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BCE: continua il rialzo dei tassi d’interesse

Il 2 febbraio la BCE ha annunciato un nuovo rialzo dei tassi di interesse. La nuova decisione si somma ai cinque rialzi consecutivi già decisi nel corso del 2022. Nello specifico, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente al 3%, al 3,25% e al 2,50%, con effetto dall’8 febbraio 2023. E’ il livello più elevato dall’ottobre 2008. Quali sono i possibili effetti del rialzo dei tassi?

Così come era nelle attese il Consiglio direttivo della BCE del 2 febbraio, dopo l’innalzamento di 50 punti base dei tre tassi di riferimento deliberato il 15 dicembre scorso, ha deciso di innalzarli di ulteriori 50 punti base. La nuova decisione si somma ai cinque rialzi consecutivi già decisi nel corso del 2022. Pertanto, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente al 3%, al 3,25% e al 2,50%, con effetto dall’8 febbraio 2023. E’ il livello più elevato dall’ottobre 2008. Così come ha sottolineato in conferenza stampa il Presidente Christine Lagarde, le decisioni sono state raggiunte con un ampio consenso nella volontà di dimostrare coerenza e continuità nella politica monetaria, come indicato a dicembre. Va ricordato come anche la Federal Reserve avesse deciso il 1° febbraio un innalzamento dei tassi di interesse di 25 punti al 4,50%-4,75%, livello massimo dal 2007. Anche la Banca d'Inghilterra ha poi deciso di alzare i tassi d'interesse di mezzo punto, portandoli al 4%: il costo del denaro è più alto dal 2009. Il quadro economico Come sottolinea la BCE gli ultimi dati confermano che l'economia dell'Eurozona ha rallentato notevolmente da metà 2022 e resterà debole nel breve termine. Nel complesso si ritiene comunque che sia stata più resiliente del previsto. I principali fattori che rappresentano potenziali freni alla crescita sono rappresentati dalla incertezza politica, dalla guerra e dall’alta inflazione (nell’Eurozona comincia in ogni modo a dare qualche segnale di rallentamento all’8,5 % anche se in Italia si posiziona ancora al 10,1%). Gli aiuti dei Governi per proteggere l'economia dagli aumenti dei prezzi dell'energia dovrebbero essere mirati e incentivare a consumare meno energia. E ora che diventa meno acuta la crisi energetica, è importante cominciare e ridurre le misure di sostegno, perché le misure che non rispettano questi principi, creano pressioni sull'inflazione e questo richiede una risposta di politica monetaria più forte. Ulteriori aspetti di politica fiscale auspicati sono rappresentati dal prevedere interventi per rendere l’economia più produttiva e ad abbassare gradualmente l'elevato livello del debito pubblico. Il percorso futuro e gli effetti del rialzo dei tassi La BCE rende noto come, alla luce delle spinte inflazionistiche di fondo, intende innalzare i tassi di interesse di altri 50 punti base nella prossima riunione di politica monetaria a marzo, per poi valutare la successiva evoluzione della sua politica monetaria. Come ha sottolineato in ogni modo Christine Lagarde non si tratta in ogni modo di un impegno irrevocabile o assoluto ma non devono esserci fraintendimenti sulla determinazione della BCE di riportare l'inflazione al 2%. Mantenere i tassi di interesse su livelli restrittivi, si sottolinea, farà diminuire nel corso del tempo l’inflazione frenando la domanda e metterà inoltre al riparo dal rischio di un persistente incremento delle aspettative di inflazione. In ogni caso, anche in futuro le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di riferimento saranno guidate dai dati e rifletteranno un approccio in base al quale tali decisioni verranno definite di volta in volta a ogni riunione. In termini di percorso il Consiglio direttivo continuerà ad aumentare i tassi di interesse in misura significativa a un ritmo costante e a mantenerli su livelli sufficientemente restrittivi da assicurare un ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% nel medio termine. Quali sono i possibili effetti di un rialzo dei tassi? Partendo dai titoli a reddito fisso si produce un verosimile aumento dei rendimenti delle nuove emissioni con un deprezzamento delle obbligazioni già emesse ed in circolazione sul mercato secondario essendo state emesse in passato a tassi più bassi. Altro effetto è quello dell’aumento del costo dell’indebitamento, particolarmente quelli a tasso variabile. Le modalità di riduzione delle consistenze dei titoli Il Consiglio direttivo ha poi deciso le modalità di riduzione delle consistenze dei titoli detenuti dall’Eurosistema nel quadro del Programma di acquisto di attività (PAA). Come comunicato a dicembre, il ritmo di tale riduzione sarà pari in media a 15 miliardi di euro al mese dall’inizio di marzo alla fine di giugno 2023 e verrà poi determinato nel corso del tempo. I reinvestimenti parziali saranno condotti sostanzialmente in linea con la prassi attuale. In particolare, i restanti reinvestimenti verranno distribuiti in proporzione alla quota di rimborsi nelle singole componenti del PAA e, nel quadro del Programma di acquisto per il settore pubblico (public sector purchase programme, PSPP), in proporzione alla quota di rimborsi per ogni paese e per i vari emittenti nazionali e sovranazionali. Nell’ambito degli acquisti di obbligazioni societarie da parte dell’Eurosistema, il Consiglio direttivo ha deciso di orientare maggiormente i suoi acquisti di obbligazioni societarie verso emittenti con una migliore performance climatica durante il periodo di reinvestimento parziale. Fatto salvo l'obiettivo di stabilità dei prezzi della BCE e in linea con il piano d'azione per il clima del Consiglio direttivo, questo approccio sosterrà la graduale decarbonizzazione delle obbligazioni societarie detenute dall'Eurosistema, in linea con gli obiettivi dell'Accordo di Parigi. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2023/02/03/bce-continua-rialzo-tassi-interesse

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