• Home
  • News
  • Greta-Trump, incontro scontro a Davos. E giovedì il direttivo BCE

Greta-Trump, incontro scontro a Davos. E giovedì il direttivo BCE

A Milano andrà in onda martedì l’ennesimo capitolo della faida tra Mediaset e Vivendi. L’obiettivo è trovare una conciliazione che chiuderebbe, a valle, anche gli undici procedimenti aperti. E sempre martedì si apre un altro “campo di battaglia” in Svizzera: a Davos dove inizia il World Economic Forum. Gli ospiti più attesi sono il Presidente USA Trump e Greta Thunberg. Giovedì invece la prima riunione di politica monetaria dell’anno della BCE, sotto la guida di Christine Lagarde.

Di quale riconoscimento si tratti, non è chiaro. Ma è certo che il primo ministro dell’Irlanda, Leo Varadkar oggi premierà Tim Cook, numero uno di Apple per i quarant’anni di presenza della corporation sull’isola. Una bella e lunga storia di investimenti e occupazione creata in Europa, dove il colosso tech ha impiantato gli uffici dell’Apple Care e una fabbrica per la produzione di iMacs. Nulla da dire fin qui, tranne per quel fastidioso particolare che si chiama tassazione. E che rischia di far discutere molto su questo premio. Infatti, nel 2016 la Commissione europea aveva dichiarato illegale, perché in odore di paradiso fiscale, l’accordo sottoscritto tra Dublino e Cupertino. Imponendo al Tech Giant di versare 13 miliardi di euro nelle casse dell’Erario irlandese. Eppure, udite udite, l’Irlanda si è opposta alla Commissione. Non vuole i soldi di Apple. La nazione e l’azienda si sono appellate contro la sentenza. Per questo, sarà molto interessante sentire che cosa hanno da dire Cook e Varadkar.

Tra novembre e dicembre erano a un passo dall’accordo che sarebbe stato tombale. Poi, tutto è tornato in alto mare. Così Mediaset e Vivendi continuano a essere (da quattro anni) i principali duellanti per carte bollate sullo scenario europeo. La posta in gioco è alta: l’azienda italiana vuole costituire con MediaforEurope (MfE) una holding olandese in cui trasferire attività e partecipazioni. Senza il socio francese Vivendi, che “distrugge valore” secondo Fedele Confalonieri. Oggi a Milano Elena Riva Crugnola, giudice del Tribunale, si troverà ancora davanti le parti in guerra. L’obiettivo è trovare una conciliazione che chiuderebbe, a valle, anche gli undici procedimenti aperti in sei Tribunali di quattro Paesi (Italia, Spagna, Olanda, Lussemburgo). Senza contare sette cause avviate a Roma da Mediaset per uso illecito di contenuti video (la vicenda Dailymotion). Su questo enorme campo di battaglia giuridico campeggia la data del 19 marzo entro cui la legge olandese obbliga la costituzione di MfE, sei mesi dopo le assemblee. Altrimenti, sarà tutto da rifare.

La Svizzera va alla guerra. Nel cantone dei Grigioni i militari sono al loro massimo impegno. Cieli pattugliati da jet da combattimento armati, difesa terra-aria attivata, radar supplementari, traffico aereo civile limitato in un raggio di 46 chilometri tra i territori confinanti di Austria, Liechtenstein e Italia. Benvenuti a Davos dove inizia il World Economic Forum (Wef). Sono due i partecipanti più attesi: Donald Trump che arriva nell’anno elettorale. E non può sbagliare. Nel 2017, appena entrato in carica alla Casa Bianca, venne bruciato dal tempismo del presidente cinese Xi Jinping atterrato a Davos per parlare di libero scambio. Assente Trump che predicava l’America first, il leader comunista è sembrato il paladino di una nuova libertà del commercio mondiale: stupefatti tutti gli osservatori. Quest’anno è attesa Greta Thunberg, la diciassettenne (compiuti il 3 gennaio) che mobilita milioni di persone contro i danni del Climate change. Con Trump le visioni sono discordanti: chi vincerà la sfida, se non altro mediatica?

Aveva messo le mani avanti nella prima conferenza stampa, alla fine dello scorso anno. Frasi del tipo, sarò me stessa, non sono né falco né colomba, non cercate di interpretare troppo le mie parole. Così scatenando una ridda di interpretazioni su quanto Christine Lagarde sarà diversa da Mario Draghi alla guida della BCE. Ma fin qui, siamo alla forma. Passando alla sostanza, l’economista francese aveva annunciato una revisione che “deve essere globale e comincerà a gennaio e sarà conclusa prima della fine del 2020”. Dunque, ci siamo: la Lagarde da oggi è davvero al comando. E la prima riunione del board, insieme a quella della Fomc, il braccio operativo, ci dirà da che parte si colloca, per esempio rispetto a quei banchieri scettici nei confronti di Margi Draghi. Dai verbali di dicembre è uscita molto chiara la loro richiesta di un monitoraggio preciso attorno alle politiche di stimolo monetario. Preoccupano gli impatti negativi del tasso zero sulle banche, sulle azioni e sui mercati immobiliari, oltre che sulle famiglie.

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/impresa/finanza/quotidiano/2020/01/18/greta-trump-incontro-scontro-davos-giovedi-direttivo-bce

Iscriviti alla Newsletter




È necessario aggiornare il browser

Il tuo browser non è supportato, esegui l'aggiornamento.

Di seguito i link ai browser supportati

Se persistono delle difficoltà, contatta l'Amministratore di questo sito.

digital agency greenbubble