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Milano si inserisce sulla scena mondiale per attrattività, competitività e reputazione

E’ stato pubblicato da Assolombarda l’”Osservatorio Milano 2019”, da cui emergono i dati dell’analisi condotta su 224 indicatori volti a rilevare la capacità di Milano di inserirsi sulla scena mondiale attraverso il raggiungimento di 8 obiettivi trasversali e abilitanti per le città, misurati in termini di intensità dell’azione e di risultati quali: accessibilità, capitale umano qualificato, città smart, dinamiche sociali ed equità, innovazione e startup, PA e cittadini, sviluppo urbano e green, nonché tempo libero. Milano è città traino del Paese con un PIL che, nel 2018, registra un +6,4% nel confronto con il 2008, e un +9,7% nel confronto con il 2014. Nel futuro, per mantenere la caratteristica di città realmente attrattiva, la città è chiamata a costruire uno sviluppo sostenibile che coniughi la dimensione ambientale ed economica con quella sociale e umana.

Dall’analisi pubblicata da Assolombarda emerge che Milano si è ormai lasciata alle spalle la crisi economica, registrando nell’ultimo quinquennio (2018 vs 2014) un PIL cresciuto del +9,7%: il doppio del +4,6% italiano. Queste buone performance economiche sono associate a un buon livello di attrattività, competitività, reputazione.

L’Osservatorio Milano 2019, presentato da Giuseppe Sala, Sindaco di Milano e da Carlo Bonomi, Presidente di Assolombarda, giunge alla terza edizione. L’analisi si basa su 224 indicatori volti a rilevare la capacità di Milano di inserirsi sulla scena mondiale attraverso il raggiungimento di 8 obiettivi trasversali e abilitanti per le città, misurati in termini di intensità dell’azione e di risultati quali:

- accessibilità;

- capitale umano qualificato;

- città smart;

- dinamiche sociali ed equità;

- innovazione e startup;

- PA e cittadini;

- sviluppo urbano e green;

- tempo libero.

Cinque i punti di forza di Milano nelle filiere e nelle specializzazioni settoriali riconosciute a livello internazionale e a elevato potenziale di crescita: le scienze della vita, l’agroalimentare, la manifattura 4.0, la finanza e l’arte, cultura e design.

Dall’osservatorio emergono i seguenti dati rilevanti:

- Milano è città traino del Paese con un PIL che, nel 2018, registra un +6,4% nel confronto con il 2008 (contro una media nazionale ancora in negativo del -3,3%), e un +9,7% nel confronto con il 2014 (+4,6% dell’Italia);

- Milano è fulcro dell’ecosistema regionale lombardo confermando la propria leadership innovativa su base nazionale. Un notevole dinamismo emerge sia nell’ambito della ricerca scientifica accademica, sia nella diffusa capacità innovativa delle imprese: qui vengono registrati il 32% dei brevetti italiani e si effettua il 27% della ricerca scientifica più citata a livello globale.

- Milano ha basato la propria crescita lungo alcune traiettorie, radicando cultura, competenze, lavoro e capitalizzando le proprie molteplici vocazioni in un insieme di attività ad alto valore aggiunto e a elevato moltiplicatore economico e sociale. Tra le vocazioni più consolidate e a più elevato potenziale di sviluppo, emergono la filiera delle scienze della vita e l’ecosistema che integra arte, cultura e industrie creative;

Milano predomina:

- nella capacità di attrarre talenti, capitale umano e turisti, è infatti riconosciuta come città universitaria risultando terza per attrazione di talenti, dopo Monaco e Barcellona e terza per l’attrazione di turisti;

- nella capacità di attrarre imprese e capitali distinguendosi per essere il gateway privilegiato degli investimenti esteri diretti in Italia, con una concentrazione di tutti i nuovi progetti che sale al 34,2%;

- nella creazione di centri di eccellenza socio-sanitaria in grado di rispondere al crescente bisogno di salute della popolazione, e alle sfide sociali legate ai cambiamenti demografici e alla sostenibilità e accessibilità delle cure;

- nell’essere meta internazionale del turismo culturale, Milano è infatti l’unica fra le città campione a mostrare numeri paragonabili tra i visitatori dei musei (8,2 milioni) e gli spettatori dei teatri (7,2 milioni su base regionale).

Nel futuro, per mantenere la caratteristica di città realmente attrattiva, Milano è chiamata a costruire uno sviluppo sostenibile che coniughi la dimensione ambientale ed economica con quella sociale e umana. “Il tema è ancora più urgente se si considerano i rischi di scollamento interno alla città e della città con il resto del Paese. Da una parte, il primo rischio accomuna tutte le grandi aree urbane, dove si generano opportunità ma si amplificano anche le polarizzazioni sociali e le marginalità. Dall’altra, le interdipendenze di Milano con le altre province della Lombardia e con l’Italia intera sono molto elevate. Gli elementi di divergenza sono evidenti: Milano ha un PIL pro capite in costante crescita e che supera i 49mila euro rispetto alla media italiana di 26mila; tuttavia, negli ultimi anni è cresciuta anche la polarizzazione dei redditi e la distribuzione diseguale tra le diverse fasce di reddito, con il 9% della popolazione milanese che detiene oggi oltre un terzo della ricchezza complessiva”.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, si nota che la ripresa evidenziata negli ultimi quattro anni si è riflessa in una progressiva discesa della disoccupazione totale, al 6,4% a Milano nel 2018, contro una media nazionale ancora a doppia cifra (10,8%); ma anche a Milano è evidente la difficile integrazione soprattutto dei giovani, il cui tasso di disoccupazione è ancora al 24,4%.

Assolombarda, comunicato stampa, 07/11/2019

Assolombarda, Osservatorio Milano, ottobre 2019

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/impresa/contratti-dimpresa/quotidiano/2019/11/08/milano-inserisce-scena-mondiale-attrattivita-competitivita-reputazione

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