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Whistleblowing senza rispetto privacy: arrivano le sanzioni

Pesanti sanzioni sono state irrogate dal Garante per la protezione dei dati personali ad un’azienda ospedaliera, e al relativo fornitore di software, per il mancato rispetto della privacy nella gestione delle procedure e dei sistemi di whistleblowing. I sistemi non erano stati correttamente configurati, i lavoratori non adeguatamente informati e varie violazioni sono state riscontrate anche nell’impiego del relative software.

Sia gli enti della Pubblica Amministrazione che le imprese devono prestare la massima attenzione nell’impostazione e gestione dei sistemi di whistleblowing, così da garantire la massima riservatezza dei dipendenti e delle altre persone che presentano segnalazioni di condotte illecite. E’ questa la violazione punita dal Garante per la protezione dei dati personali che, con due ordinanze ingiunzione ha sanzionato un’azienda ospedaliera e la società informatica che gestiva il servizio per denunciare presunte attività corruttive o altri comportamenti illeciti all’interno dell’ente. L’istruttoria dell’Autorità nasce nell’ambito di un ciclo di attività ispettive sulle modalità di trattamento dei dati acquisiti tramite i sistemi di whistleblowing, in particolare quelli più utilizzati in Italia dai datori di lavoro. Controlli effettuati Dai controlli effettuati presso un’azienda ospedaliera sono emerse diverse violazioni del Gdpr. L’accesso all’applicazione web di whistleblowing, basata su un software open source, avveniva attraverso sistemi che, non essendo stati correttamente configurati, registravano e conservano i dati di navigazione degli utenti, tanto da consentire l’identificazione di chi la utilizzava, tra cui i potenziali segnalanti. Violazioni del datore di lavoro La struttura sanitaria non aveva provveduto a informare preventivamente i lavoratori in merito al trattamento dei dati personali effettuato per finalità di segnalazione degli illeciti, non aveva effettuato una valutazione di impatto privacy e non aveva neppure inserito tali operazioni nel registro delle attività di trattamento, strumento utile per valutare i rischi per i diritti e le libertà degli interessati. È infine emersa una non corretta gestione delle credenziali di autenticazione per l’accesso all’applicazione web di whistleblowing da parte del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (Rpct), durante la fase di transizione con il suo successore. Violazioni della società informatica Numerosi ulteriori illeciti sono imputabili alla società informatica che, in qualità di responsabile del trattamento, forniva all’azienda ospedaliera l’applicazione web di whistleblowing. La società si era infatti avvalsa di un fornitore esterno per il servizio di hosting dei sistemi che ospitavano l’applicativo senza dare specifiche istruzioni sul trattamento dei dati degli interessati e senza darne notizia alla struttura sanitaria. Aveva poi utilizzato il medesimo servizio di hosting anche per proprie finalità. Contenuto dell’ordinanza ingiunzione Il Garante, tenendo conto della piena collaborazione offerta nel corso dell’istruttoria anche per sanare i problemi rilevati, ha comminato sia alla struttura sanitaria sia alla società informatica una sanzione di 40.000 euro. Ha inoltre concesso 30 giorni alla società informatica per adeguare il rapporto con il fornitore del servizio di hosting alla normativa sulla protezione dei dati personali.A cura della redazioneCopyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/lavoro-e-previdenza/lavoro-dipendente/quotidiano/2022/05/13/whistleblowing-senza-privacy-arrivano-sanzioni

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