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Ape sociale 2023: come e quando fare domanda

Proroga al 31 dicembre 2023 del termine per la maturazione dei requisiti ed ampliamento della platea dei beneficiari dell’Ape sociale. E’ quanto previsto dalla legge di Bilancio 2023 per i soggetti beneficiari dell’anticipo pensionistico a carico dello Stato: disoccupati di lungo corso, caregiver, invalidi dal 74% e addetti ai lavori gravosi. Il valore dell’Ape sociale è pari all’importo della rata mensile della pensione calcolata al momento dell’accesso all’indennità, sino al tetto massimo di 1.500 euro mensili lordi, non rivalutabili. Occorre ricordare che prima dell’invio della vera e propria domanda di liquidazione dell’indennità, è necessario aver inoltrato la domanda di certificazione del diritto alla prestazione. Entro quanto deve essere presentata l’istanza?

L’Ape sociale (art.1, co. 179, L. 232/2016), lo ricordiamo, non è una pensione ma un trattamento di prepensionamento. Più precisamente, si tratta un’indennità erogata dall’INPS che ha la funzione di sostenere il reddito di specifiche categorie di lavoratori, dai 63 anni di età sino alla maturazione del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia ordinaria (art. 24 co. 6 D.L. n. 201/2011), attualmente (e almeno sino al 31 dicembre 2024) pari a 67 anni. La legge di Bilancio 2023 (legge n. 197/2022), in relazione all’Ape sociale, prevede la possibilità di maturare i requisiti utili sino al 31 dicembre 2023. C’è dunque un anno in più di tempo per fruire di questo beneficio, per gli appartenenti alle categorie tutelate. Requisiti comuni In merito alla possibilità di fruire dell’Ape sociale, o anticipo pensionistico a carico dello Stato, i requisiti comuni alle differenti categorie di beneficiari sono i seguenti: - compimento del 63° anno di età; - cessazione dell’attività lavorativa (in seguito, successivamente alla decorrenza della prestazione, è possibile rioccuparsi, ma il reddito annuo non deve superare 8.000 euro per i lavoratori dipendenti o parasubordinati, 4.800 euro per i lavoratori autonomi). Contribuzione I requisiti di contribuzione differiscono, invece, in base alla categoria di appartenenza: - 30 anni di contributi per i disoccupati di lungo corso, per i caregiver e gli invalidi dal 74%; - 36 anni per gli addetti ai lavori gravosi; - 32 anni per gli operai edili, per i ceramisti (classificazione Istat 6.3.2.1.2) ed i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta Le donne, inoltre, hanno diritto a una riduzione del requisito contributivo pari a un anno per ogni figlio, sino a un massimo di due. Destinatari Le categorie beneficiarie dell’Ape sociale sono costituite dai disoccupati di lungo corso, dai caregiver, dagli invalidi dal 74% e dagli addetti ai lavori gravosi.Disoccupati di lungo corsoAppartengono alla categoria dei disoccupati di lungo corso coloro che risultano in stato di disoccupazione a seguito di licenziamento, anche collettivo, o di dimissioni per giusta causa, o per effetto di risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di conciliazione obbligatoria (art. 7 L. 604/1966); perché gli appartenenti a questa categoria possano beneficiare dell’Ape sociale, è necessario che abbiano terminato di percepire la prestazione di disoccupazione e che non si siano rioccupati, salvo rioccupazione con contratto di lavoro subordinato, contratto di prestazione occasionale o libretto famiglia per non più di 6 mesi complessivamente. È consentito l’accesso all’indennità anche ai lavoratori in stato di disoccupazione il cui rapporto di lavoro sia cessato a seguito di un contratto a termine, se hanno alle spalle almeno 18 mesi di periodi di lavoro subordinato negli ultimi 36 mesiCaregiversAppartengono alla categoria dei caregivers coloro che assistono, da almeno 6 mesi, il coniuge (o parte dell’unione civile) o un parente di primo grado, convivente, con handicap riconosciuto in situazione di gravità (art.3 co.3 L. n. 104/1992). Laddove si assista un familiare entro il secondo grado convivente, è necessario che il coniuge o i genitori del disabile abbiano compiuto i 70 anni di età, oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.InvalidiL’Ape sociale può anche essere richiesto da chi presenta un’invalidità civile, riconosciuta dalla Commissione Medica ASL competente, pari o superiore al 74%; il richiedente non deve già essere titolare di pensione di inabilità o assegno ordinario di invalidità.Addetti ai lavori gravosiAppartengono alla categoria degli addetti ai lavori gravosi i lavoratori subordinati che hanno svolto per almeno 6 anni negli ultimi 7 anni, o per 7 anni nell’ultimo decennio, un’attività lavorativa particolarmente rischiosa o pesante, che deve far parte dell’elenco di cui all’All. A DPCM 88/2017 o all’All. 3 L. 234/2021. Ammontare dell’indennità Il valore dell’Ape sociale è pari all’importo della rata mensile della pensione calcolata al momento dell’accesso all’indennità, sino al tetto massimo di 1.500 euro mensili lordi, non rivalutabili. L’indennità, incompatibile con l’indennità di disoccupazione e con qualsiasi tipologia di pensione diretta, è assimilata al reddito di lavoro dipendente dal punto di vista fiscale e dà dunque diritto all’applicazione delle relative detrazioni e, sussistendo i requisiti reddituali, del trattamento integrativo di cui al D.L. n. 3/2020. Domanda di certificazione dei requisiti Prima dell’invio della vera e propria domanda di liquidazione dell’indennità Ape sociale, è necessario aver inoltrato la domanda di certificazione del diritto alla prestazione. Si ricorda che le condizioni per l'accesso all'Ape sociale devono essersi realizzate già al momento della presentazione della domanda di certificazione dei requisiti, ad eccezione del requisito anagrafico, dell'anzianità contributiva, nonché della conclusione della fruizione del trattamento di disoccupazione e del periodo di svolgimento dell'attività lavorativa gravosa in via continuativa; i requisiti devono, comunque, maturare entro la fine dell'anno in corso al momento di presentazione della domanda. Per non perdere ratei di trattamento, coloro che, al momento della presentazione della domanda di certificazione delle condizioni, risultano già in possesso di tutti i requisiti previsti, possono presentare contestualmente anche la domanda di Ape sociale (messaggio Inps n. 163/2020). Qualora risultino perfezionati tutti i requisiti, l’Ape sociale decorre dal primo giorno del mese successivo all’invio della domanda di trattamento, previa cessazione dell’attività di lavoro dipendente, autonomo o parasubordinato, sia svolta in Italia che all’estero. In merito ai termini di presentazione delle istanze, si ritiene che, in parallelo a quanto già previsto per le annualità precedenti, I lavoratori che maturano i requisiti per l’Ape sociale entro il 31 dicembre 2023 possano presentare domanda di riconoscimento delle condizioni di accesso all’indennità entro i termini di scadenza del 31 marzo 2023 o del 15 luglio 2023. Si ritiene che sarà altresì possibile presentare la domanda tardivamente, entro il 30 novembre 2023, in caso di sussistenza di risorse residue. In merito all’invio delle istanze, sarà comunque necessario attendere i prossimi chiarimenti dell’Inps. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2023/01/09/ape-sociale-2023-domanda

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