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La tenuta di Aramco nel braccio di ferro con la Russia, in attesa delle decisioni della Fed su un altro taglio dei tassi

Si comincia lunedì con i conti 2019 di Aramco che dovrà spiegare come gestirà il suo business con il prezzo del barile al livello mai visto di 10,25 dollari. Mercoledì la Fed dovrà scegliere se tagliare ancora i tassi come ha indicato il presidente Usa Donald Trump. In Italia Moncler annulla l’assemblea annuale.

È il giorno in cui Aramco presenta i conti 2019. Ci arriva con una quotazione di Borsa scesa, in settimana, sotto il prezzo dell’Ipo di dicembre. Naturalmente c’entrano il Coronavirus e i suoi effetti sull’economia globale, sulla domanda e dunque sul prezzo del petrolio, sulle piazze finanziarie internazionali. Ma c’entra, anche, il fallimento dell’ultimo vertice Opec. Il rifiuto della Russia di abbassare ulteriormente la produzione ha innescato, tra i signori del greggio, una guerra di tutti contro tutti. L’Arabia Saudita, il maggior esportatore mondiale, ha risposto con un immediato taglio dei prezzi e con l’annuncio di un aumento produttivo molto al di sopra dei dieci milioni di barili al giorno. Poiché è al Regno saudita, che fa capo il colosso energetico, è chiaro il ruolo di Ryad nella “scelta” della compagnia di ridurre il prezzo del barile al livello mai visto di 10,25 dollari. È altrettanto evidente che la reazione della Borsa era stata ampiamente messa in conto.

Ci sarebbe dovuta essere l’assemblea straordinaria, in teoria, oggi. I provvedimenti anti-diffusione del Coronavirus prevalgono ovviamente anche su diritti degli azionisti e regole societarie. Moncler ha perciò annullato la riunione. Inutile per ora fissare un’altra convocazione: sarà fatto, appena possibile, ma fino a che l’emergenza non sarà passata nessuno è in grado programmare alcunché.

Cosa farà, oggi, la Fed? La settimana scorsa, preso atto del velocissimo dilagare sui mercati del panico da Covid-19, Jerome Powell ha a sorpresa annunciato una prima sforbiciata ai tassi. Dalla Casa Bianca, Donald Trump ha continuato a negare-minimizzare il rischio contagio per gli Usa ma, sul costo del denaro, proprio il Coronavirus gli ha consentito di ripetere: “Non basta, bisogna tagliare di più”. Il board della Federal Reserve - definita “patetica” dal presidente - deciderà oggi, Powel ne parlerà in conferenza stampa. Anche se alcune grandi banche d’affari scommettono sul fatto che, alla fine, tra qui e aprile l’Istituto potrebbe decidere altri due interventi al ribasso, non è automatico che i desideri di The Donald vengano esauditi: la maggioranza dei membri del Fomc, il l Federal Open Market Committee, pensa che un taglio eccessivo possa aggiungere panico a panico e rivelarsi, perciò, controproducente.

Consueta riunione mensile dell’Acea, l’associazione europea dei costruttori automobilistici. Saranno altri dolori. I dati di vendita in esame sono quelli di febbraio, quando ancora solo l’Italia (e solo da pochi giorni) aveva scoperto i primi focolai di Covid-19, ma già allora nel settore non c’era alcun segnale di ripresa. E se il trend lo indica la Cina, origine dell’epidemia che là, ora, dà finalmente segnali di regressione, ragioni di ottimismo ne restano davvero poche: per febbraio, il mese del picco epidemico e del “tutto chiuso” in buona parte del Paese, Pechino ha annunciato un crollo del mercato auto di oltre l’80% rispetto al febbraio 2019.

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/impresa/finanza/quotidiano/2020/03/14/tenuta-aramco-braccio-ferro-russia-decisioni-fed-taglio-tassi

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