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Spettacolo: aumentano i diritti e le tutele per i lavoratori

Nuove tutele, più diritti e una maggiore stabilità e qualità dei percorsi professionali per i lavoratori dello spettacolo. E quanto previsto dal disegno di legge recante “Delega al Governo e altre disposizioni in materia di spettacolo”, approvato in via definitiva dalla Camera il 13 luglio 2022. Il provvedimento riconosce il carattere strutturalmente discontinuo delle prestazioni rese in questo settore e la correlata necessità di fornire tutele specifiche. In particolare, viene prevista la razionalizzazione degli interventi di sostegno dello Stato fra cui la gestione del Fondo unico per lo spettacolo, la semplificazione degli iter autorizzativi e degli adempimenti burocratici, il sostegno alla diffusione dello spettacolo italiano all'estero, nonché la creazione di un efficace percorso di educazione delle nuove generazioni alle attività del settore.

Il via libera alla riforma della disciplina del lavoro nello spettacolo è stato dato con l’approvazione da parte della Camera, il 13 luglio 2022, del disegno di legge recante la “Delega al Governo e altre disposizioni in materia di spettacolo", che modifica radicalmente l'attuale disciplina, grazie al riconoscimento in favore dei lavoratori del settore di tutele e diritti, nonché di una maggiore stabilità e qualità dei percorsi professionali”. Bisognerà quindi attendere i decreti delegati per un quadro compiuto della riforma ma appare fin d’ora positivo che sia stato finalmente riconosciuto il carattere strutturalmente discontinuo delle prestazioni rese in questo settore e la correlata necessità di fornire tutele specifiche. Principi e criteri direttivi L’articolo 1 della legge delega integra l'art. 1, comma 1, della legge n. 175 del 2017 e attribuisce alla Repubblica ulteriori funzioni in materia di spettacolo aggiungendo ai riferimenti normativi presenti nel testo vigente la Convenzione quadro del Consiglio d'Europa sul valore del patrimonio culturale per la società, fatta a Faro il 27 ottobre 2005, ratificata dalla legge 1° ottobre 2020, n. 133 e la risoluzione del Parlamento europeo del 7 giugno 2007 sullo statuto sociale degli artisti (2006/2249(INI)). L’articolo 2 torna a conferire al Governo una delega analoga a quella, non esercitata nei termini, già contenuta all'articolo 2 della L. 22 novembre 2017, n. 175. Nell’esercitare (entro nove mesi) la nuova delega il Governo dovrà rispettare i seguenti principi e criteri direttivi: a) adeguamento agli articoli 117 e 118 della Costituzione, anche alla luce della giurisprudenza della Corte costituzionale nelle materie oggetto di delega; b) razionalizzazione degli interventi di sostegno dello Stato fra cui la gestione del Fondo unico per lo spettacolo (FUS); c) con specifico riguardo alle fondazioni lirico-sinfoniche, la revisione dei criteri di ripartizione del contributo statale, anche tramite scorporo delle risorse ad esse destinate dal FUS; d) con riferimento ai settori del teatro, della musica, della danza, degli spettacoli viaggianti e delle attività circensi, dei carnevali storici e delle rievocazioni storiche, riorganizzazione dei diversi settori, riconoscendo il ruolo dell'associazionismo nell'ambito della promozione delle attività di spettacolo; e) in relazione al settore delle attività musicali, revisione e riassetto della disciplina al fine di assicurare l'interazione tra i diversi organismi operanti nel settore, con particolare riguardo alle fondazioni lirico-sinfoniche, ai teatri di tradizione, alle istituzioni concertistico-orchestrali e ai complessi strumentali; f) in relazione al settore della danza, una particolare attenzione all’attività di promozione e l’introduzione di una normativa relativa all'istituzione delle scuole di danza e al controllo e vigilanza sulle medesime nonché, al fine di regolamentare e garantire le professionalità specifiche nell'insegnamento della danza in questi contesti; g) revisione delle disposizioni nei settori delle attività circensi e degli spettacoli viaggianti, specificamente finalizzata al graduale superamento dell'utilizzo degli animali nello svolgimento delle stesse; h) creare un efficace percorso di educazione delle nuove generazioni alle attività del settore, con riserva di un importo complessivo pari ad almeno il 3 per cento della dotazione del FUS per la promozione di programmi di educazione nei settori dello spettacolo nelle scuole di ogni ordine e grado. La lettera i) richiede che si disciplini in modo sistematico e unitario, con le opportune differenziazioni correlate allo specifico ambito di attività, il rapporto di lavoro nel settore dello spettacolo, nel rispetto, quanto agli aspetti retributivi, dell'articolo 36 della Costituzione e dell'articolo 2099 del codice civile, tenuto conto anche del carattere intermittente delle prestazioni lavorative con riferimento alle specificità contrattuali e alle tutele sociali, anche previdenziali e assicurative. Le successive lettere l) m) n) prevedono la semplificazione degli iter autorizzativi e degli adempimenti burocratici, il sostegno alla diffusione dello spettacolo italiano all'estero e una particolare attenzione all'internazionalizzazione delle produzioni di giovani artisti italiani nonché degli spettacoli di musica popolare contemporanea. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2022/07/20/spettacolo-aumentano-diritti-tutele-lavoratori

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