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Assunzione giovani diplomati: al via un nuovo incentivo contributivo. Sarà conveniente?

Le aziende che contribuiscono con erogazioni liberali al finanziamento di laboratori professionalizzanti per lo sviluppo delle competenze o di laboratori e ambienti di apprendimento innovativi per l’utilizzo delle tecnologie e all’acquisto di attrezzature e dispositivi hardware e software per la didattica possono godere di incentivo contributivo se assumono, con contratto a tempo indeterminato, giovani diplomati provenienti dalle medesime strutture scolastiche. E’ quanto prevede il decreto Crescita, che sta per essere convertito in legge. L’analisi del nuovo incentivo apre la strada a un dubbio: quale sarà la reale convenienza dell’agevolazione tenuto conto che l’erogazione liberale da effettuare partirà da un minimo di 10mila euro all’anno?

L’articolo 49-bis del decreto Crescita (D.L. n. 34/2019), aggiunto in fase di conversione in legge, reca “Misure per favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro”.

La disposizione prevede, a vantaggio delle aziende che contribuiscono al miglioramento dei laboratori presenti presso gli istituti scolastici di secondo grado, un incentivo di natura economica qualora assumano, con contratto a tempo indeterminato, giovani diplomati provenienti dalle medesime strutture scolastiche.

Lo scopo dell’iniziativa è quello di favorire e di potenziare l’apprendimento delle competenze professionali richieste dal mercato del lavoro e, di conseguenza, l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.

Ma vediamo nello specifico che tipo di finanziamento l’azienda deve erogare per “guadagnarsi” una agevolazione di natura contributiva.

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Il primo step, richiesto dal legislatore, è che l’azienda, nell’arco di un anno, disponga erogazioni liberali, per un minimo di 10mila euro, in favore di istituti scolastici secondari di secondo grado con percorsi di istruzione tecnica o di istruzione professionale, anche a indirizzo agrario, al fine di realizzare, riqualificare o ammodernare i loro laboratori professionalizzanti.

Dette erogazioni devono essere effettuate sul conto di tesoreria delle istituzioni scolastiche, attraverso sistemi di pagamento tracciabili. In particolare, sono ammesse erogazioni per le seguenti tipologie di intervento:

- laboratori professionalizzanti per lo sviluppo delle competenze;

- laboratori e ambienti di apprendimento innovativi per l’utilizzo delle tecnologie;

- ambienti digitali e innovativi per la didattica integrata;

- attrezzature e dispositivi hardware e software per la didattica.

Le istituzioni scolastiche, beneficiarie delle erogazioni liberali, dovranno pubblicare, nel proprio sito internet istituzionale, l’ammontare dei contributi ricevuti per ciascun anno finanziario, nonché le modalità di impiego delle risorse, indicando le attività da realizzare o in corso di realizzazione.

Assunzione

Il secondo step è che l’azienda assuma, con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, a conclusione del loro ciclo scolastico, giovani usciti proprio dall’istituto scolastico al quale l’azienda ha contribuito nel migliorare la qualità delle competenze professionali attraverso le predette erogazioni liberali.

Questo secondo passaggio, farà sì che il datore di lavoro possa ricevere un parziale esonero dal versamento dei contributi previdenziali a suo carico (con esclusione dei premi e dei contributi dovuti all’INAIL), per un periodo massimo di 12 mesi decorrenti dalla data di assunzione.

La decontribuzione parziale è riconosciuta, a decorrere dall’anno 2021, ai titolari di reddito di impresa e non sarà cumulabile con altre agevolazioni previste per le medesime spese.

Al fine di rendere operativa l’agevolazione, il Ministero dell’istruzione, di concerto con il Ministero dell’economia, dovrà emanare, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto Crescita, un Decreto Interministeriale che dovrà definire le modalità e i tempi per disporre le erogazioni liberali, oltreché la misura dell’incentivo sulla base di criteri di proporzionalità.

L’INPS, dal canto suo, dovrà predisporre la piattaforma informatica per il riconoscimento dell’incentivo ed effettuare la verifica circa il non superamento del limite di spesa autorizzata che è: per l’anno 2021 pari a 3 milioni di euro e di 6 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2022.

Stante il valore richiesto quale erogazione liberale, che l’azienda dovrà versare alle casse dell’istituto scolastico (almeno 10mila euro), visto l’agevolazione offerta in cambio dal legislatore, sotto forma di decontribuzione “parziale” per un anno in caso di assunzione di un ex studente e, infine, tenuto conto della capienza del capitolo di spesa (pochi milioni di euro), messo a disposizione dal Ministero dell’economia, si ritiene che la disposizione non avrà particolare appeal per le aziende.

L’analisi nasce fatto che a fronte dell’assunzione di un giovane appena uscito da un istituto scolastico superiore, l’incentivo di natura contributiva non farà sicuramente “recuperare” quanto versato alla scuola come erogazione liberale, anche in considerazione del fatto che, nella maggior parte dei casi, la tipologia contrattuale utilizzata dal datore di lavoro sarà quella dell’apprendistato professionalizzante che prevede, già di per se, una contribuzione ridotta rispetto al rapporto di lavoro ordinario (nella peggiore delle ipotesi la contribuzione sarà pari all’11,61% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali).

Le considerazioni contenute nel presente contributo sono frutto esclusivo del pensiero dell’Autore e non hanno carattere in alcun modo impegnativo per l’Amministrazione di appartenenza

Fonte: http://www.ipsoa.it/documents/lavoro-e-previdenza/amministrazione-del-personale/quotidiano/2019/06/21/assunzione-giovani-diplomati-via-incentivo-contributivo-conveniente

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