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Trattativa con Bruxelles: Conte invia la lettera alla Commissione UE

Nella serata del 19 giugno, a conclusione del Consiglio dei Ministri, il Premier Conte ha inviato la lettera alla Commissione europea, al Consiglio UE e agli altri 27 Paesi membri UE con cui si chiede di aprire il confronto sulle regole che governano l’Unione confermando al contempo l’impegno dell’Italia a rispettare i parametri europei. L’obiettivo è quello di evitare la procedura d’infrazione europea. Sempre nella stessa giornata il Premier, parlando alla Camera, ha sottolineato che l’Italia, come Paese fondatore e terza economia del continente, intende farsi portatrice di una riflessione incisiva su come adeguare le regole stesse affinché l'Unione sia attrezzata ad affrontare crisi finanziarie sistemiche e globali e assicuri un effettivo equilibrio tra stabilità e crescita.

Giornata molto intensa quella del 19 giugno in vista della lettera per Bruxelles inviata in tarda serata dal Premier a conclusione del Consiglio dei Ministri. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dopo un breve vertice politico a Palazzo Chigi in mattinata, con i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini e il Ministro dell’Economia Giovanni Tria (alla riunione non hanno preso parte i tecnici del Ministero Economia e finanza) ha reso alla Camera le opportune comunicazioni in vista del Consiglio europeo e dell’Euro Summit del 20 e 21 giugno 2019. Il tema dominante è la delicata trattativa con la Commissione europea. Nel pomeriggio si è poi recato in Senato.

Nel tradizionale pranzo al Quirinale che anticipa il Consiglio Europeo, il Governo si è detto poi “unanime” nel voler evitare la procedura d’infrazione europea.

In serata si è poi tenuto un Consiglio dei Ministri in cui è stato discusso, in via anticipata rispetto alla scadenza del 30 giugno, la bozza del ddl di assestamento di bilancio.

L’obiettivo, nelle intenzioni del Governo, è quello di certificare il quadro positivo dei conti pubblici.

In particolare, si stima che nel 2019 il deficit sarà più basso del 2,4% fissato nel DEF e sarà al 2,2-2,1% del Pil, più probabilmente 2,1% aveva spiegato Tria, sottolineando che questa revisione è resa possibile sulla base di entrate aggiuntive che si hanno già e qualcosa di addizionali, ulteriori risparmi nel secondo semestre

In tarda serata l’invio della lettera alla Commissione europea (al Presidente Juncker), al Consiglio Ue (al Presidente Donald Tsuk) e agli altri 27 Paesi membri UE con cui si chiede di aprire il confronto sulle regole che governano l’Unione confermando al contempo l’impegno dell’Italia a rispettare i parametri europei.

Conte in Parlamento ha sottolineato come il nostro Paese intende rispettare le regole europee evitando la procedura di infrazione in un dialogo costruttivo con l’Ue ma è anche ben convinto dei propri indirizzi di politica economica.

Ha poi auspicato che la tempistica del negoziato non vada a discapito della qualità, riferendosi al quadro finanziario pluriennale europeo 2021-2027. Il Premier ha sottolineato ancora come l’Italia, come Paese fondatore e terza economia del continente, intende farsi anche portatrice di una riflessione incisiva su come adeguare le regole stesse affinché l'Unione sia attrezzata ad affrontare crisi finanziarie sistemiche e globali e assicuri un effettivo equilibrio tra stabilità e crescita.

Le soluzioni sono improcrastinabili e devono svilupparsi in una strategia nuova, che veda la crescita non più antitetica alla stabilità e la solidarietà non antitetica alla responsabilità. È inoltre auspicabile, nella prospettiva di un bilancio pluriennale all’altezza della situazione, che si sappia guardare con maggiore ambizione alle “nuove risorse proprie”, a beneficio del contribuente europeo, garantendo un maggior valore aggiunto della spesa dell’Unione, senza gravare sui bilanci nazionali.

Ulteriore punto è quello legato alle prossime nomine che saranno il tema centrale del prossimo Consiglio europeo. L’Italia ambisce ad avere un commissario di “peso” sui temi economici.

Per Conte l'Unione europea deve riuscire a decidere non solo da chi, ma anche in quale direzione essere guidata, e queste decisioni devono essere equilibrate, devono essere efficaci.

Devono infatti essere rispettati, più che mai in questa legislatura con un Parlamento europeo più frammentato, i criteri di equilibrio geografico, politico, di dimensione degli Stati membri, di genere. E’ inoltre essenziale che sui vertici istituzionali dell'Unione si decida in coerenza con una “logica di pacchetto”, in modo da poter avere una visione complessiva e unitaria di tutte le varie posizioni e di tutti gli equilibri.

Con riferimento alla Brexit il Premier ha ricordato come il 20 maggio 2019 è stato convertito in legge il decreto Brexit, che prevede, in caso di “no deal“, misure di messa in sicurezza nei settori dei diritti dei cittadini, dei servizi finanziari e del trasporto aereo.

E’ stata poi riunita settimana scorsa la task force Brexit a Palazzo Chigi, per fare un “tagliando” alle misure di preparazione al ‘no deal’. Il nostro Paese resta impegnato per una Brexit ordinata, attraverso un accordo di recesso e per costruire una relazione futura profonda e ambiziosa con il Regno Unito dopo l’uscita dall’Unione europea.

Nondimeno alla luce degli ultimi sviluppi a Londra, è importante che cittadini, imprese e tutti i soggetti interessati dalla Brexit utilizzino i mesi di proroga al 31 ottobre 2019 per prepararsi a qualsiasi scenario incluso quello, poco auspicabile, di un’uscita senza accordo.

Sull’asse di dialogo Roma-Bruxelles vanno riportate poi le considerazioni del Ministro Tria in una intervista al Financial Times in cui evidenzia come il ricorso al reddito di cittadinanza ed a quota 100 sarà inferiore alle aspettative e potrebbe portare a risparmi di spesa tra i 3 e 4 miliardi l’anno prossimo.

Una serie di misure sarà comunque necessaria per ridurre il deficit esprimendo in ogni modo condivisione con la flat tax e l'idea di ridurre la pressione fiscale sulla classe media e sui redditi media.

In ogni modo la riduzione dovrà essere condotta in modo graduale e progressiva compatibilmente con i nostri obiettivi di finanza pubblica e compensata da tagli di spesa, altrimenti scatteranno gli aumenti dell'Iva.

Il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker rivolgendosi ai banchieri centrali presenti al forum di Sintra in Portogallo ha ribadito poi l’importanza del rispetto delle regole, per quanto possano essere complesse, considerando che già contengono di per sé elementi di flessibilità.

Ha poi evidenziato come la BCE non può fare tutto da sola per cui occorre completare l'architettura dell'Unione Europea con un tesoro Comune, una garanzia comune sui depositi e uno strumento di stabilizzazione

Fonte: http://www.ipsoa.it/documents/impresa/finanza/quotidiano/2019/06/20/trattativa-bruxelles-conte-invia-lettera-commissione-ue

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