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Rapporto annuale 2019 sulle Comunicazioni obbligatorie: saldi ancora negativi

È stato pubblicato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il Rapporto annuale sulle Comunicazioni obbligatorie, che raccoglie i dati relativi ai rapporti di lavoro subordinato e parasubordinato relativi all’ultimo triennio. Si tratta di una importante risorsa informativa, complementare rispetto all’Indagine Continua sulle Forze di Lavoro dell’Istat e all’Osservatorio permanente sul precariato dell’Inps. I dati esposti mostrano ancora un persistente calo dei rapporti di lavoro con una netta prevalenza dei contratti a tempo determinato.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato in data 29 maggio 2019 il Rapporto annuale sulle Comunicazioni Obbligatorie 2019, curato dalla Direzione Generale Sistemi Informativi, Innovazione Tecnologica, Monitoraggio dati e Comunicazione e dall'Ufficio di Statistica dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Il documento contiene la descrizione delle dinamiche del mercato occupazionale nel triennio 2016-2018, attraverso una serie di statistiche che riguardano

- il flusso dei contratti di lavoro dipendente;

- i contratti di lavoro parasubordinato;

- i rapporti di lavoro nella Pubblica Amministrazione (PA), inclusi i lavoratori stranieri presenti, seppure solo temporaneamente, in Italia.

Nel 2018 il Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie registra circa 11,4 milioni di rapporti di lavoro attivati a cui si aggiungono circa 1,9 milioni di contratti in somministrazione per un totale di circa 13,3 milioni di attivazioni.

I rapporti di lavoro attivati hanno interessato 6,4 milioni di lavoratori per un numero di rapporti di lavoro pro-capite pari a 1,77. Il contratto a tempo determinato si conferma contratto prevalente e si attesta al 69,5% del totale attivazioni dell’anno, con un calo di 0,4 punti percentuali rispetto al 2017.

A livello territoriale, nelle Regioni del Centro-Nord le nuove attivazioni crescono a un tasso superiore a quello medio nazionale.

Per quanto attiene l’analisi dinamica di genere dei lavoratori interessati da attivazioni, si rileva che, nel 2018 rispetto all’anno precedente, le nuove attivazioni dei rapporti di lavoro per i maschi aumentano in misura maggiore della crescita registrata a favore delle donne (+6,9 e +4,5%, rispettivamente). Il numero di rapporti di lavoro pro-capite passa da 1,76 del 2017 a 1,77 sia per gli uomini sia per le donne.

Il numero delle trasformazioni dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, che aveva fatto registrare un significativo calo nel 2016 (-34%), attenuatosi nel 2017 (-8,3%), presenta un notevole incremento nel 2018 (+86,4%), attestandosi a oltre 564 mila. Di queste, l’8% cessano nello stesso anno (nel 2017 era il 10,1% la percentuale di contratti trasformati e cessati lo stesso anno).

Il 34,3% dei lavoratori che nel 2018 hanno visto trasformare il proprio contratto di lavoro a tempo determinato in un contratto stabile ha un’età compresa tra i 25 e i 34 anni, il 26,3% tra i 35 e i 44 anni. Sale all’11% la percentuale dei giovani 15-24enni coinvolti in una trasformazione del contratto a Tempo Indeterminato (era pari al 9,7% nel 2017).

Nel 49,7% dei casi, le trasformazioni hanno riguardato contratti della durata compresa tra i 91 e i 365 giorni (circa 281 mila), nel 36% contratti con una durata superiore a 365 giorni (203 mila), nel 9,4% quelli con durata compresa tra 31 e 90 giorni (53 mila) e, infine, nel 4,9% i contratti di durata inferiore a 30 giorni (27 mila).

L’esperienza di tirocinio extracurriculare interessa per lo più individui con meno di 35 anni (84,4% dei casi).

I tirocini si concentrano prevalentemente al Nord con oltre 200 mila attivazioni, pari al 57,6% del totale; le differenze regionali dipendono dalla struttura produttiva e, quindi, della domanda di lavoro.

Nel 2018 le cessazioni hanno interessato oltre 359 mila tirocini, di cui il 75,3% ha avuto una durata compresa tra 3 e 12 mesi.

Nella maggior parte dei casi i tirocini sono cessati al termine del periodo di orientamento o formazione (72,1%). I tirocini conclusi su richiesta del tirocinante rappresentano il 12,5% dei casi. Sono rari, invece, i tirocini cessati su iniziativa del datore di lavoro (0,6%).

Nel 2018 sono stati registrati 1 milione 928 mila rapporti di lavoro attivati in somministrazione a fronte di 2 milioni 178 mila nell’anno precedente, con una diminuzione dell’11,5%. Oltre la metà dei rapporti in somministrazione, una quota pari al 56,2% del totale, ha interessato la componente maschile che ha registrato un aumento nel triennio 2016-2018 a discapito della componente femminile.

Dopo la crescita dei contratti di somministrazione nel 2017, unitamente a quella del totale dei contratti riferiti alle altre tipologie, nel 2018 si osserva, a fronte di un incremento delle attivazioni totali (+5,8%), un decremento delle attivazioni dei contratti in somministrazione (-11,5%) che coinvolge sia la componente femminile (-12,2%) che quella maschile (-10,9%).

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Rapporto annuale sulle Comunicazioni Obbligatorie 29/05/2019

Fonte: http://www.ipsoa.it/documents/lavoro-e-previdenza/amministrazione-del-personale/quotidiano/2019/05/30/rapporto-annuale-2019-comunicazioni-obbligatorie-saldi-negativi

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