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Enti locali e valutazione della performance: la centralità del ruolo del commercialista

Gli enti locali sono impegnati nella difficile transizione dall’applicazione burocratica a quella manageriale dei sistemi di programmazione, misurazione e valutazione delle performance. In un contesto in cui il controllo sociale sugli enti è sempre più pervasivo, occorre dare risposte non solo in termini di maggiore quantità e migliore qualità dei servizi erogati, tramite comportamenti amministrativi economici ed efficienti, ma soprattutto in termini di miglioramento del livello di benessere sociale, economico, ambientale dei territori. Occorre creare “valore pubblico” per i territori insieme ai territori. In ciò, il professionista potrebbe fornire un contributo prezioso in tutte le fasi del ciclo della performance e nell’impianto di un innovativo modello di “Public Value Governance”. Il tema sarà trattato nell’ambito del 57° Congresso Nazionale UNGDCEC, dedicato a “Il giovane commercialista a supporto dell'attività degli enti locali e delle società partecipate”, in programma a Torino dall’11 al 13 aprile 2019.

Nell’attuale cornice normativa, la definizione degli indirizzi metodologici applicativi sul tema della performance è affidata alle Linee Guida del Dipartimento della Funzione Pubblica (DFP), che si avvale del supporto della Commissione Tecnica per la Performance.

Il D.Lgs. n. 74/2017 ha un’applicazione:

- diretta e totale per le PA del comparto “funzioni centrali”

- indiretta, previo raccordo con l’ANVUR (www.anvur.it), per le PA del comparto “istruzione e ricerca”

- diretta ed immediata, con riferimento ai principi generali, per le PA del comparto “funzioni locali”, ma previa intesa tra Governo e Conferenza unificata Stato-Regioni-Enti locali per le altre disposizioni.

La Rete Nazionale ricomprende: DFP nel ruolo di regista; Organismi Indipendenti di Valutazione, i cui componenti vanno selezionati da un Elenco Nazionale (https://performance.gov.it/); Strutture Tecniche Permanenti; Agenzie esterne di valutazione; organi d’indirizzo politico; dirigenti e dipendenti; cittadini e utenti.

Il Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance è l’insieme di soggetti, processi e strumenti tramite cui le PA programmano, misurano, valutano e valorizzano (Ciclo) le performance. Esso va adottato in coerenza con le LG n. 2/2017 e aggiornato annualmente previo parere vincolante dell'OIV.

I) Durante la programmazione l’ente definisce obiettivi e performance attese delle sue unità organizzative e degli individui in esse operanti. Nell’ente locale, le performance vengono inserite entro il 31 gennaio nel PEG-PdP (Piano Esecutivo di Gestione - Piano della Performance) sulla base di un’interpretazione restrittiva del TUEL, mentre la soluzione estensiva vede l’inserimento delle performance anche all’interno del DUP (Documento Unico Programmazione), in una sorta di “PdP diffuso”.

III) Nella misurazione si quantifica, tramite indicatori: il livello di raggiungimento dei risultati dell’ente e degli impatti prodotti su utenti e stakeholder; i contributi delle unità organizzative; i contributi individuali.

IV) Nella valutazione si analizzano e si interpretano i risultati misurati (e gli scostamenti) rispetto a obiettivi e target, cercando di capire i fattori di contesto endogeni o esogeni che possono aver influito sull’allineamento o sullo scostamento.

Secondo le LG n. 3/2018, i risultati misurati e poi valutati vanno inseriti nella Relazione annuale sulla Performance, che deve essere predisposta dall’ente, approvata dall’organo di indirizzo, e verificata e validata dall’OIV entro il 30 giugno dell’anno successivo (es. 30.06.2020 per il 2019).

V) Nella valorizzazione si attribuiscono premialità sulla base delle valutazioni e attraverso gli strumenti di riconoscimento del merito.

“La performance organizzativa è l’insieme dei risultati dell’ente e delle sue unità organizzative. Essa permette di programmare, misurare e poi valutare come l’organizzazione, consapevole dello stato delle risorse, utilizza le stesse in modo razionale (efficienza) per erogare servizi adeguati alle attese degli utenti (efficacia), al fine ultimo di creare Valore Pubblico, ovvero di migliorare il livello di benessere degli utenti e degli stakeholder (impatto)”.

Stato delle risorse e salute dell’ente: definire nei PdP la quantità (stato) e la qualità (salute) delle risorse disponibili consente di programmare obiettivi e performance raggiungibili.

L’efficienza esprime la capacità di usare le risorse (input) in modo sostenibile e tempestivo nell’erogazione del servizio (output) o, in altri termini, la capacità di erogare servizi minimizzando le risorse impiegate.

L’efficacia esprime l’adeguatezza dell’output erogato rispetto alle aspettative e alle necessità degli utenti.

L’impatto esprime l’effetto generato (outcome) da una politica o da un servizio nel medio-lungo termine, nella consapevolezza delle difficoltà di determinazione (sia per la distanza temporale di produzione dell’effetto, sia per la parziale controllabilità). L’impatto può essere esterno o interno ed è misurabile in assoluto o come variazione percentuale rispetto alla condizione di partenza.

L’impatto esterno si concentra sul miglioramento del livello di benessere (economico, sociale, ambientale) dei destinatari esterni ed esprime l’effetto creato da una politica o da un servizio posto in essere dall’ente in proprio o in partnership progettuale con altri attori, anche privati.

L’impatto interno si focalizza sul miglioramento del livello di salute dell’ente ed esprime l’effetto creato (es. + competenze) da un progetto di miglioramento amministrativo (es. formazione) sui destinatari interni.

Gli ambiti delle performance organizzative possono essere:

1. Ente (Comune)

2. Unità organizzative (Settori, Servi, Uffici)

3. Progetti trasversali a più strutture (es. progetto digitalizzazione)

4. Processi trasversali (es. tra ragioneria e servizi sociali per l’erogazione di sussidi)

Le performance individuali costituiscono l’insieme dei risultati conseguiti e dei comportamenti agiti da parte degli individui che operano nell’organizzazione, ossia il contributo dei singoli al conseguimento delle performance organizzative.

“L’ente crea Valore Pubblico quando consegue un miglioramento congiunto degli impatti esterni [livello di benessere economico-sociale-ambientale dei destinatari delle politiche e dei servizi] ed interni [livello di salute dell’ente]: per creare Valore a favore di cittadini e utenti, favorendo la possibilità di generarlo anche a favore di quelli futuri, l’ente deve essere efficace ed efficiente tenuto conto della quantità e della qualità delle risorse disponibili” (LG 2/2017).

Il Valore Pubblico dovrebbe divenire la nuova frontiera delle performance, consentendo ad ogni PA di mettere queste ultime in filiera e di finalizzarle verso il mantenimento delle promesse di mandato del Sindaco (performance istituzionali o impatti promessi) e del miglioramento effettivo delle condizioni di vita dell’ente (impatti effettivi interni o salute) e dei suoi utenti e stakeholder (impatti effettivi esterni). Per evitare che l’inseguimento delle tante performance attese, ad opera dei dipendenti e dirigenti (performance individuali) per il tramite delle unità organizzative di appartenenza (performance organizzative), si trasformi in tante attività scomposte occorre mettere a sistema le performance programmate e finalizzarle verso il Valore. Bisogna conferire alle performance una direzione e un senso. Il concetto di Valore Pubblico dovrebbe guidare quello delle performance, divenendone la “stella polare”.

In fase di programmazione, il “Valore da creare” dovrebbe ispirare le performance istituzionali, queste dovrebbero orientare le organizzative attese che, a loro volta, dovrebbero guidare quelle individuali attese.

In fase di misurazione e valutazione, si dovrebbe misurare e valutare il contributo delle performance individuali al conseguimento delle organizzative, delle organizzative alle istituzionali, e di queste ultime al “Valore generato o consumato”.

“La piramide del valore” (Deidda Gagliardo 2002)

La logica piramidale di generazione di Valore si fonda sulla manovra combinata degli indicatori contenuti nei diversi livelli della performance: il valore viene accumulato progressivamente di livello in livello e trova la sua misura sintetica nel livello 1.

Esempio: supponiamo che un’Unione di Comuni, dopo un percorso partecipativo con il territorio (salute empatica), decida di ricercare finanziamenti europei per la costruzione di 3 infrastrutture strategiche, rispondenti a precisi standard qualitativi (ambientali, energetici, tecnologici), ai fini dello sviluppo economico e sociale del territorio (performance istituzionale dell’Unione).

A tal fine, viene strutturato un ufficio ad hoc (salute strutturale o organizzativa) ed attribuito ad esso l’obiettivo di ottenimento dei fondi (performance organizzative). Al dirigente e al personale vengono assegnati obiettivi di mappatura delle opportunità di finanziamento (performance individuali).

Per aumentare la probabilità di raggiungimento del target, si forma il personale (salute professionale), si lavora in filiera con la Regione e si entra in network istituzionali europei (salute relazionale), si automatizza la ricerca on line delle linee di finanziamento (salute digitale), si crea un database integrato delle stesse (salute informativa), si programmano le misure di contrasto al rischio corruttivo (salute etica).

Supponiamo che l’alta produttività del personale dell’ufficio (efficienza), ottenuta grazie alle citate politiche di miglioramento della salute dell’ente, abbia consentito di ottenere cospicui finanziamenti europei (economicità).

Supponiamo che siano state quindi costruite le 3 infrastrutture strategiche (efficacia quantitativa) secondo gli standard energetici, ambientali, tecnologici programmati (efficacia qualitativa).

Supponiamo infine che la politica dell’Unione abbia consentito di insediare fruttuose attività imprenditoriali di tipo innovativo (impatto economico) e di aumentare il livello occupazionale sia durante l’infrastrutturazione che nelle nuove attività produttive (impatto sociale), nel rispetto dell’ambiente circostante (impatto ambientale).

Tale caso racconterebbe un esempio di co-creazione di Valore Pubblico Territoriale, ovvero di co-generazione di valore per il territorio insieme al territorio.

Il professionista potrebbe fornire un contributo prezioso alla crescita dell’ente locale, laddove ampliasse il tradizionale raggio d’azione professionale:

a) in fase di programmazione, potrebbe supportare l’ente locale nella predisposizione del PdP nella versione “diffusa”;

b) in sede di misurazione, potrebbe impiantare sistemi di controllo gestionale e strategico integrati con quelli di misurazione della performance;

c) potrebbe far parte del Nucleo di Valutazione o dell’OIV;

d) più in generale, potrebbe supportare l’ente nell’impianto, implementazione e affinamento di un innovativo Modello di “Public Value Governance” che consentirebbe all’ente di programmare, misurare e valutare il Valore Pubblico dei servizi erogati:

- direttamente (Public Governance interna);

- tramite società partecipate (Public Governance esterna);

- mediante azioni di filiera con UE e/o Ministeri e/o Regione: ad es. nella ricerca di finanziamenti europei e nella misurazione delle ricadute sul territorio (Public Governance verticale);

- da architetture territoriali quali Unioni di Comuni o fusioni: ad es. nello studio di fattibilità costitutiva o di progetti di sviluppo e nella misurazione degli effetti sul territorio (Public Governance orizzontale).

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Fonte: http://www.ipsoa.it/documents/impresa/management/quotidiano/2019/04/09/enti-locali-valutazione-performance-centralita-ruolo-commercialista

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