• Home
  • News
  • Green pass obbligatorio dal 6 agosto. Quali sono le nuove regole per ristoranti, eventi, sport e cinema

Green pass obbligatorio dal 6 agosto. Quali sono le nuove regole per ristoranti, eventi, sport e cinema

Estensione del green pass a partire dal 6 agosto. La certificazione sarà necessaria per poter consumare al tavolo al ristorante, per l’accesso agli spettacoli all’aperto, ai centri termali, alle piscine, alle palestre, alle fiere, ai congressi, ai concorsi, nonché per cinema e teatri. E’ quanto previsto dal decreto approvato il 22 luglio dal Consiglio dei Ministri. Per ottenere il green pass occorre provare di aver effettuato almeno la prima dose di vaccino ovvero di essere guariti dall'infezione ovvero, ancora, di aver effettuato un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo al Coronavirus. In caso di violazione, sia l’esercente che l’utente, rischiano una sanzione pecuniaria da 400 a 1.000 euro. Il decreto prevede la proroga dello stato d’emergenza fino al 31 dicembre 2021.

L’uso del green pass si amplia in modo estensivo divenendo condizione per tenere aperte le attività economiche. Questa la sintesi (e il compromesso) che traspare dalla bozza di decreto, approvato dal Consiglio dei Ministri il 22 luglio, contenente "Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 e per l’esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche". Il decreto introduce una certificazione verde “italian made” con sostanziali differenze rispetto, ad esempio, al green pass richiesto per viaggiare in molti Paesi europei. Secondo quanto contenuto nell’art. 4 basterà, infatti, una dose di vaccino (validità nove mesi) per ottenere il lascia passare verde, oppure essersi sottoposti a tampone (il certificato, in caso di negatività, sarà valido per 48 ore) o ancora essere guariti, da sei mesi, da infezione da SARS-COV 2. Nel decreto fa capolino anche una norma che riduce a sette giorni la quarantena per i possessori di green pass che entrano in contatto stretto con persone positive. In un primo momento, inoltre, si pensava che l’estensione dell’obbligo del green pass sarebbe avvenuta lunedì 26 luglio, tuttavia, la conferenza delle Regioni e l’Esecutivo hanno trovato a fatica un punto di equilibrio che posticipa di due settimane l’avvio delle nuove regole, al 6 agosto. Il Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19 definirà, secondo quanto affermato nell’art. 5, in accordo con il Ministro della salute un protocollo d’intesa con le farmacie e con le altre strutture sanitarie al fine di assicurare fino al 30 settembre 2021 che la somministrazione di test antigenici rapidi avverrà a prezzi contenuti e parametrati al costo d’acquisto. La bozza di decreto all’art. 1, “in considerazione del rischio sanitario connesso al protrarsi della diffusione degli agenti virali da COVID-19”, prevede la proroga dello stato d’emergenza fino al 31 dicembre 2021. Il green pass obbligatorio è incostituzionale? Occorre preliminarmente precisare che le norme sul green pass non possono e non debbono essere confuse con il quadro giuridico che afferisce (al potenziale) obbligo di vaccinazione. L’obbligo vaccinale non è, tuttavia, una disciplina estranea al nostro ordinamento ed anzi la Corte Costituzionale ha più volte confermato la compatibilità di norme che impongano, per determinate patologie e in contesti straordinari, l’obbligo di vaccinazione. La Corte costituzionale, con la sentenza n. 258 del 1994, ha stabilito, infatti, che le leggi che prevedono l’introduzione di un obbligo vaccinale sono compatibili con l’art. 32 della nostra Costituzione se contemperano la tutela della salute collettiva e il diritto individuale alla salute; e lo ha, tra l’altro, ribadito con la sentenza n. 5 del 2018 proprio a seguito dell’irrigidimento dell’obbligo vaccinale di cui al D.L. 73/2017. Assodata, quindi, la legittimità (potenziale) dell’imposizione della vaccinazione è più che mai opportuno sottolineare che la decisione di ampliare le libertà individuali (nel rispetto della collettività) a chi esibisce la certificazione verde non ha nulla a che vedere con l’obbligo vaccinale. L’art. 4 del decreto prevede, infatti, delle “alternative” al vaccino che consistono, ad esempio, nella dimostrazione della negatività all’infezione SARS COV-2 attraverso l’impiego di un semplice test antigenico. Le varie opzioni (vaccino, tampone rapido e la possibilità di ottenere il green pass dopo essere “naturalmente” guariti dall’infezione) costituiscono alternative percorribili che, in ogni caso, consentono di interpretare la certificazione verde, non come un obbligo vaccinale, giacché “conseguibile” anche con modalità alternative. Attività per cui diventa obbligatorio il green pass Il decreto stabilisce che sarà possibile, dal 6 agosto, svolgere alcune attività solo se si è in possesso di certificazioni verdi comprovanti l’inoculamento almeno della prima dose anti Sars-CoV-2 o la guarigione dall'infezione, ovvero, se si effettua un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo al virus. La dimostrazione del possesso di questa documentazione non si limita all’impiego nel comparto della ristorazione (per poter consumare al tavolo): il decreto interviene per ampliare l’obbligo del green pass al fine di garantire un accesso in sicurezza anche agli spettacoli all’aperto, ai centri termali, alle piscine, alle palestre, alle fiere, ai congressi, ai concorsi, ai cinema e ai teatri. In queste ultime fattispecie (cinema e teatri) vengono alzate le soglie di capienza massima: in zona gialla, gli spettatori (indossando la mascherina e rispettando il distanziamento) potranno crescere all’aperto di numero dagli attuali 1.000 fino a un massimo di 2.500 persone, al chiuso da 500 a 1.000 spettatori. In zona bianca viene fissato un tetto all’aperto di 5.000 persone mentre al chiuso di 2.500. Il decreto, all’art. 4, regola anche la quantità di pubblico che potrà partecipare a grandi eventi culturali e sportivi: fino al 25% di capienza al chiuso e fino al 50% di capienza all’aperto. L’art. 3 stabilisce che, a partire dal 6 agosto, il certificato verde sarà nello specifico obbligatorio per: - servizi per la ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per consumo al tavolo al chiuso; - spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportivi; - musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre; - piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso; - sagre e fiere, convegni e congressi; - centri termali, parchi tematici e di divertimento; - centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, i centri estivi e le relative attività di ristorazione; - attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò; - concorsi pubblici. I titolari o i gestori dei servizi, previa esibizione del green pass, sono tenuti a verificare che l’accesso a questi servizi avvenga nel rispetto delle prescrizioni anche di natura quantitativa. In caso di violazione, si rischia una sanzione pecuniaria da 400 a 1.000 euro, sia a carico dell’esercente sia dell’utente. Qualora la violazione fosse ripetuta per tre volte in tre giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni. Coloro che, invece, speravano di utilizzare il certificato verde per andare in discoteca resteranno delusi: i locali da ballo, anche quelli all’aperto, terranno le saracinesche abbassate. Il Governo correrà ai ripari supportando il comparto introducendo una nuova tornata di ristori (circa 20mln provenienti dal decreto Sostegni bis) ad hoc. Andamento cromatico delle regioni: cambio dei parametri L’incidenza dei contagi resta un parametro di riferimento, ma non sarà più l’unico criterio guida per la scelta delle colorazioni (banca, gialla, arancione, rossa) delle Regioni. Dal 1° agosto i due parametri principali saranno: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 ed il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti. La revisione dei parametri, secondo i presidenti di Regione, avrebbe dovuto prevedere una soglia del 20% per le terapie intensive e del 30% per i reparti ordinari, soglie oltre le quali si sarebbe passati in zona gialla. La mediazione si è conclusa, invece, fissando il limite per la zona gialla al 10% per le terapie intensive e al 15% per le ospedalizzazioni. Resta tarata sul tetto di 50 abitanti su 100mila l’incidenza per passare dalla zona bianca alla zona gialla, parametro però vincolato al tasso di saturazione degli ospedali. Il decreto all’art. 2 prevede anche le modifiche per il passaggio nelle altre fasce di rischio: terapie intensive al 20% e al 30% per le aree mediche per diventare arancioni e rispettivamente al 30 e al 40% per entrare in zona rossa. Secondo quanto stabilito nell’art. 2, le Regioni permangono in zona bianca qualora l’incidenza settimanale dei contagi è inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti per tre settimane consecutive. Nell’ipotesi in cui si accerti un’incidenza superiore a 50 casi per 100.000 abitanti, la Regione resta in zona bianca se si verifica una delle due condizioni successive: Il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 15%, oppure, il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 10%. Le Regioni transitano da zona bianca a zona gialla se: l’incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 50 ogni 100.000 abitanti a condizione che il tasso di occupazione dei posti letto in area medica sia superiore al 15% e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 sia superiore al 10%. Qualora si registri un’incidenza pari o superiore a 150 casi per 100.000 abitanti, la Regione resta in zona gialla se si verificano una delle due condizioni successive: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 30%, oppure, il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 20%. Le Regioni passano da zona gialla a zona arancione se si verifica un’incidenza settimanale dei contagi pari o superiore a 150 ogni 100.000 abitanti e se contestualmente ha superato i limiti di occupazione dei posti letto di area medica e terapia intensiva prevista per la zona gialla. Le Regioni procedono da zona arancione a zona rossa in presenza di un’incidenza pari o superiore a 150 casi per 100.000 abitanti e se si verificano entrambe le condizioni successive: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è superiore al 40%; il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è superiore 30%. I prossimi (probabili) step Secondo le indiscrezioni trapelate al margine del Consiglio dei Ministri, da qui a settembre, il Governo intende rendere più stringente l'uso del certificato verde, complice il rientro a scuola nonché il ritorno dalle vacanze agostane. Fonti di governo anticipano, infatti, il probabile obbligo del certificato verde per l’utilizzo dei mezzi pubblici a partire da metà settembre. Il premier ha anticipato, inoltre, che dalla prossima settimana il Governo affronterà alcuni nodi rimasti sospesi come, ad esempio, la scuola, dove non è escluso che sarà introdotto l’obbligo vaccinale per gli insegnanti (già operativo in ambito sanitario); oltre alle richieste di Confindustria di introduzione di un green pass generalizzato sui luoghi di lavoro. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/impresa/contratti-dimpresa/quotidiano/2021/07/23/green-pass-obbligatorio-6-agosto-nuove-regole-ristoranti-eventi-sport-cinema

Iscriviti alla Newsletter




È necessario aggiornare il browser

Il tuo browser non è supportato, esegui l'aggiornamento.

Di seguito i link ai browser supportati

Se persistono delle difficoltà, contatta l'Amministratore di questo sito.

digital agency greenbubble