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Reddito di cittadinanza: imprese a rischio di maxi sanzione per lavoro nero

Proseguono le audizioni alla Camera sul disegno di legge di conversione del decreto su reddito di cittadinanza e pensioni. L’Ispettorato del Lavoro ha manifestato, qualche perplessità con riferimento all’applicazione della maxi sanzione alle imprese che assumono in nero beneficiari del reddito di cittadinanza. La sanzione, viene osservato, assimila la categoria dei lavoratori fruitori del sussidio a quelle dei clandestini, degli stranieri privi dei permessi di soggiorno e del minore. Viene però fatto rilevare che mentre le condizioni di clandestino o di minore sono agevolmente accertabili dal datore di lavoro con la richiesta del permesso di soggiorno o il documento d' identità, nel caso del lavoratore in nero che sia contestualmente fruitore del reddito, tale situazione non è accertabile dal datore e andrebbe incontro alla maxi sanzione non potendosi imputare a lui l'ignoranza del fatto. Quali le ulteriori considerazioni di ANCI e Poste italiane?

Aspettando il debutto del reddito di cittadinanza per il 6 marzo 2019 proseguono le audizioni parlamentari sul disegno di legge di conversione del decreto collegato alla legge di Bilancio 2019 (D.L. n. 4/2019). Quali sono le principali evidenze?

Consulta il Dossier Reddito di cittadinanza

Partendo dai dati forniti dall’ISTAT emerge che dei circa 2,7 milioni di beneficiari del reddito di cittadinanza, circa un terzo (897mila soggetti tra 18 e 64 anni) saranno obbligati a sottoscrivere il patto per il lavoro ed entrare nel percorso di inserimento lavorativo attraverso i centri per gli impiego.

Procedendo ad una disamina per percorso di studio, la maggior parte (circa 600 mila) ha la licenza media o nessun titolo. Si tratta, prevalentemente di disoccupati (492 mila) e casalinghe (373 mila) cui i Centri per l’Impiego dovranno trovare un’offerta di lavoro congrua. Per quel che riguarda la nazionalità ll'87,6% 2,4 milioni) sono italiani, mentre gli stranieri sono il 12,3% (333 mila, di cui 228 mila extra-comunitari, che costituiscono l'8,4% dei beneficiari).

Tra le famiglie beneficiarie, 752 mila vivono nel Mezzogiorno (9% delle famiglie residenti), 333 mila al Nord (2,7%) e 222 mila al Centro (4,1%). Il beneficio medio per famiglia dovrebbe essere pari a 5.053 euro, corrispondente al 66,8% del reddito familiare, per una spesa complessiva di circa 6,6 miliardi di euro su base annua.

Il sussidio per famiglia beneficiaria è pari nel Mezzogiorno a 5 mila e 182 euro, nel Centro a 4 mila e 919 euro mentre al Nord è di 4 mila 853 euro. Saranno invece 369mila i beneficiari della pensione di cittadinanza, circa il 13,7% del totale dei 2,7 milioni di percettori del reddito.

L’Ispettorato del Lavoro manifesta qualche perplessità con riferimento all’applicazione della maxi sanzione ai datori di lavoro che assumono in nero beneficiari del reddito di cittadinanza.

La sanzione, viene osservato, assimila la categoria dei lavoratori fruitori del reddito di cittadinanza a quelle dei clandestini, degli stranieri privi dei permessi di soggiorno e del minore. Viene però fatto rilevare che mentre le condizioni di clandestino o di minore sono agevolmente accertabili dal datore di lavoro con la richiesta del permesso di soggiorno o il documento d' identità, nel caso del lavoratore in nero che sia contestualmente fruitore del reddito, tale situazione non è accertabile dal datore e andrebbe incontro alla maxi sanzione non potendosi imputare a lui l'ignoranza del fatto.

Viene poi lanciato un vero e proprio allarme con riferimento ai possibili effetti di quota 100 sugli organici dell’Ispettorato che stanno già diminuendo da almeno 2 anni, essendo passati dalle oltre 6.000 unità di febbraio 2016 alle circa 5.220 dell'inizio di quest'anno.

Si tratta, su tutti i fronti, di una vera e propria condizione depotenziata rispetto all'onere aggiuntivo della somministrazione della nuova misura, viene sottolineato. Questa grave carenza organica si potrà anche accentuare, visto che il 45% del nostro personale ha tra i 55 e i 65 anni e che diversi funzionari e dirigenti intendono avvalersi della facoltà di andare in pensione.

Non ci si muove in un contesto del tutto inadeguato, ma tutto potrebbe funzionare meglio se fossero messe a disposizione le risorse già stanziate dal legislatore, è l’osservazione finale.

L’ANCI chiede poi che venga semplificato l'obbligo della dimostrazione di una residenza fissa per chi non abbia una abitazione e di intervenire sui controlli anagrafici che risultano in capo ai Comuni stessi e che vengono definiti eccessivamente onerosi e non sufficientemente disciplinati.

Il requisito dei dieci anni di residenza, di cui gli ultimi due continuativi, ad esempio richiede tempi molto lunghi, l'impiego di risorse umane dedicate e grandi difficoltà di interlocuzione con gli uffici anagrafici di altri Comuni, in caso di spostamento di residenza.

Importante poi il punto di vista delle Poste considerandone la centralità del ruolo nel meccanismo di funzionamento del reddito di cittadinanza.

Per evitare code, così come consigliato anche dai CAF, viene suggerito di recarsi negli uffici postali in ordine alfabetico e non tutti il primo giorno. Viene in ogni modo rimarcato come un'operazione straordinaria come questa del Reddito non potrà mai avere un'esecuzione ordinaria del servizio ma le Poste sottolineano in ogni modo di essere abituati a gestire lo straordinario e sin dal giorno 1 (ossia, dal 6 marzo) l'intera rete degli uffici postali e tutti i dipendenti faranno il massimo possibile, anche se non si può escludere a priori che ci possano essere delle disfunzioni.

Andando alle card si rassicura sul fatto che gli uffici postali hanno ricevuto il fabbisogno di carte per il reddito di cittadinanza che sarà integrato in relazione alle domande raccolte e sul fatto che negli uffici postali esiste un’elaborata procedura di meccanismo automatico di approvvigionamento delle carte, direttamente in tutti i 13 mila uffici postali.

E’ stato ancora ricordato che Poste avviserà il beneficiario con email o sms per indicare quando e dove andare a ritirare la carta, che sarà consegnata contestualmente al codice segreto.

Fonte: http://www.ipsoa.it/documents/lavoro-e-previdenza/pensioni/quotidiano/2019/03/05/reddito-cittadinanza-imprese-rischio-maxi-sanzione-lavoro-nero

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