Prove di pace per USA e Cina

La settimana si apre con un importante cambio di rotta per Boeing: David Calhoun diventa ufficialmente il nuovo amministratore delegato del gruppo. Non sarà un lavoro facile. Da Oltreoceano intanto, pioggia di trimestrali. Cominciano le grandi banche di Wall Street: JPMorgan, Wells Fargo e Citigroup, in attesa della firma all’intesa, prevista per mercoledì, tra Washington e Pechino che dovrebbe mettere fine alla guerra dei dazi.

“Un cambio di leadership era necessario per riportare fiducia nella società. Sotto la nuova guida, Boeing opererà un nuovo rinnovato impegno alla trasparenza”. Era stato presentato così a dicembre il cambio alla guida di Boeing, protagonista di drammatici incidenti negli ultimi mesi. Via il ceo Dennis Muilenburg, via libera a David Calhoun, ex presidente del gruppo, da oggi ufficialmente amministratore delegato del colosso dei cieli. Non sono pochi i problemi che dovrà affrontare, non ultimo un possibile aumento del debito. Boeing ha intanto confermato il contenuto di un articolo del New York Times, in cui si spiega che è emerso il rischio di potenziali cortocircuiti, che potrebbero provocare altri incidenti mortali.

Prende avvio la stagione delle trimestrali americane. Si parte con le grandi banche di Wall Street, con Citigroup, JPMorgan e Wells Fargo che pubblicano i risultati degli ultimi 3 mesi del 2019. Le prime due sono state le best performer tra gli istituti USA quotati. Il titolo di Citigroup è cresciuto del 53%, quello di JP Morgan del 43%, battendo il KBW Bank Index, cresciuto del 32%, e l’S&P 500 (più 29%). Oggi ci sarà il test dei conti. La sfida dei due colossi quest’anno sarà di tenere testa ai veri rivali, cioè le società fintech che stanno cambiando il business dei pagamenti e il profilo del mondo del credito. Domani sarà la volta di Bank of America e Goldman Sachs.

La firma alla Casa Bianca dovrebbe mettere la parola fine alla guerra sui dazi che si protrae da oltre un anno. L’intesa dovrebbe attenuare le tensioni tra i due Paesi grazie alle promesse cinesi di comprare soia americana e altri prodotti agricoli per 50 miliardi di dollari. Sulla carta blocca l’introduzione di nuovi dazi americani per 160 miliardi di dollari e dimezza quelli scattati a settembre. Ma non risolve i problemi di fondo tra Cina e Stati Uniti, tutti rimandati alla Fase due del negoziato che questa volta sarà più politico e meno commerciale. Avrà tempi ed esiti incerti, anche perché coinciderà con le elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Al netto delle tensioni tra Trump e l’Iran la cui evoluzione resta incerta.

Si riunirà oggi il board di Autostrade per l’Italia per la presentazione del piano triennale. Un cda fissato tra gli appuntamenti finanziari ma diventato l’ultima carta che la controllata di Atlantia può giocare per non vedersi cancellare le concessioni autostradali dal governo. Le indiscrezioni parlano di un cambio di passo robusto rispetto al passato, con investimenti significativi in manutenzione.

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/impresa/finanza/quotidiano/2020/01/11/prove-pace-usa-cina

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