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Bonus alla famiglia: in arrivo l’assegno unico e la dote per i servizi di sostegno

Si avvia in Parlamento l’esame della proposta di legge che delega il Governo all’adozione di uno o più decreti legislativi finalizzati a riordinare e potenziare le misure di sostegno economico per i figli a carico e a favorire la fruizione di servizi a sostegno della genitorialità. Viene istituito l’assegno unico dell’importo massimo di 240 euro per 12 mensilità per i figli minorenni (80 euro fino al compimento del ventiseiesimo anno di età). Si prevede, poi, l’eliminazione delle detrazioni fiscali per minori, dell’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli a carico, del bonus bebè, del fondo di sostegno alla natalità e del premio alla nascita. E’, inoltre, prevista l’istituzione di una dote unica: in cosa consiste?

La proposta di legge recante la "Delega al Governo per riordinare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e la dote unica per i servizi”, dopo quasi un anno dall’assegnazione alla Commissione Affari sociali della Camera - avvenuta il 16 luglio 2018 - sembra iniziare l’iter parlamentare. Lo scorso 27 giugno la Commissione ne ha, infatti, cominciato l’esame con la presentazione del provvedimento da parte del Relatore.

Il provvedimento, composto da 4 articoli, istituisce l’assegno unico a favore della famiglia, con l’intento di superare la frammentarietà delle attuali misure a sostegno della genitorialità (prestazioni sociali agevolate, assegni familiari, detrazioni fiscali) e delega il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi per il riordino e il potenziamento sia delle misure di sostegno economico per i figli a carico, sia delle disposizioni volte a favorire la fruizione di servizi a sostegno della genitorialità. A quest’ultimo fine la proposta di legge prevede l’istituzione di una sorta di “tesoretto” che la famiglia impiega per la fruizione dei servizi alle famiglie. In particolare, queste disporrebbero di una “dote” unica per un ammontare fino a un massimo di 400 euro per 12 mensilità, per ogni figlio fino ai 3 anni di età, utilizzabile per il pagamento di servizi per l'infanzia quali asili nido, micronidi, baby parking e personale direttamente incaricato. L’importo della dote è ridotto per i figli a carico nella fascia di età compresa tra i 3 e i 14 anni e maggiorato in misura non inferiore al 40 per cento per ciascun figlio con disabilità.

A fronte di questa dotazione sarebbero eliminate alcune delle misure attualmente in vigore, fra cui i voucher utilizzabili per l'acquisto di servizi di baby-sitting e per fare fronte agli oneri della rete dei servizi per l'infanzia nonché il buono per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido e altri servizi per l'infanzia.

La relazione di accompagnamento al disegno di legge sottolinea come la disciplina vigente in materia si presenti assai frammentata e generi disparità di trattamento difficilmente giustificabili. A titolo di esempio, le norme in vigore non riconoscono le detrazioni fiscali a chi ha redditi bassi o nulli, si concedono gli assegni familiari solo ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, escludendo i disoccupati e quasi tutte le altre forme di lavoro che interessano una porzione consistente e crescente degli occupati, offrono tutele spesso discontinue e necessitanti di conferme o proroghe.

A ciò si aggiunge l'esiguità delle risorse disponibili per queste tipologie di interventi a cui si dedicano somme, di gran lunga inferiori a quelli mediamente riconosciuti in Europa, per cui l'Italia è tra le nazioni che meno investe in politiche per la natalità. “Queste distorsioni hanno certamente contribuito a determinare in Italia, negli ultimi vent'anni, un drastico abbassamento del tasso di natalità, che risulta tra i più bassi in Europa e nel mondo. Il declino demografico del nostro Paese si è addirittura intensificato negli ultimi anni: l'ISTAT ha rilevato che nel 2017 sono nati 464.000 bambini, oltre 9.000 in meno rispetto al 2016, il valore più basso mai registrato in Italia; nell'arco degli ultimi nove anni, dal 2008 al 2017, il numero di nascite è diminuito di oltre 100.000 unità. Sempre l'ISTAT ha rilevato che l'incidenza della povertà aumenta all'aumentare dei figli e, complice la crisi economica, il trend è peggiorato nell'ultimo decennio. Le ragioni di tale fenomeno sono molteplici, ma certamente ha inciso anche l'assenza o l'esiguità delle risorse destinate a sostenere le famiglie con figli a carico”.

L’articolo 1 della proposta di legge ne enuncia la finalità: favorire la natalità, sostenere la genitorialità e promuovere l'occupazione, in particolare quella femminile. A tal fine, il Governo nell’adozione dei decreti legislativi di attuazione dovrà seguire i principi indicati all’articolo 2:

a) riconoscimento di un assegno unico per ciascun figlio minorenne a carico, per un importo fino a 240 euro per dodici mensilità; si considera figlio a carico anche il nascituro dal settimo mese di gravidanza;

b) riconoscimento di un assegno unico per ciascun figlio maggiorenne a carico fino al compimento del ventiseiesimo anno di età, per un importo fino a 80 euro per dodici mensilità;

c) riconoscimento di un assegno maggiorato rispetto agli importi di cui alle lettere a) e b), in misura non inferiore al 40 per cento per ciascun figlio con disabilità ai sensi dell'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104;

d) mantenimento delle misure e degli importi in vigore per il coniuge a carico e per gli altri familiari a carico diversi da quelli di cui alle lettere a) e b);

e) eliminazione delle detrazioni fiscali per minori a carico previste dall'articolo 12, comma 1, lettera c), e comma 1-bis, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917;

f) eliminazione dell'assegno per il nucleo familiare previsto dall'articolo 2 del decreto-legge 13 marzo 1988, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 maggio 1988, n. 153, e degli assegni familiari previsti dal testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 1955, n. 797;

g) eliminazione dell'assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori di cui all'articolo 65 della legge 23 dicembre 1998, n. 448;

h) eliminazione dell'assegno di cui all'articolo 1, comma 125, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, e all'articolo 1, comma 248, della legge 27 dicembre 2017 n. 205;

i) soppressione del Fondo di sostegno alla natalità di cui all'articolo 1, commi 348 e 349, della legge 11 dicembre 2016, n. 232;

l) eliminazione del premio alla nascita di cui all'articolo 1, comma 353, della legge 11 dicembre 2016, n. 232;

m) individuazione delle misure complementari a favore dei minori a carico da mantenere in vigore solo in quanto destinate a specifici bisogni, attività o destinatari;

n) progressivo superamento della contribuzione per gli assegni per il nucleo familiare a carico del datore di lavoro;

o) adozione di strumenti di integrale compensazione qualora il beneficio complessivo risulti inferiore al beneficio complessivo fruito prima della data di entrata in vigore della presente legge;

p) coordinamento con gli interventi di contrasto alla povertà di cui al decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 147, assicurando l'equilibrio e l'integrazione nell'applicazione delle due misure;

q) destinazione dei risparmi di spesa conseguenti all'eliminazione dei benefìci di cui alle lettere e), f), g), h), i) e l) a copertura degli interventi di cui alle lettere a), b) e c).

Per l’attuazione delle nuove misure dovranno essere individuati risparmi di spesa pubblica, per un ammontare non inferiore a 3,2 miliardi di euro nel primo anno successivo a quello di entrata in vigore della legge in argomento, a 6,4 miliardi di euro nel secondo anno successivo e a 9,6 miliardi di euro a decorrere dal terzo anno successivo ancora, da destinare a incremento delle attuali dotazioni per gli interventi previsti a favore della genitorialità e della famiglia.

Fonte: http://www.ipsoa.it/documents/lavoro-e-previdenza/amministrazione-del-personale/quotidiano/2019/07/02/bonus-famiglia-arrivo-assegno-unico-dote-servizi-sostegno

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