• Home
  • News
  • La fiducia nell’economia tedesca e la produzione industriale in Italia. Google vs Commissione Eu, arriva il verdetto

La fiducia nell’economia tedesca e la produzione industriale in Italia. Google vs Commissione Eu, arriva il verdetto

Si torna a parlare della rottura tra Unicredit e il governo per la cessione di Mps: lunedì sono attesi in Parlamento i numeri uno delle banche. Martedì Brembo presenta la terza trimestrale: un’occasione per fare il punto sullo stato di salute dell’automotive. Arrivano anche i dati sulla fiducia tra gli investitori tedeschi e sulla produzione industriale italiana in settembre. Mercoledì dovrebbe arrivare il verdetto della Corte di Giustizia Ue sulla causa Google-Commissione UE per la maxi-multa da 4,3 miliardi di euro che Bruxelles impose a Big G per abuso di posizione dominante nei dispositivi Android.

a cura di  Lunedì 8 novembre - Orcel e Bastianini in Parlamento per Mps Martedì Alessandro Rivera, direttore generale del Tesoro, convocato in Parlamento aveva ribadito la linea del governo: il processo di privatizzazione del Monte dei Paschi di Siena “resta un traguardo necessario”. Resta però, anche, il pasticcio delle fallite trattative con Unicredit. Le audizioni perciò proseguono. Oggi tocca ai numeri uno dei due istituti: Andrea Orcel per Piazza Gae Aulenti, Guido Bastianini per Mps. In attesa di sentire direttamente il ministro dell’Economia Daniele Franco, che con Mario Draghi aveva fissato la linea riassunta da Rivera alla Commissione Finanze di Camera e Senato. Comprende un altro punto inderogabile: “Non siamo disposti a cedere a qualunque prezzo”.

Martedì 9 novembre - Nella nebbia dell’economia tedesca L’indice Zew misura la fiducia tra gli investitori tedeschi. È in caduta libera da mesi: dal maggio scorso, quando aveva toccato il massimo dell’anno a quota 84,4, è sempre e solo precipitato, fino ai 22,3 punti di ottobre. Gli analisti un po’ scommettono e un po’ sperano che quello fosse il fondo del barile e che novembre recuperi almeno qualcosina. Non granché, ma insomma: i 24 punti stimati, in attesa dell’annuncio ufficiale di oggi, indicherebbero comunque un clima non proprio tutto tuoni e fulmini. Incombe però una lunga serie di “se”: se la Germania non stesse vivendo una nuova ondata di contagi Covid, se le materie prime arrivassero all’industria e tornassero su prezzi ragionevoli, se le catene di fornitura globali non fossero sempre più in tilt. Invece questo è esattamente il quadro. È il peggiore tra tutti quelli delle grandi economie d’Europa. Come non bastasse, a Berlino più che altrove si aggira il fantasma inflazione. Destatis comunicherà domani il dato definitivo di ottobre: +4,5%, dicevano le stime preliminari. Un livello mai più visto dal 1993 e che però, nei prossimi mesi, rischia di essere ancora superato. Difficile, in questo scenario, immaginare un miglioramento d’umore. Martedì 9 novembre - Brembo e le previsioni sull’automotive A fine luglio, dopo la presentazione della semestrale, gli analisti avevano spinto forte su Brembo: la crescita abbondantemente sopra il 40% nel periodo gennaio-giugno e la revisione al rialzo dei target 2021 avevano portato il titolo a volare in Borsa. Mano a mano si è poi raffreddato, sulla scia delle cattive notizie che ancora non hanno abbandonato il settore automotive globale: materie prime e chip sempre più col contagocce e sempre più cari, produzioni rallentate, stabilimenti chiusi non per mancanza di ordini ma per mancanza di componenti. Oggi, per il gruppo di Alberto Bombassei, è il giorno della terza trimestrale. I nuovi target saranno con tutta probabilità riconfermati. Ma ci sarà anche un nuovo “punto” sulle ombre che dall’automotive non pare possano diradarsi tanto in fretta. Mercoledì 10 novembre - La sorpresa (continua) delle Pmi italiane Oggi l’Istat diffonde i dati sulla produzione industriale in settembre e la nota mensile sull’economia in ottobre. Che ci sia stato e ci sia un rallentamento della ripresa è noto: la scarsità di materie prime e i prezzi volati alle stelle hanno frenato l’attività delle fabbriche, che continuano ad accumulare ordini forzatamente difficili da evadere. L’Istituto di statistica ci darà quanto questo stia costando all’industria e all’economia italiane, peraltro comunque oggetto di revisioni al rialzo delle stime 2021 firmate dai maggiori organismi internazionali di ricerca. Una sorpresa, nel frattempo, l’hanno regalata al Paese le Pmi. Nessuno si aspettava che in ottobre l’indice Ihs delle piccole e medie imprese manifatturiere, cioè dell’ossatura del nostro sistema economico, potesse andar oltre i record già stabiliti. L’ha fatto. Si scommetteva su in indicatore stabile a 59,7 punti, se non addirittura in calo, lo si è visto in realtà salire fino 61,1. Non è il caso di esultare troppo - le ombre ci sono anche per noi, e avevamo/abbiamo tantissimo da recuperare - ma è un fatto che in tutte le altre grandi economie manifatturiere l’indice è invece crollato. Mercoledì 10 novembre - Google versus Ue, da Lussemburgo il verdetto Lussemburgo, Corte di Giustizia Ue, causa T-604/18: Google contro la Commissione europea e la maxi-multa da 4,3 miliardi di euro che Bruxelles impose a Big G per abuso di posizione dominante nei dispositivi Android. Le udienze si sono concluse in ottobre. Oggi dovrebbe arrivare il verdetto. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/impresa/finanza/quotidiano/2021/11/06/fiducia-economia-tedesca-produzione-industriale-italia-google-vs-commissione-eu-arriva-verdetto

Iscriviti alla Newsletter




È necessario aggiornare il browser

Il tuo browser non è supportato, esegui l'aggiornamento.

Di seguito i link ai browser supportati

Se persistono delle difficoltà, contatta l'Amministratore di questo sito.

digital agency greenbubble