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Denunce UniEmens: eliminati i codici ISTAT per le mansioni professionali

Soddisfazione soltanto parziale, da parte dei Consulenti del Lavoro, per l’avvenuta eliminazione, da parte dell’INPS, dei codici Istat relativi alle mansioni dei lavoratori che avrebbero dovuto essere obbligatoriamente inseriti nelle denunce contributive mensili. La categoria, tuttavia, si mobilita nuovamente, in vista della scadenza del prossimo 30 aprile, chiedendo all’Istituto di rivedere anche i dati relativi al trattamento di malattia.

Il Consiglio Nazionale dell’ordine dei Consulenti del lavoro ha diffuso un comunicato stampa con cui ricorda che, dopo le reiterate segnalazioni fatte pervenire all’Istituto, l’INPS ha stabilito che le qualifiche professionali Istat, corrispondenti alle mansioni realmente esercitate dal lavoratore nel mese di riferimento, non dovranno più essere esposte nel modello Uniemens aziendale. Con una nota del 1° marzo 2019, a firma del Direttore Generale Gabriella Di Michele, l’Istituto aveva infatti comunicato al Consiglio nazionale dell’Ordine e al Sindacato unitario ANCL che i codici Istat relativi alle mansioni dei lavoratori non dovranno più essere esposti.

Tuttavia, l’Istituto, con il messaggio n. 803/2019, è tornato sui suoi passi perseverando nelle richieste di inserimento dati nel flusso Uniemens: è stato istituto infatti un nuovo elemento volto a distinguere il tipo di trattamento retributivo che il datore di lavoro garantisce al lavoratore nei casi di assenza per malattia. Dunque, per tutti i datori di lavoro tenuti al versamento della contribuzione di malattia, a decorrere dalla dichiarazione contributiva di competenza del mese di marzo 2019, è richiesta la compilazione di un nuovo elemento codificato come segue:

- datore di lavoro obbligato a integrare l’indennità di malattia;

- datore di lavoro non obbligato a integrare l’indennità di malattia

- indennità di malattia a carico dell’Inps o dovuta interamente totalmente dall’azienda.

Anche in questo caso, si tratta di informazioni che secondo i Consulenti del Lavoro potrebbero essere ricavate in automatico da altre fonti, quali ad esempio la codifica del contratto applicato.

I vertici di categoria, al fine di scongiurare il blocco dei flussi Uniemens in scadenza il prossimo 30 aprile, chiedono dunque che l’istituto dichiari la non obbligatorietà di tale indicazione.

Fonte: http://www.ipsoa.it/documents/lavoro-e-previdenza/pensioni/quotidiano/2019/03/12/denunce-uniemens-consulenti-lavoro-chiedono-semplificazione-dati-obbligatori-malattia

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