debiti in fase amministrativa La rateazione amministrativa è la modalità di pagamento in forma rateale di quanto dovuto dal contribuente per l’esposizione debitoria nei confronti delle Gestioni amministrate dall’INPS a titolo di contributi e sanzioni. Possono presentare istanza di rateazione i seguenti soggetti: - datore di lavoro con dipendenti (pubblico e privato); - lavoratori autonomi (artigiani e commercianti); - datori di lavoro agricolo con dipendenti; - lavoratori autonomi agricoli; - committenti della Gestione Separata; - liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata. La rateazione dei debiti contributivi in fase amministrativa è attualmente concessa dall’INPS fino a un massimo di 24 rate. Il contribuente può chiedere all’INPS il prolungamento della rateazione fino a 36 rate che può essere autorizzato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali al ricorrere di uno dei seguenti casi: - calamità naturali; - procedure concorsuali; - temporanea carenza di liquidità finanziaria causata da: - ritardato introito di crediti maturati nei confronti dello Stato, Enti Pubblici o P.A.; - ritardata erogazione di contributi e finanziamenti pubblici previsti da legge o convenzione; - crisi aziendale, riorganizzazione, ristrutturazione e riconversione aziendale; - trasmissione debiti contributivi agli eredi; - carenza temporanea di liquidità finanziaria legata a difficoltà economico-sociali, territoriali o settoriali. Inoltre, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Ministro dell’Economia e Finanze possono autorizzare il prolungamento fino a 60 rate in presenza di: - oggettiva incertezza dell’obbligo contributivo; - fatto doloso del terzo. Il contribuente può proporre una nuova istanza, completa dell’esposizione debitoria maturata nei confronti di tutte le Gestioni amministrate dall’INPS. Non possono essere incluse in rateazione le esposizioni debitorie che si siano determinate nel corso di una precedente dilazione. La domanda comporta la rinuncia: a tutte le eccezioni che possano influire sull’esistenza e sull’azionabilità del credito; agli eventuali giudizi di opposizione proposti in sede civile.

N.B. Oltre al regolare versamento delle rate accordate è richiesta la correntezza nell’adempimento della contribuzione mensile o periodica.
Rateazione breve Il requisito di correntezza può essere mantenuto presentando la domanda per accedere a un piano di rateazione breve: - per un periodo di tre mesi nel caso di datori di lavoro e committenti; - per un trimestre/rata per i lavoratori autonomi. La durata può essere di massimo 6 rate. In caso di inadempimento, entrambe le rateazioni, principale e breve, saranno revocate e il credito residuo sarà inserito in avviso di addebito e consegnato all’agente della riscossione per il recupero unitamente all’eventuale contribuzione corrente non versata.
N.B. È sempre possibile estinguere anticipatamente, con il pagamento integrale delle rate accordate e ancora dovute, la rateazione in corso.
Rateazione debiti INAIL La rateazione riguarda i debiti per premi ed accessori, dovuti a titolo di omissione o di evasione, non iscritti a ruolo. L’istanza di rateazione può essere accolta a condizione che: - per i debiti scaduti, sia richiesta la rateazione di tutti i debiti per premi ed accessori accertati alla data dell’istanza per i quali è scaduto il termine di pagamento; - per i debiti correnti, sia richiesta la rateazione di tutti i debiti per premi ed accessori accertati alla data dell’istanza per i quali non è scaduto il termine di pagamento, a condizione che non risultino altri debiti scaduti; - non vi sia più di una rateazione in corso concessa; - non sia stato emesso nei confronti del debitore un provvedimento di revoca della rateazione nel biennio precedente a quello di presentazione dell’istanza; - l’importo della singola rata comprensiva di interessi non sia inferiore a 150 euro; - il debitore dichiari di trovarsi in temporanea situazione di obiettiva difficoltà economica; - il debitore riconosca in modo esplicito e incondizionato il debito per premi ed eventuali accessori di cui chiede la rateazione, fatto salvo il diritto dell'Inail ad ulteriori addebiti per errori ed eventuali omissioni; - il debitore rinunci a tutte le eccezioni che possono influire sull’esistenza ed azionabilità del credito dell’Inail, nonché agli eventuali giudizi di opposizione proposti in sede civile. Potenziamento dell'attività di accertamento Nel caso siano rilevate irregolarità, l’INPS potrà invitare il contribuente a comparire, di persona o a mezzo di rappresentanti, per fornire dati e notizie rilevanti ai fini dell'accertamento; o esibire o inviare atti e documenti rilevanti per l'accertamento; o inviare questionari su dati e notizie di carattere specifico rilevanti ai fini dell'accertamento, nonché nei confronti di altri contribuenti con cui abbia intrattenuto rapporti. Con l'invito l'INPS fisserà anche il termine per adempiere non inferiore a 15 giorni, allo scadere del quale l'istituto potrà formare un regolare avviso di accertamento. Una volta notificato l'avviso, il contribuente ha a disposizione 40 giorni di tempo per pagare la richiesta dell'INPS con applicazione delle sanzioni ridotte a metà (50%) e possibilità di chiedere il pagamento rateale. Nuovo ravvedimento 2024 Sono previsti 90 giorni per decidere di contestare la segnalazione inviata dall’Istituto, evidenziando fatti o circostanze a giustificazione; o aderire alla richiesta INPS, regolarizzando le anomalie. Affinchè la regolarizzazione abbia effetto, occorre il pagamento, entro i successivi 30 giorni, dei contributi dovuti maggiorati di sanzione al 2,75%. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2023/11/08/debiti-contributivi-2025-rateazione-amministrativa-60-rate-mensili

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