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Il Natale degli italiani tra vacanze, crisi bancarie e aziendali

Dai viaggi ai pranzi passando per la tredicesima: Federalberghi lunedì fa i conti con il clima di fiducia nel Paese. E martedì l’anno si chiude con i dati del manifatturiero cinese.

Tutti in vacanza. La stagnazione c’è, e c’è chi teme si trasformi in recessione. Il clima di fiducia misurato dall’Istat indica che gli italiani ne sono consapevoli e reagiscono all’incertezza congelando o rinviando una serie di spese. Non tutte però, evidentemente, o non da tutti, se è vero che poco più di 18 milioni di connazionali - quasi un terzo della popolazione - si concederanno una vacanza tra Natale e Capodanno. Sono più dell’anno scorso: l’incremento è del 9,82%. E superiore sarà anche la spesa: oltre 13 miliardi di euro, il 12,5% in più rispetto al Natale 2018. Federalberghi, che ha realizzato l’indagine, ci dirà a consuntivo se ha fatto bene i conti con il clima di sfiducia di cui sopra e se, nel caso, c’entra la voglia di esorcizzare i fantasmi dell’economia “investendo” in relax parte dei 44 miliardi di tredicesime.

Del resto, ci sta che chi può voglia prendersi una pausa dai problemi. Non ci abbandoneranno insieme al 2019, quando avremo chiuso con la pausa festiva ritroveremo Alitalia, ex Ilva, le altre 160 crisi aziendali “in giacenza” al ministero dello Sviluppo esattamente dove le stiamo lasciando. Idem i dossier delle ristrutturazioni bancarie, con i maxi-tagli annunciati da grandi gruppi come Unicredit o - peggio - con la corsa ai salvataggi in extremis. L’ultimo commissariamento, deciso lo scorso weekend, ha visto il governo stanziare 900 milioni per la Popolare di Bari. Con il che, in cinque anni, il conto dei suddetti salvataggi arriva a 33 miliardi. Ventuno dei quali, secondo i calcoli di Equita Sim, versati dallo Stato (per gli altri è intervenuto il Fondo interbancario).

L’Italia sarà quasi tutta chiusa per il ponte di Capodanno. Tra le poche eccezioni, i legali e giudici che hanno tra le mani lo scottante dossier ex Ilva-ArcelorMittal, e in particolare la delicatissima questione dello spegnimento dell’Altoforno 2. Contro la decisione del giudice Francesco Maccagnano, che aveva respinto l’istanza di proroga della “facoltà d’uso” dell’impianto decretandone di fatto lo spegnimento, i legali del gruppo hanno immediatamente depositato ricorso alla cancelleria del tribunale del Riesame di Taranto. L’udienza dovrebbe essere fissata per oggi.

Oggi Pechino annuncia l’indice ufficiale dell’attività manifatturiera e c’è, negli ambienti economici internazionali, un livello di attesa quasi pari a quello che circonda la partita-trattativa con Washington sui dazi. Fin qui si è temuto un rallentamento. In realtà il consuntivo potrebbe essere migliore del previsto, almeno a giudicare dai dati appena diffusi per novembre: con un aumento del 6,2% su base annua rispetto al 4,7% registrato in ottobre, la produzione industriale ha registrato l’incremento più elevato degli ultimi sei mesi.

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/impresa/finanza/quotidiano/2019/12/21/natale-italiani-vacanze-crisi-bancarie-aziendali

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