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40 anni di Diritto & Pratica del Lavoro: un compleanno davvero importante

Come autore sono nato proprio in casa IPSOA (oggi Wolters Kluwer) e il mio primo articolo è stato pubblicato sul numero 8 del primo anno di vita di Diritto & Pratica del Lavoro. A quei tempi non c’era molta bibliografia e si sentiva davvero la necessità di avere un punto fermo in una materia in costante crescita ed evoluzione: quella del lavoro con tutte le sue implicazioni e sfaccettature. Anche la Categoria professionale alla quale appartengo, quella dei Consulenti del Lavoro, è nata ordinisticamente nel 1979, qualche anno prima della rivista. Quindi posso dire che Diritto & Pratica del Lavoro ha una vita parallela a quella dei Consulenti; ha saputo interpretarne i bisogni, offrendo strumenti di approfondimento e fornendo suggerimenti pratici, spesso esemplificativi.

Per una persona come me, ottimista di natura, che guarda sempre avanti incurante del tempo che passa come se la vita non dovesse mai aver fine, chiedermi di scrivere qualcosa in occasione della ricorrenza del quarantesimo anniversario della nascita della Rivista Diritto & Pratica del Lavoro mi costringe a guardarmi indietro e fare delle riflessioni sul tempo trascorso. Non che la cosa mi dispiaccia, anzi lo faccio volentieri perché a volte fermarsi a pensare alle cose fatte e agli anni vissuti con entusiasmo e passione lavorando per costruire un proprio futuro (lavorativo e familiare) ma al contempo mettendo la propria esperienza a disposizione degli altri (insegnando, scrivendo libri e articoli), è come farsi delle coccole.Come autore sono nato proprio in casa IPSOA (oggi Wolters Kluwer) e il mio primo articolo è stato pubblicato sul numero 8 del primo anno di vita della Rivista: quindi posso dire di aver preso parte al battesimo di Diritto & Pratica del Lavoro. In quei tempi non c’era molta bibliografia e si sentiva davvero la necessità di avere un punto fermo in una materia in costante crescita ed evoluzione: quella del lavoro con tutte le sue implicazioni e sfaccettature. Anche la Categoria professionale alla quale appartengo, quella dei Consulenti del Lavoro, è nata ordinisticamente nel 1979, qualche anno prima della Rivista. Quindi posso dire che Diritto & Pratica del Lavoro ha una vita parallela a quella dei Consulenti; ha saputo interpretarne i bisogni offrendo strumenti di approfondimento e fornendo suggerimenti pratici, spesso esemplificativi. Racconto un aneddoto simpatico. Su ogni numero della Rivista, in prima di copertina ci finiva una immagine (spesso una vignetta) con il titolo dell’articolo più meritevole di essere messo in evidenza in quel numero. La decisione spettava alla Redazione e noi autori aspettavamo con curiosità la pubblicazione di ogni numero per vedere chi avesse conquistato la prima di copertina. Ricordo ai lettori più giovani che in quegli anni non c’erano i telefoni cellulari, non c’era internet e la posta elettronica, e neanche le banche dati, quindi il copia e incolla non c’era e gli articoli, come i libri, si scrivevano dalla prima all’ultima lettera con dei sistemi primordiali di videoscrittura, se non dattiloscritti e nelle redazioni c’erano ancora i compositori e gli impaginatori. Insomma, un’altra vita. Si comunicava, per chi l’aveva, via fax che rappresentava una rivoluzione nei primi anni ‘80.Racconto un altro aneddoto che può fa vivere meglio lo spirito e l’entusiasmo con cui si collaborava in quegli anni. Era il 1985 ed era stata appena varata la riforma della tassazione del trattamento di fine rapporto. Sul finire della mattinata di un determinato giorno, dalla Redazione di Diritto & Pratica del Lavoro, mi chiamò il Direttore Responsabile e mi disse testualmente, dopo i saluti e i convenevoli iniziali: “il Corriere della Sera ci ha chiesto di scrivere quattro pagine sulla riforma della tassazione del TFR. Hai voglia di scriverle?” Ricordo che il Corriere della Sera non era ancora un tabloid e scrivere quattro pagine (con la strumentazione di cui facevo prima cenno) era uno sforzo immane. Gli chiesi: “ma per quando vogliono gli articoli?”. Risposta: “per domani alle diciassette”. Era una follia, un’impresa titanica perché la norma era fresca di Gazzetta e oltre ad interpretarla bisognava fare esempi e proiezioni. Ribattei: “ma non possiamo avere qualche giorno in più?”. Risposta: “No perché vogliono uscire prima o almeno insieme al Sole 24 Ore”. A quel punto la mia incoscienza mi portò a dirgli di si e, insieme ad un mio caro amico e collega, passammo il resto della giornata, la notte e il giorno seguente a scrivere come pazzi, a fare calcoli, proiezioni, ipotesi di chi ci avrebbe guadagnato o perso con gli impaginatori del Corriere della Sera al telefono che volevano i titoli, gli occhielli e il massimo ingombro. Insomma un’avventura. In quel giorno e mezzo ci siamo dati per dispersi con la clientela, abbiamo sospeso tutte le altre attività di studio e finalmente alle ore diciassette arriva il fattorino a prelevare i dattiloscritti. Esausti andiamo a casa pensando al meritato riposo ma alle ore diciannove arriva una telefonata dalla redazione del Corriere che mi invitava ad andare immediatamente in via Solferino, sede storica del Corriere della Sera, perché gli impaginatori non riuscivano a impaginare. Mi dissero che c’erano alcuni pezzi che andavano allungati e viceversa, pezzi che andavano accorciati. Alle dieci di sera il giornale andava chiuso e non immaginate la fatica che abbiamo fatto per chiudere in tempo quelle quattro pagine (che conservo ancora come una reliquia). Al mattino dopo, con grande soddisfazione, vedemmo i nostri articoli impressi sulle quattro pagine del Corriere e a altrettanti articoli furono pubblicati sulle pagine del Sole dello stesso giorno. Quindi l’impresa era riuscita. I ricordi sono tanti e le battute di questo editoriale sono poche, ahimè. Lasciatemi però ringraziare tutti coloro che si sono succeduti nella Direzione della Rivista, alcuni ormai in pensione. Tutte persone splendide, con le quali abbiamo vissuto insieme momenti editoriali e formativi esaltanti, dalle schede mobili ai convegni itineranti per tutta la penisola, alla Scuola di formazione e ai master, sempre all’insegna della collaborazione e con l’obiettivo di non tradire mai i lettori e chi ci ascoltava perché la parola d’ordine era “fare scuola d’impresa” e non solo teoria.

Diritto & Pratica del Lavoro celebra i suoi 40 anni con un webinar gratuito dedicato alla “Parità di genere sul lavoro”, mercoledì 29 novembre, ore 15.00 - 17.00. Il webinar è accreditato per i Consulenti del Lavoro. Consulta il programma e iscriviti
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Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2023/11/29/40-diritto-pratica-lavoro-compleanno-davvero-importante

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