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Salario minimo e riforma dei sindacati: due priorità per il Governo

Il salario minimo non può prescindere dalla riforma dei sindacati: è quanto ribadito a “Punti di Vista” dalla senatrice leghista Anna Cinzia Bonfrisco. Contrario Forza Italia, rappresentato in studio da Renata Polverini, secondo cui il salario minimo garantito ridurrebbe le retribuzioni di tutti i lavoratori nei prossimi rinnovi contrattuali. Nel salotto dei Consulenti del lavoro si è parlato anche di riduzione della tassazione, con la prossima introduzione della flat tax e di conferma delle aliquote IVA vigenti.

Si è parlato di salario minimo durante la puntata dell’11 aprile 2019 di “Punti di Vista”, il programma di approfondimento politico della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro che ha avuto come ospite la senatrice leghista Anna Cinzia Bonfrisco. Il Governo punta sull’avvio di un percorso parallelo tra il salario minimo garantito e la riforma dei sindacati con il duplice obiettivo di garantire a tutte le categorie di lavoratori, anche a quelli con una retribuzione non fissata dalla contrattazione collettiva, un compenso adeguato alla qualità e quantità del lavoro svolto, ma anche rendere più moderna ed efficace la rappresentatività sindacale. In studio anche l’onorevole Renata Polverini, che ha rappresentato un parere contrario al salario minimo garantito, secondo cui introducendo una base di retribuzione garantita per i lavoratori di difficoltà, si finirebbe per abbassare le retribuzioni di tutti i lavoratori nei futuri rinnovi contrattuali.

Per Rosario De Luca, Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, “classificare tutto all’interno del rapporto di lavoro subordinato è impossibile. È giusto invece interessarsi dell’equo compenso, soprattutto per i professionisti”, ai quali vengono chieste molto spesso prestazioni professionali a titolo gratuito. Al di là dell’esito del Ddl sul salario minimo, la riduzione delle disuguaglianze passa anche da misure a sostegno dei lavoratori e delle famiglie. Il Documento di economia e finanza, presentato in Consiglio dei Ministri, non fornisce ancora chiari dettagli su come favorire la crescita e gli investimenti, ma accenna all’introduzione di una riforma fiscale che preveda la flat tax per i ceti medi e tagli alla spesa pubblica e alle agevolazioni fiscali.

La senatrice Bonfrisco ha sottolineato che il Governo ha a cuore l’abbattimento delle tasse, con l’introduzione della flat tax e scongiurando l’aumento dell’IVA.

Fonte: http://www.ipsoa.it/documents/lavoro-e-previdenza/amministrazione-del-personale/quotidiano/2019/04/12/salario-minimo-riforma-sindacati-due-priorita-governo

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