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Blockchain a tutela del Made in Italy: un aiuto alle PMI per incrementare competitività e export

La crisi economico-finanziaria causata dal Covid-19 ha accelerato significativamente il ricorso a strumenti digitali da parte delle imprese per arginare gli effetti negativi dovuti al calo della domanda e per contrastare soprattutto l’aumento del fenomeno della contraffazione dei prodotti del Made in Italy. Per migliorare e rendere più sicuri i processi produttivi e creare nuove opportunità di business le PMI italiane, stanno, infatti, ricorrendo sempre di più all’utilizzo della tecnologia blockchain, con indubbi vantaggi in termini di aumento della competitività sui mercati internazionali. Come funziona la blockchain? Come può essere utilizzata per arginare il fenomeno dell’Italian Sounding?

La l’attuale crisi causata dal Covid-19 ha provocato un cambiamento epocale nel modo di operare delle aziende sui mercati internazionali. Le aspettative di sviluppo commerciale all’estero sembrano deboli proprio per i danni provocati da tale crisi, prima sanitaria e, poi economica. In realtà, la forte depressione causata dal Coronavirus ha indotto molte aziende a guardare oltre, a ricorrere a strumenti nuovi che potessero risolvere problemi vecchi ma del tutto attuali. Tra questi, c’è sicuramente l’annoso problema della scarsa competitività delle PMI italiane causata dall’enorme mercato della contraffazione del Made in Italy, problema che influenza i tassi di crescita di diversi settori nei quali l’Italia eccelle. La pandemia ha, quindi, creato un forte rallentamento nelle economie mondiali ma, ha indotto alcuni operatori ad individuare soluzioni che oggi sembrano più concrete che un tempo. Una tra tutte è proprio l’applicazione della tecnologia blockchain al commercio internazionale ed alla tutela del brand Made in Italy. Quando si parla di blockchain inevitabilmente la mente va al mondo del trading e dei bitcoin ma, l'applicazione finanziaria è solo una delle tante che tale straordinaria tecnologia può avere. Tra queste una di particolare interesse, in ottica di presenza delle aziende italiane all’estero, soprattutto di quelle appartenenti alla filiera dell'agroalimentare, è quella di vero e proprio antidoto alla contraffazione dei prodotti Made in Italy sui mercati internazionali, fenomeno noto anche come Italian Sounding. Contraffazione e competitività sui mercati internazionali L’imitazione più o meno perfetta dei prodotti agroalimentari italiani provoca danni sia alle PMI italiane sia ai consumatori globali, soprattutto quelli ignari di consumare prodotti che solo apparentemente sembrano italiani. Il fenomeno della contraffazione ha diverse manifestazioni, si va da prodotti che richiamano all’italianità con bandiere tricolore o nomi che ricordano i prodotti alimentari nostrani ma che sono dichiaratamente prodotti all’estero, fino a propri fenomeni criminali dove prodotti esteri vengono commercializzati come realizzati in Italia. Il problema, quindi investe sia la sfera sanitaria dei consumatori ma anche quella economica. Si pensi che secondo l'indagine di Coldiretti/Ixè del 2020 il fenomeno della contraffazione dei prodotti agroalimentari ha toccato un volume d’affari di addirittura 100 miliardi di euro, dove si stima che all’estero 2 prodotti su 3 sono contraffatti. Come è facilmente comprensibile si tratta di un danno enorme per le PMI nazionali e per l’intero sistema paese, considerando anche l’indotto non generato a causa di tale fenomeno criminoso. La rilevanza del problema è tale che anche gli enti governativi italiani hanno messo in campo strumenti e risorse per contrastarlo. Si pensi sono stati istituiti organismi appositi quali ad esempio il Consiglio Nazionale per la Lotta alla Contraffazione e all’Italian Sounding, con le numerose iniziative, tra le quali segnaliamo la Settimana Anticontraffazione oppure il progetto The True Italian Taste promosso e finanziato dal MAECI e realizzato da Assocamereestere per il monitoraggio costante di tale fenomeno sui mercati internazionali. La tecnologia blockchain per tutelare il Made in Italy Dal punto di vista tecnico, diversi sono stati i tentativi attuati per arginare tale fenomeno ma, nessuno sembra aver apportato una soluzione concreta. Al contrario, la tecnologia blockchain sembra aver raggiunto una soluzione definitiva che potrà ribaltare la situazione, consentendo un aumento della competitività delle PMI italiane. Ma come può la blockchain riuscire a contrastare efficacemente la contraffazione? Per rispondere a tale quesito è innanzitutto necessario comprendere come tale tecnologia funzioni e perché può essere applicata con successo in svariati settori, agroalimentare incluso. Semplificando al massimo la blockchain è una struttura composta da nodi paritetici che si contrappone ad una struttura centralizzata (distributed ledger). Si comprende immediatamente come il primo vantaggio è la sicurezza della rete, in quanto non esiste un unico punto centrale che se danneggiato possa distruggere tutta la rete. Nel caso della blockchain tutti i nodi che compongono la catena hanno la stessa importanza e tutti contengono l’intera mole di dati detenuta da quella particolare struttura. L’altro grande vantaggio di una struttura blockchain è che le informazioni in essa contenute sono immutabili. In altre parole, non esiste la possibilità per attori esterni di modificare in modo unilaterale le informazioni che circolano sulla rete. Per comprendere meglio, si pensi come se ad ogni blocco della catena corrispondesse una transazione. Ad ogni blocco, viene aggiunta un’informazione che diventa parte dell’intera catena e viene scritta all’interno delle informazioni in modo tale che ogni blocco può aggiungere solo le informazioni della singola transazione, senza modificare le informazioni o transazioni precedenti. In definitiva, affinché una transazione sia accettata e validata all’interno della catena è necessario che contenga tutte le informazioni e la parte di codice dei nodi precedenti e così via. Tale vantaggio ha reso i dati contenuti nella blockchain immutabili e, quindi affidabili. Dato il funzionamento incredibile della tecnologia blockchain è chiaro come i vantaggi, in termini di tracciabilità dei prodotti agroalimentari, soprattutto in ottica di contrasto alle frodi commerciali riguarda prevalentemente tutti e quattro i pilastri che costituiscono la concezione blockchain e che coincidono a pieno con le esigenze di tutela del brand Made in Italy all’estero, ovvero la completa trasparenza lungo l’intera filiera produttiva e commerciale, la piena decentralizzazione così da non dover dipendere da nessuna autorità centrale e garantire quindi la piena indipendenza, sicurezza dei dati contenuti e riportati nella rete e, soprattutto immutabilità dei dati, proprio per evitare che i soggetti senza titolo possano spacciare prodotti esteri come prodotti in Italia. Naturalmente, a tali vantaggi se ne aggiungono altri che attengono ad ulteriori aspetti dell’anticontraffazione quali ad esempio l’indubbio vantaggio riguardante la disponibilità e possibile gestione dei dati relativi ai prodotti ed ai loro movimenti soprattutto in relazione a possibili richiami di prodotto per motivi di sicurezza alimentare. Informazioni utili sullo stato dell’arte in Italia viene fornito dall’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger del Politecnico di Milano, dove relativamente agli ultimi dati disponibili, viene esaminata con dettaglio la situazione dei progetti concretamente realizzati con tecnologia blockchain nel nostro paese. È particolarmente interessante constatare come dopo il settore bancario ed assicurativo è proprio quello dell’agroalimentare che fa registrare il più alto numero di progetti, proprio con finalità di tracciabilità del prodotto.

Utilizzo della blockchain da parte delle PMI italiane
Numerosi sono i progetti nati proprio per risolvere la problematica della tracciabilità. Ad esempio, in alcune catene produttive agricole, grazie alla tecnologia blockchain, ogni passaggio, dalla materia prima fino al prodotto finito, viene tracciato con tale tecnologia, in modo tale che il consumatore finale con un semplice codice QR riesce ad individuare esattamente il percorso che ha compiuto il prodotto. Avendo così la piena garanzie di quanto acquistato. Esempi simili li possiamo rintracciare nel settore del caffè, dove singole aziende hanno raccolto tutti i dati della propria filiera in una blockchain che garantisce la rintracciabilità di ogni singolo passaggio. Oppure, altri esempi li possiamo trovare nel mercato del vino, dove grazie a tale tecnologia possiamo garantire ai consumatori di poter acquistare un autentico prodotto fatto in Italia.
Sicuramente non siamo ad un punto di arrivo ma, il futuro sembra delineare un percorso dove non ci sia più spazio per la contraffazione dei prodotti Made in Italy, con enormi vantaggi per la competitività delle imprese italiane nel mondo. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/impresa/contratti-dimpresa/quotidiano/2021/05/27/blockchain-tutela-made-italy-aiuto-pmi-incrementare-competitivita-export

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