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Gender Pay Gap: trasparenza delle retribuzioni e parità tra uomini e donne

La presidentessa della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, si prepara a introdurre misure vincolanti per la trasparenza delle retribuzioni in attuazione della parità retributiva tra uomini e donne. Stakeholders e professionisti/e sono invitati ad accedere al sito per fornire un feedback entro il 3 febbraio 2020. Il divario retributivo di genere è stabile e purtroppo ricorrente e richiede un costante e incisivio impegno da parte del Governo europeo.

La parità di genere rappresenta uno dei valori fondamentali dell’Unione Europea. Eppure, sul lavoro la realtà è diversa. Nell’UE le donne, nei vari settori economici, guadagnano in media oltre il 16% in meno all’ora rispetto agli uomini. Questo divario retributivo di genere è rimasto stabile negli ultimi 5 anni. Il quadro tracciato recentemente dalla Commissione Europea delinea uno scenario a dir poco sconfortante. A fronte di un dibattitto acceso e ricorrente sulla questione della parità di genere, uno dei principali indicatori di quanto le parole si stiano traducendo in fatti sul piano politico, sociale ed economico, cioè il livello retributivo, denota ancora un netto divario fra maschi e femmine: un gap che, ci dicono le istituzioni europee, riguarda il Vecchio Continente nel suo insieme. Secondo la Commissione UE sono tre gli aspetti fondamentali su cui, a livello europeo, si basa alla discriminazione retributiva fra uomini e donne nel mercato del lavoro:

1. la persistenza di una diffusa “segregazione” sul mercato del lavoro, cioè la presenza di veri e propri “silos” professionali che separano uomini e donne, riservando a queste ultime lavori, prospettive di carriera e quindi salari inferiori;

2. l’esistenza di “stereotipi” fortemente radicati sul ruolo delle donne nella società, tali per cui le cure familiari restano soprattutto di pertinenza del gentil sesso, il che, senza adeguate politiche di conciliazione fra vita professionale e vita lavorativa, si traduce in minori opportunità lavorative e di guadagno;

3. la scarsa trasparenza delle retribuzioni, che finisce per contribuire alla discriminazione retributiva a danno delle donne, nella misura in cui rende meno evidente e quindi aggredibile il fenomeno.

Il Parlamento Europeo sta studiando una sequenza di azioni previste attraverso la quale ci si aspetta di raggiungere l’obiettivo di migliorare l’applicazione delle disposizioni sulla parità di cui alla direttiva 2006/54/CE, che attua il principio della parità contributiva tra uomini e donne (Gender Pay Gap).

A tal fine, la Presidentessa della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, si è impegnata a introdurre le misure vincolanti per la trasparenza delle retribuzioni, invitando stakeholders e cittadini a proporre, attraverso una pagina dedicata (https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/initiatives/ares-2020-33490_en) osservazioni e fornire feedback utili per elaborare una nuova direttiva europea, entro il 3 febbraio 2020.

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/lavoro-e-previdenza/amministrazione-del-personale/quotidiano/2020/01/18/gender-pay-gap-trasparenza-retribuzioni-parita-uomini-donne

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