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Lavoro autonomo: primato europeo per l’Italia, ma con qualche difficoltà

L’Italia è lo stato europeo con il più alto numero di lavoratori autonomi, soprattutto giovani e laureati. Tuttavia, negli ultimi 10 anni la propensione a “mettersi in proprio” è diminuita del 5,14%, anche per l’assenza di interventi a sostegno, di cui è carente anche la legge di Bilancio 2020, attualmente all’esame del Parlamento. È quanto emerge dall’analisi della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, presentata durante la Giornata delle Professioni Liberali.

Sono più di 5 milioni i lavoratori autonomi in Italia: un primato europeo per il nostro Paese soprattutto con riferimento ai giovani. È quanto emerge dall’analisi della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro “Il lavoro autonomo in Italia, un confronto con l’Europa”, presentata in occasione della Giornata delle Professioni Liberali. Circa la metà degli occupati indipendenti in Italia sono collocati al vertice della piramide professionale: il 12,3% sono manager o titolari di aziende, il 20,4% professionisti ad alta qualificazione e il 17,1% figure tecniche. Il trend tuttavia è in diminuzione, complici il calo demografico e le maggiori difficoltà di accesso al mercato del lavoro. A fronte di questi numeri, però, continuano a mancare in Italia interventi sufficienti a sostegno dei tanti lavoratori autonomi italiani, anche nel disegno di legge di Bilancio 2020: 9 autonomi su 10 (89,9%) lamentano la presenza di notevoli difficoltà nello svolgimento del proprio lavoro:

- carico burocratico;

- instabilità degli incarichi e dei committenti;

- ritardo dei pagamenti;

- difficoltà di accesso ai finanziamenti;

- impossibilità di incidere sui prezzi di servizi e prodotti;

- mancanza di coperture in caso di malattia o infortunio.

“La Manovra 2020 dovrebbe essere l’occasione per incrementare il sostegno ai liberi professionisti – ha commentato il Presidente della Fondazione Rosario De Luca – attraverso la riduzione dei carichi fiscali, degli oneri burocratici, la promozione della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e l’introduzione dell’equo compenso per garantire una retribuzione dignitosa anche a questa categoria professionale”.

Fondazione Studi Consulenti del lavoro, Il lavoro autonomo in Italia, confronto con l’Europa 13/11/2019

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/lavoro-e-previdenza/lavoro-autonomo/quotidiano/2019/11/14/lavoro-autonomo-primato-europeo-italia-difficolta

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