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L’auto elettrica? Per più di un professionista su due è il futuro

Avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro e ingegneri tengono sempre più in considerazione la sostenibilità ambientale nelle scelte legate alla propria mobilità nel lavoro quotidiano. E l’e-mobility è il loro prossimo passo. I risultati dell’indagine Wolters Kluwer - Audi tra 2.450 professionisti italiani.

La mobilità elettrica affascina i professionisti italiani: commercialisti, avvocati, ingegneri e architetti, consulenti del lavoro e giuristi d’impresa sostengono, in larga misura, che l’e-mobility sia il prossimo futuro, un salto determinante e concreto per innovare il loro quotidiano lavorativo. È un dato chiaro che scardina definitivamente vecchi stereotipi sulla non adattabilità dell’e-mobility all’attività professionale, segno che anche i professionisti sono ormai coscienti che sia la tecnologia di guida che la rete infrastrutturale sono finalmente all’altezza delle loro esigenze.

Ad affermarlo è il report “L’e-mobility vista dai professionisti”, realizzato da Wolters Kluwer in collaborazione con Audi. Wolters Kluwer, che con i suoi brand Ipsoa, Cedam, Altalex e Teknoring rappresenta un riferimento costante e affidabile per le professioni, ha intervistato una platea di 2.450 professionisti interrogandoli sulle loro abitudini di spostamento lavorativo e su come è percepita da loro la mobilità elettrica. Di seguito, i risultati principali dell’indagine, che si può scaricare in versione integrale a questo link.

Per i professionisti intervistati da Wolters Kluwer sul tema della mobilità sostenibile, l’automobile del futuro è a batteria e consentirà di migliorare lo spostamento casa-ufficio (56%). Secondo gli intervistati le e-car “porterebbero reali vantaggi in termini di consumi/ costi” tanto che il 48% dei rispondenti si dice disposto a comprarne una. Una scelta non certo fatta alla leggera se pensiamo che un terzo (30%) degli intervistati dichiara di percorrere tra i 5 e i 15 km al giorno per andare a lavoro e che quasi in un caso su due (48%) il mezzo scelto è proprio una quattro ruote.

Ma come immaginano quindi la mobilità i lavoratori di domani?

Per i professionisti, in buona parte lavoratori autonomi (52%), l’orizzonte dell’e-mobility è in avvicinamento, seppur graduale: oltre il 53% stima che ci vorranno tra i 15 e i 20 anni per avere almeno la metà delle auto circolanti ricaricabili. Però è diffusa e vivace la curiosità rispetto non solo alla tecnologia a basse emissioni ma anche alle altre innovazioni allo studio da parte delle case automobilistiche. Il 45% dei professionisti, ad esempio, se potesse vorrebbe provare subito un sistema di guida autonoma.

Dalla survey emerge il profilo di un professionista-autista consapevole. Intanto 1 professionista su 2 dichiara di tenere molto a cuore il tema della sostenibilità ambientale nella scelta della mobilità personale (50%). Oltre il 70% degli intervistati è informato sulla differenza tra auto ibride ed elettriche e più della metà sta valutando i vantaggi delle soluzioni green (61%). Il 69% dei rispondenti ha infatti a cuore il tema della sostenibilità anche se è poco preparato quando si parla di strumenti incentivanti a sostegno della mobilità a basse emissioni; ad esempio, il 48% si definisce infatti “poco informato” sugli Ecobonus 2019. Se è vero che una parte di professionisti ritiene che comunque gli incentivi saranno determinanti per agevolare la transizione verso una mobilità green, due su tre ritengono che saranno soprattutto le aziende ad avere un ruolo importante nel processo di trasformazione. L’utilizzo di auto elettriche da parte di un’impresa è visto come un valore aggiunto dal 67% degli intervistati.

Il report conferma poi come per i professionisti l’auto sia fondamentale. Soluzioni alternative come treno, autobus, taxi, metropolitana o car sharing non sono la prima scelta per il lavoro. Vince, insomma, il comfort e lo stile dell’auto di proprietà: quasi l’80% tra ingegneri, architetti e commercialisti ha infatti una macchina intestata e il 24% spende più di 150 euro al mese tra carburante e manutenzione (per il 49% alimentando l’auto a diesel). Non sorprende scoprire quindi che la maggior parte dei professionisti (56%) considera il comfort più importante nella scelta dell’auto rispetto alla velocità su strada. Sul podio degli optional più popolari il navigatore integrato (83%), il volante multifunzionale (76%), l’interfaccia smartphone (72%) e il display a colori (67%).

Il campione dei 2.450 professionisti intervistati è composto quasi per la metà da over 46 (48%). C’è però una cospicua percentuale rappresentata da professionisti di fascia d’età giovane: il 18% fino ai 35 anni più un 34% rappresentato dai professionisti tra i 35 e i 45 anni. Le professioniste sono in minoranza rispetto ai colleghi, ma con percentuali decisamente meno marginali di un tempo: 30% contro il 70%.

Dal punto di vista dell’inquadramento professionale, il campione è eterogeneo e proporzionato: il 39% degli intervistati è dipendente presso un’azienda, il 37% è un autonomo. Le professioni maggiormente rappresentate dal campione sono: avvocati (19%), ingegneri (12%), commercialisti (12%), dipendenti di area amministrativo/finanziaria (11%) ma sono rilevanti anche le percentuali di consulenti del lavoro (4%), architetti (4%), geometri (4%). Hanno risposto anche praticanti, imprenditori, dipendenti di area HR, notai. Un 22% dichiara come professione “altro”.

Scarica il report integrale “L’e-mobility vista dai professionisti”

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/impresa/ambiente/quotidiano/2019/11/22/auto-elettrica-professionista-due

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