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Riscatto laurea: come utilizzare il simulatore INPS

Il riscatto della laurea costa, ma quanto? I lavoratori iscritti alla gestione privata e alla gestione pubblica dell’INPS (per i periodi assicurativi che si collocano nel sistema contributivo) nonché i lavoratori e iscritti al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti e alle gestioni speciali di artigiani, commercianti, coltivatori diretti e coloni mezzadri (anche per i periodi collocati nei sistemi retributivo e misto) hanno uno strumento per valutare se valorizzare o meno gli anni universitari ai fini pensionistici. L’INPS ha, infatti, reso disponibile un simulatore per calcolare l’onere da versare al fondo pensionistico di appartenenza. Come utilizzarlo?

Più facile conoscere la convenienza del riscatto laurea. L’INPS, con comunicato del 17 luglio 2019, ha reso noto che è disponibile sul portale istituzionale un simulatore mediante il quale si può calcolare la somma da versare al fondo pensionistico di appartenenza per riscattare gli anni del periodo di studi universitario. Questo strumento, grazie al quale si può valutare se valorizzare o meno gli anni universitari ai fini pensionistici, può essere utilizzato dagli iscritti alla gestione privata e alla gestione pubblica, per i periodi che si collocano nel sistema contributivo, e dagli iscritti al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti e alle gestioni speciali di artigiani, commercianti, coltivatori diretti e coloni mezzadri, anche per i periodi collocati nei sistemi retributivo e misto.

La procedura di simulazione è stata realizzata anche tenendo conto dell’art. 2, comma 5-quater del decreto legislativo, n. 184 del 1997, introdotto dal decreto legge n. 4 del 2019, convertito con modificazioni dalla legge n. 26 del 2019, ai sensi del quale, per le domande presentate dal 29 gennaio 2019, qualora riguardino periodi di studio collocati in anni per i quali è prevista l’applicazione del sistema di calcolo contributivo, è previsto il cosiddetto “riscatto agevolato”.

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È utile ricordare che il metodo di calcolo retributivo si applica ai periodi collocati:

- precedentemente al 1° gennaio 1996;

- fino al 31 dicembre 2011, in caso di un’anzianità contributiva pari ad almeno 18 anni di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995.

Al contrario, il metodo di calcolo contributivo si applica ai periodi collocati:

- successivamente al 31 dicembre 1995, in caso di un’anzianità contributiva inferiore a 18 anni tale data;

- successivamente al 31 dicembre 2011, in caso di un’anzianità contributiva pari ad almeno 18 anni di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995.

Per poter utilizzare il simulatore bisogna, dopo essersi accreditati sul portale istituzionale INPS tramite codice PIN, SPID o CNS, accedere al servizio “Riscatto di laurea” e cliccare su “Simulazione calcolo” nel menu a sinistra.

Una volta che si sarà selezionata la gestione previdenziale per cui si desidera simulare il calcolo, si dovranno obbligatoriamente inserire alcuni dati, affinchè la simulazione abbia esito positivo:

- anno di iscrizione all’Università;

- numero di rate in cui frazionare il pagamento;

- periodo o periodi da riscattare “dal…al” afferenti lo stesso anno solare; per ogni anno di iscrizione si dovrà inserire un periodo specifico, non essendo possibile indicare date appartenenti ad anni diversi.

Inoltre, sarà necessario dichiarare se si è maturata anche anzianità contributiva estera o anteriore al 1° gennaio 1996 e, in questo secondo caso, se prima di tale data l’anzianità contributiva e inferiore o almeno pari a 18 anni.

La procedura richiede anche l’indicazione della retribuzione degli ultimi 12 mesi, solo nel caso di gestioni previdenziali per le quali è possibile simulare l’onere di riscatto del corso di laurea nel solo sistema contributivo.

Non sarà possibile eseguire la simulazione nel caso in cui venga selezionato un fondo per il quale al momento la simulazione può essere realizzata solamente nel sistema contributivo, come ad esempio la Gestione Separata, e venga indicato un periodo per il quale deve essere applicato il sistema di calcolo retributivo. In questa evenienza apparirà un messaggio con il quale la procedura rimanda l’utente alla struttura INPS territorialmente competente.

Una volta completata la compilazione dei dati, l’ultimo passaggio è rappresentato dal cliccare sul pulsante “Calcola l’onere del tuo riscatto di laurea”.

Come sottolineato dall’INPS, l’importo così calcolato è orientativo e potrebbe anche discostarsi da quello effettivo che sarà comunicato a seguito della presentazione della domanda di riscatto.

La domanda di riscatto del corso di studi universitari può essere presentata dal diretto interessato o dal suo superstite o, entro il secondo grado, dal suo parente e affine. In tutti i casi, l’onere versato è detraibile dall’imposta lorda nella misura del 50%, con una ripartizione in 5 quote annuali costanti e di pari importo nell’anno di sostenimento e in quelli successivi.

Nel caso in cui la domanda debba essere presentata dal diretto interessato o dai superstiti, si deve seguire la procedura online sul portale INPS attraverso il servizio dedicato. In alternativa, può essere effettuata tramite:

- Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164164 da rete mobile;

- Enti di patronato e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.

Qualora la domanda venga presentata dal parente o affine, è necessario che acquisire, in fase di presentazione della stessa, il consenso del soggetto interessato.

È utile ricordare che l’art. 2 D.lgs. n. 184/1997 definisce il criterio di calcolo del riscatto legandolo alla collocazione temporale dei periodi oggetto di riscatto.

Se il periodo da riscattare si colloca in periodi per i quali il metodo di calcolo adottato sarebbe quello retributivo, l’onere sarà calcolato con la riserva matematica. Qualora, invece, il periodo da riscattare si dovesse collocare in periodi di applicazione del metodo contributivo, l’onere del riscatto sarà calcolato con il metodo a percentuale (33-34% dell’imponibile previdenziale delle ultime 52 settimane).

L’onere può essere rateizzato per un massimo di 120 rate mensili in 10 anni senza interessi. Nel caso in cui, però, il riscatto risulti necessario per permettere al richiedente di accedere a trattamento pensionistico, l’interessato dovrà versare l’intero importo prima della decorrenza della pensione stessa (ad eccezione dei dipendenti pubblici).

Il Decreto Legge n. 4/2019, convertito con modificazioni dalla Legge n. 26/2019, ha integrato la previsione dell’art. 2 del decreto legislativo n. 184 del 1997.

La previsione normativa comporta che, unicamente per periodi di studio collocati a partire dal 1° gennaio 1996, quindi da valutare con il sistema di calcolo contributivo, la facoltà di riscatto possa avvenire con un calcolo agevolato.

Il riscatto agevolato rispecchia quanto accade nel caso del riscatto del corso di laurea per soggetti inoccupati, con un onere per ogni anno oggetto di riscatto corrispondente al livello minimo imponibile annuo del reddito soggetto ad imposizione della Gestione Inps Artigiani e Commercianti (Legge n. 233 del 1990), moltiplicato per l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche dell’AGO, in vigore al momento della presentazione della domanda con un risparmio sostanziale rispetto al calcolo “tradizionale” di riscatto.

Anche a seguito dell’introduzione del riscatto agevolato e del conseguente rilievo mediatico di questa misura, l’INPS ha registrato, a partire da marzo 2019, un aumento delle simulazioni dei riscatti laurea sul proprio portale, con un picco nell’aprile scorso. Le simulazioni, che riguardano soprattutto il regime contributivo, corrispondente ad anni per i quali si può applicare il riscatto agevolato, hanno subito un calo nel mese di maggio, attestandosi, comunque, a livelli superiori rispetto a febbraio e marzo 2019.

Estremo

Fonte: http://www.ipsoa.it/documents/lavoro-e-previdenza/amministrazione-del-personale/quotidiano/2019/07/25/riscatto-laurea-utilizzare-simulatore-inps

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