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Bonus carburante o una tantum in busta paga a dicembre: cosa conviene di più

Alla luce degli ultimi chiarimenti forniti dall’INPS, con il messaggio n. 3884 del 2023, è opportuno tornare a fare una riflessione sull’efficacia, in termini di riduzione del costo del lavoro, derivante dalla scelta dell’azienda di riconoscere al lavoratore dipendente il bonus carburante in alternativa, ad esempio, di un importo aggiuntivo, a titolo di una tantum. In alcuni casi, infatti, questo tipo di fringe benefit può rientrare nella non imponibilità anche contributiva riservata ai fringe benefit. L’erogazione al lavoratore di tali somme, oltre a ridurre il cuneo fiscale sulla retribuzione. può dunque consentire al datore di lavoro di risparmiare. Quanto conviene?

Chi Il datore di lavoro può riconoscere al proprio lavoratore dipendente fringe benefit del tipo “bonus carburante” che, fino alla soglia di importo pari a 200 euro annui, restano esenti da imposizione fiscale, riducendo dunque il cuneo fiscale in busta paga. Esistono tante altre tipologie di benefit (ad esempio l’auto aziendale, il telefono cellulare, i buoni pasto, gli alloggi, le polizze assicurative sulla vita, l’erogazione di servizi asili nido, gli abbonamenti a servizi di trasporto pubblico) per le quali il decreto Lavoro (D.L. n. 48/2023, convertito in L. n. 85/2023) ha confermato a 3.000 euro, per il solo anno 2023, la soglia di esenzione da tassazione delle erogazioni liberali di beni e servizi ai lavoratori dipendenti che hanno figli fiscalmente a carico. Con riferimento ai lavoratori dipendenti privi di figli a carico, resta confermata la soglia ordinaria strutturalmente prevista, pari a 258,23 euro annui.

AttenzioneRientrano nell’esenzione, e nel computo del tetto di non imponibilità, anche le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.
Cosa Questi elementi aggiuntivi della retribuzione, in linea generale, concorrono alla formazione del reddito tassato in capo al lavoratore dipendente e hanno l’obiettivo di migliorare il tenore di vita del lavoratore evitandogli di sostenere determinate spese o garantendogli delle prestazioni specifiche e utili anche alla propria vita personale e familiare. Le spese per prestazioni di lavoro, ivi comprese quelle sostenute in denaro o in natura a titolo di liberalità, sono deducibili ai fini della determinazione del reddito di impresa. L’INPS, con il messaggio n. 3884/2023, ha specificato che la quota erogata a titolo di buoni benzina (bonus carburante) se rientrante nell’importo ancora capiente degli altri benefit resta esclusa anche dalla base imponibile ai fini contributivi.
AttenzioneTali compensi sono tassati ferma restando una soglia di esenzione. Al superamento della soglia l'intero valore del benefit concorre a formare il reddito.
Come Al bene o servizio concesso a dipendente, anche ad personam, viene attribuito un valore determinato in base al prezzo o al corrispettivo mediamente praticato per i beni e i servizi della stessa specie o similari, in condizioni di libera concorrenza e al medesimo stadio di commercializzazione, nel tempo e nel luogo più prossimi. Per applicare la soglia di esenzione, fiscale e contributiva, più elevata prevista dal decreto Lavoro (3.000 euro) i datori di lavoro dovranno dare preventiva informativa alle RSU laddove presenti. Inoltre, il lavoratore per fruire del bonus “rafforzato” dovrà dichiarare al datore di lavoro di aver diritto e dovrà indicare il codice fiscale dei figli a carico.
AttenzioneAi fini del recupero della quota di fringe benefit erogata e precedentemente sottoposta a contribuzione i datori di lavoro potranno procedere nella denuncia di competenza dicembre 2023 sezione “VarRetributive”, indicando il codice: - FRIBEN per abbattere l’imponibile in misura pari al fringe benefit per la medesima mensilità di competenza.
Quando Le disposizioni in materia di non imponibilità delle somme erogate a titolo di fringe benefits sono strutturali. L’esenzione prevista dunque, nel rispetto della soglia base pari a 258, 23 euro, non è sottoposta ad alcun limite temporale, mentre la misura incentivante prevista dal decreto Lavoro si applica alle somme materialmente entrate nella disponibilità del lavoratore entro il 12 gennaio 2024. Il recupero in Uniemens della contribuzione che rientra nell’esenzione estesa al bonus carburante deve essere effettuata nella denuncia contributiva del mese di dicembre 2023. Calcola il risparmioImpiegato in forza ad un’azienda che opera nel settore industria CCNL Legno e Arredamento, inquadrato al livello AS2Posta la retribuzione mensile di base pari a 1.500 euro, il datore di lavoro eroga al lavoratore un importo aggiuntivo, a titolo di una tantum, pari a 300 euro. In alternativa è possibile riconoscere al lavoratore il bonus carburante, per un importo di 200 euro, rispettando le soglie di esenzione contributiva e fiscale.Risparmio %L’opzione per l’erogazione bonus carburante esente consente di risparmiare il 3% sul complessivo costo del lavoro del mese di dicembre. Al risparmio così conseguito va sommato, dal punto di vista del datore di lavoro, il risparmio fiscale conseguito in seguito alla piena deducibilità del costo di acquisto dei buoni benzina e il netto in busta del lavoratore che aumenta di importo pieno, dunque pari a 200 euro.
Retribuzione + superminimoRetribuzione + bonus carburante
Retribuzione erogata1.500 euro + 200 euro1.500 + 200 euro
Contribuzione INPS/INAIL476 euro420 euro
Totale2.176 euro2.120
Risparmio %3%
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Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2023/11/13/bonus-carburante-tantum-busta-paga-dicembre-conviene

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