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Brexit: il Consiglio europeo offre una proroga fino al 22 maggio 2019

Il Consiglio europeo, nella riunione del 21 e 22 marzo, ha concesso una proroga al Regno unito per il rinvio della Brexit fino al 22 maggio 2019. I leader hanno deciso in tal senso prendendo atto della lettera del 20 marzo 2019, in cui la prima ministra Theresa May chiede di rinviare al 30 giugno 2019 l’uscita. La proroga sarà concessa a condizione che il Parlamento del Regno Unito approvi l'accordo di recesso la prossima settimana. In caso contrario la proroga sarà concessa fino al 12 aprile 2019 e ci si attende che il Regno Unito indichi prima di tale data il percorso da seguire. Il Consiglio europeo ribadisce poi che non è possibile riaprire l'accordo di recesso che è stato concordato tra l'Unione e il Regno Unito nel novembre 2018.

Il Consiglio europeo del 21 e 22 marzo ha affrontato una serie di temi di particolare rilevanza economica, dalla Brexit ai rapporti con la Cina. In particolare, si è discusso alla preparazione del vertice UE-Cina che si terrà il 9 aprile 2019. Il Consiglio ha proceduto poi a uno scambio di opinioni sulle relazioni generali con la Cina nel contesto globale prospettando come l’incontro dovrebbe includere molte dimensioni diverse, quali il commercio, la concorrenza e la politica industriale, la riforma dell'OMC e i cambiamenti climatici.

I leader hanno preso atto della lettera del 20 marzo 2019, in cui la prima ministra Theresa May chiede di rinviare la Brexit al 30 giugno 2019. Hanno offerto una proroga fino al 22 maggio 2019, che sarà concessa a condizione che il Parlamento del Regno Unito approvi l'accordo di recesso la prossima settimana. In caso contrario, i leader dell'UE acconsentono a una proroga della Brexit fino al 12 aprile 2019 e si attendono che il Regno Unito indichi prima di tale data il percorso da seguire. Il Consiglio europeo ribadisce poi che non è possibile riaprire l'accordo di recesso che è stato concordato tra l'Unione e il Regno Unito nel novembre 2018. I leader dell'UE a 27 hanno sottolineato che ogni impegno, dichiarazione o altro atto unilaterale dovrebbe essere compatibile con la lettera e lo spirito dell'accordo di recesso. Hanno chiesto di proseguire i lavori sulle misure di preparazione e di emergenza a tutti i livelli per far fronte alle conseguenze del recesso del Regno Unito, prendendo in considerazione tutti gli esiti possibili. Il Consiglio europeo ha anche approvato lo strumento relativo all'accordo di recesso e la dichiarazione congiunta integrativa della dichiarazione politica concordati tra la Commissione europea e il Governo del Regno Unito a Strasburgo l'11 marzo 2019.

Partendo dalla situazione attuale si è proceduto a uno scambio di opinioni sulla situazione economica attuale. Sono stati poi approvati gli ambiti strategici prioritari individuati nell'analisi annuale della crescita e sono stati invitati gli Stati membri a inserirli nei prossimi programmi nazionali di riforma e programmi di stabilità e convergenza, con l'obiettivo di stimolare la crescita e l'occupazione tramite investimenti e riforme. Il Consiglio ha approvato anche il progetto di raccomandazione del Consiglio sulla politica economica della zona euro.

Una base economica solida è di fondamentale importanza per la prosperità e la competitività dell'Europa e per il suo ruolo sulla scena mondiale. Tale obiettivo dovrebbe essere conseguito attraverso un approccio integrato che affronti le sfide attuali ed emergenti su scala mondiale e in materia di tecnologia, sicurezza e sostenibilità e metta in relazione tutte le politiche e dimensioni pertinenti: l'Unione economica e monetaria, che dovrebbe essere approfondita; il mercato unico in tutte le sue dimensioni, quale pietra angolare della crescita dell'Unione; una politica industriale assertiva, che consenta all'UE di rimanere una potenza industriale; una politica digitale lungimirante, adatta a un'epoca di trasformazione digitale e all'emergere dell'economia dei dati; e una politica commerciale ambiziosa e solida, che garantisca concorrenza leale, reciprocità e mutui vantaggi. Si dovrebbe prestare debita attenzione ad un miglioramento del contesto imprenditoriale per le PMI, allo sviluppo delle competenze e alla dimensione sociale. Sull’inquadramento economico di premessa va riportato l’intervento di Mario Draghi che ha sottolineato ai leader europei come si osserva una debolezza protratta e incertezza pervasiva, ma non recessione, la cui probabilità al momento è ancora bassa. La motivazione principale è da addursi ad un rallentamento significativo del commercio internazionale che però fino ad ora ha avuto un effetto limitato sulla domanda interna (consumi e investimenti). Per quel che riguarda le conseguenze della Brexit sull'economia reale dell'area euro presa nel suo insieme Draghi reputa siano piccole. Ma alcuni Paesi sono più esposti di altri. Le autorità e le banche centrali sono preparate, ma il settore privato deve rafforzare i preparativi

Fonte: http://www.ipsoa.it/documents/impresa/contratti-dimpresa/quotidiano/2019/03/25/brexit-consiglio-europeo-offre-proroga-22-maggio-2019

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