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Decreto semplificazioni: una guida per l’attività d’impresa

Assonime ha pubblicato la circolare n. 8 del 18 marzo 2019 con cui analizza alcune delle disposizioni del decreto semplificazione che presentano interesse per l’attività d’impresa. Tra le misure commentate: il sostegno alle PMI rispetto ai debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni e ai ritardi di pagamento, le modifiche alla disciplina del Codice dei contratti pubblici relativa ai motivi di esclusione e le novità in tema di etichettatura dei prodotti alimentari. In evidenza anche la soppressione, a partire dal 1° gennaio 2019, del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) e la conseguente abrogazione della relativa disciplina.

Con la circolare n. 8 del 18 marzo 2019, dal titolo “Decreto semplificazione: guida alle disposizioni in materia di attività d’impresa” Assonime analizza alcune delle disposizioni del decreto semplificazione che presentano interesse per l’attività d’impresa.

Si sintetizzano di seguito alcuni dei principali temi approfonditi dalla circolare.

Il decreto semplificazione ha inteso tutelare solo le piccole e medie imprese che si trovino in difficoltà a causa dei ritardi di pagamento dei debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni.

La norma mette a disposizione un intervento di garanzia attivabile per superare le difficoltà finanziarie dell’impresa, precisamente nel Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, istituito presso il Mediocredito Centrale, è stata creata una sezione speciale dedicata a interventi di garanzia, a condizioni di mercato, in favore delle PMI.

La garanzia viene concessa per coprire, nella misura massima dell’80% e fino ad un importo massimo garantito di 2.500.000 di euro, il minore tra l’importo del finanziamento non rimborsato (maggiorato degli interessi contrattuali e di mora maturati) e l’ammontare dei crediti certificati vantati dalla PMI beneficiaria verso la pubblica amministrazione quali risultano dall’apposita piattaforma elettronica. La garanzia comporta in ogni caso un rimborso non superiore all’80 per cento della perdita registrata dalla banca o dall’intermediario e cessa in ogni caso la sua efficacia con l’avvenuto pagamento da parte della pubblica amministrazione dei crediti certificati.

Con la legge di conversione del decreto semplificazione, è stato introdotto l’articolo 3, comma 1-terdecies che interviene sulle regole in materia di termini di pagamento nelle transazioni commerciali. In particolare è prevista la nullità delle clausole contrattuali che risultino gravemente inique in danno del creditore come ad esempio la clausola che prevede termini di pagamento superiori a sessanta giorni.

Il decreto semplificazione interviene sull’articolo 80 del Codice dei contratti pubblici, dedicato ai motivi di esclusione da una procedura di appalto o concessione qualora l’operatore economico non possieda qualità morali e professionali di ordine generale indispensabili per assumere commesse pubbliche.

Oltre alle ipotesi dei gravi illeciti professionali, attualmente sono previsti altri illeciti tali da rendere dubbia l’integrità e l’affidabilità dell’operatore economico e da essere considerate autonome cause di esclusione, ad esempio:

- il caso in cui l’operatore economico ha tentato di influenzare indebitamente il processo decisionale della stazione appaltante o di ottenere informazioni riservate a fini di proprio vantaggio;

- il caso in cui l’operatore ha fornito, anche per negligenza, informazioni false o fuorvianti suscettibili di influenzare le decisioni sull’esclusione, la selezione o l’aggiudicazione ovvero ha omesso le informazioni dovute ai fini del corretto svolgimento della procedura di selezione;

- l’ipotesi in cui l’operatore economico ha dimostrato carenze persistenti nell’esecuzione di un precedente contratto di appalto o di concessione che ne hanno causato la risoluzione per inadempimento ovvero la condanna al risarcimento del danno o altre sanzioni comparabili.

In questo settore, una delle disposizioni chiave del regolamento è l’articolo 26 che prevede l’indicazione obbligatoria del paese di origine o del luogo di provenienza degli alimenti. In particolare l’indicazione nell’etichetta del paese d’origine o del luogo di provenienza è obbligatoria nel caso in cui l’omissione di tale indicazione possa indurre in errore il consumatore in merito al paese di origine o al luogo di provenienza reali dell’alimento.

Il decreto ha disposto la soppressione, a partire dal 1° gennaio 2019, del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) e la conseguente abrogazione della relativa disciplina. In sostituzione del SISTRI, in sede di conversione del decreto semplificazion, è stata disposta l’istituzione di un nuovo sistema per la tracciabilità informatica dei rifiuti, consistente in un Registro elettronico nazionale organizzato e gestito direttamente dal Ministero dell’ambiente.

Il decreto semplificazione contiene una serie di disposizioni volte a promuovere lo sviluppo dei pagamenti elettronici attraverso la piattaforma tecnologica per l’interconnessione e l’interoperabilità tra le pubbliche amministrazioni e i prestatori di servizi di pagamento abilitati, prevista dal Codice dell’amministrazione digitale. Tra le infrastrutture previste vi è la piattaforma PagoPA.

Il decreto ha introdotto nell’ordinamento le definizioni di “tecnologie basate su registri distribuiti” (i.e. blockchain) e di “smart contract”, ponendo le premesse per il riconoscimento del valore giuridico dell’utilizzo della tecnologia blockchain alla luce del quadro normativo europeo e nazionale relativo agli strumenti e alle transazioni nel contesto digitale.

Fonte: http://www.ipsoa.it/documents/impresa/contratti-dimpresa/quotidiano/2019/03/19/decreto-semplificazioni-guida-disposizioni-relative-attivita-impresa

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