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Pensioni: rivalutazione del 2% per l'ultimo trimestre 2022

La legge di conversione del decreto Aiuti bis interviene sul fronte previdenziale per contrastare gli effetti negativi dell'inflazione per l'anno 2022 e sostenere il potere di acquisto delle prestazioni pensionistiche. In primo luogo, è previsto che le operazioni di conguaglio per il calcolo della perequazione di tutte le pensioni si svolgeranno il 1° novembre 2022. Inoltre, una specifica misura viene rivolta esclusivamente ai pensionati con assegni attualmente non superiori a 2.692 euro al mese. Nel mese di ottobre 2022 e in via transitoria, limitatamente alle mensilità di ottobre, novembre e dicembre, sarà applicata una rivalutazione straordinaria del 2%, comprensiva della tredicesima, calcolata seguendo le fasce progressive di importo stabilite con la legge di Bilancio 2020.

Il tema delle pensioni è destinato a tornare presto al centro dell’agenda del Governo che si insedierà in seguito alla tornata elettorale del 25 settembre. Si possono leggere in questi termini i frequenti rinvii, più o meno dettagliati, a forme di flessibilità in uscita dal mondo del lavoro in grado di “superare” i rigidi requisiti introdotti dalla riforma del 2011, nonché a strumenti volti a garantire un adeguamento delle pensioni minime attuali e il raggiungimento di una soglia minima pensionistica per le pensioni future delle giovani generazioni, soggette interamente al regime contributivo. Nodi complessi da sciogliere per la futura squadra di governo, tra le tante questioni da affrontare prima della legge di Bilancio 2023. Nell’attesa di osservare quale equilibrio si riuscirà a raggiungere, alcuni importanti passaggi sul fronte previdenziale sono stati apportati dal Governo attualmente dimissionario, in sede di disbrigo degli affari correnti, nell’ambito del ddl n. 2685 di conversione, con modificazioni, del decreto Aiuti bis (D.L. n. 115/2022, convertito in l. n. 142/2022). Un provvedimento che comporta un investimento complessivo di 17 miliardi di euro, volti a finanziare misure per contrastare i rincari nei settori dell'energia, del gas naturale e dei carburanti. Nello specifico, tra i 72 articoli che toccano un ampio spettro di materie (che vanno dalla proroga dello smart working in regime agevolato sino al rafforzamento di alcuni bonus), merita una particolare attenzione quanto previsto dall’art. 21, in merito all’anticipo della rivalutazione delle pensioni. Si tratta di una misura che punta, nelle stesse parole adottate dal legislatore, a “contrastare gli effetti negativi dell'inflazione per l'anno 2022 e sostenere il potere di acquisto delle prestazioni pensionistiche” e che interviene in via eccezionale sul sistema ordinario. Come funziona il meccanismo di perequazione automatica Per far sì che le prestazioni pensionistiche siano adeguate alle esigenze di vita dei pensionati e che tali condizioni di effettività della protezione economica permangano nel corso del tempo, di fronte alle eventuali variazioni di inflazione e costo della vita, il legislatore ha individuato lo strumento della “perequazione automatica”, con un meccanismo di calcolo che si basa su due indici. In primo luogo, un indice previsionale, basato sui dati ISTAT e indicato al termine dell’anno con un decreto emanato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministero del Lavoro che fissa, in via provvisoria, la variazione percentuale che dovrà essere applicata ai trattamenti pensionistici mensili dell’anno successivo. Nel decreto ministeriale dell’anno successivo sarà invece fissato l’indice definitivo, attraverso il quale viene effettuato un conguaglio per appianare le differenze tra la stima iniziale e il valore poi effettivamente riscontrato. Lo scorso 17 novembre, il decreto interministeriale in materia di perequazione automatica delle pensioni ha stabilito l’adeguamento per il 2021 in misura pari all’1,7% provvisorio dal 1° gennaio 2022, salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo. In seguito, l'ISTAT ha tuttavia certificato che l’inflazione è continuata a salire anche nell’ultimo trimestre del 2021, attestandosi ad un definitivo +1,9%, che rappresenta così l’indice di perequazione automatica da attribuire alle pensioni, in via definitiva, per l’anno 2022. L’intervento del decreto Aiuti-bis Il decreto Aiuti bis porta delle novità in questo ambito in due direzioni, che è bene distinguere. In primis, l’art. 21 prevede, alla lettera a del primo comma, che le operazioni di conguaglio per il calcolo della perequazione di tutte le pensioni si svolgeranno il 1° novembre 2022. Pertanto, i trattamenti previdenziali beneficeranno del recupero anticipato di due mesi, rispetto al termine ordinario del 1°gennaio 2022. Inoltre, una specifica misura viene rivolta esclusivamente ai pensionati con assegni attualmente non superiori a 2.692 euro al mese. Per questi ultimi, secondo quanto indicato alla lettera b, nel mese di ottobre 2022 e in via transitoria (limitatamente alle mensilità di ottobre, novembre e dicembre), sarà applicata una rivalutazione straordinaria del 2%, comprensiva della tredicesima, calcolata seguendo le fasce progressive di importo stabilite con la legge di Bilancio 2020. Alcune precisazioni Il legislatore ha poi precisato innanzitutto che l’incremento transitorio in questione non rileva, per l’anno 2022, ai fini del superamento dei limiti previsti per il riconoscimento delle varie prestazioni collegate al reddito attualmente previste. Allo stesso tempo, lo stesso aumento cesserà i propri effetti alla data del 31 dicembre 2022 ed è quindi scomputato dal trattamento pensionistico complessivo di riferimento ai fini della rivalutazione delle pensioni per l’anno 2022. Infine, occorre considerare che, nel caso in cui il trattamento pensionistico del lavoratore sia superiore alla soglia di 2.692 euro fissata dal legislatore, ma inferiore a tale limite aumentato dell’incremento, l’incremento sarà comunque attribuito fino a concorrenza dello stesso limite maggiorato. In conclusione L’intervento sulla perequazione non rappresenta l’unico passaggio importante del decreto Aiuti bis sulla materia previdenziale, come dimostra anche il parallelo intervento, soggetto a modifiche in sede di conversione, riguardante il limite per l’impignorabilità dei trattamenti (art. 21-bis). Si tratta di ultimi atti concreti del Governo dimissionario a sostegno dei lavoratori in pensione, per far fronte alla perdita di potere d’acquisto delle prestazioni nella complessa fase economica che il nostro Paese sta attraversando. Chiuso il dossier sulle pensioni “attuali”, la palla passa ora agli attori della prossima legislatura, per affrontare la complessa partita delle prestazioni “future”. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2022/09/28/pensioni-rivalutazione-2-ultimo-trimestre-2022

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