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Ritardati pagamenti: deferita l’Italia per violazione della direttiva

La Commissione Europea ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia dell'UE per la non corretta applicazione delle norme della direttiva sui ritardi di pagamento. Nello specifico a causa di una normativa e una prassi nazionali che escludono il noleggio di apparecchiature per le intercettazioni telefoniche nel quadro delle indagini penali dall'ambito di applicazione della direttiva sui ritardi di pagamento. Tale esclusione fa sì che i prestatori dei servizi in questione non abbiano la garanzia di essere pagati entro i termini di legge e non possano far valere i loro diritti ai sensi della direttiva. La procedura di infrazione è stata avviata nel 2021, ma l'Italia non ha ancora proposto alcuna modifica per allineare alla direttiva la propria normativa e la propria prassi.

Il 16 novembre 2023 la Commissione Europea ha deciso di deferire l'Italia (INFR(2021)4037) alla Corte di giustizia dell'UE per la non corretta applicazione delle norme della direttiva 2011/7/UE sui ritardi di pagamento. La direttiva sui ritardi di pagamento impone alle autorità pubbliche di saldare le fatture entro 30 giorni (60 giorni nel caso degli ospedali pubblici). Rispettando questi termini di pagamento, le autorità pubbliche danno l'esempio nella lotta contro la "cultura" dei ritardi di pagamento nel mondo delle imprese. I ritardi di pagamento hanno effetti negativi sulle imprese in quanto ne riducono la liquidità, ne impediscono la crescita, ostacolano la loro resilienza e potenzialmente vanificano i loro sforzi per diventare più ecologiche e più digitali. Nell'attuale contesto economico le imprese, e in particolare le PMI, fanno affidamento su pagamenti regolari per poter funzionare e mantenere i livelli di occupazione. La Commissione sta attualmente istituendo un osservatorio europeo dei pagamenti nelle transazioni commerciali, come annunciato nell'aggiornamento della strategia industriale adottato nel maggio 2021. Lo scorso settembre la Commissione ha inoltre presentato una revisione della direttiva sui ritardi di pagamento e ha adottato una proposta di regolamento relativo alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. In riferimento all’Italia la decisione è stata presa a causa di una normativa e una prassi nazionali che escludono il noleggio di apparecchiature per le intercettazioni telefoniche nel quadro delle indagini penali dall'ambito di applicazione della direttiva sui ritardi di pagamento. Tale esclusione fa sì che i prestatori dei servizi in questione non abbiano la garanzia di essere pagati entro i termini di legge e non possano far valere i loro diritti ai sensi della direttiva. La procedura di infrazione è stata avviata nel 2021, ma l'Italia non ha ancora proposto alcuna modifica per allineare alla direttiva la propria normativa e la propria prassi. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2023/11/18/ritardati-pagamenti-deferita-italia-violazione-direttiva

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