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Riforma delle pensioni: le proposte di Tridico e Landini

In attesa del prossimo confronto tra Governo e sindacati sul tema pensioni, il Presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, e il Segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, intervengono nel dibattito sulla riforma del sistema previdenziale. Da come superare quota 100 alla pensione di garanzia dei giovani, all’opportunità di creare un fondo pensione complementare pubblico presso l’Ente di previdenza obbligatorio, numerosi sono gli spunti di riflessione. In particolare, il Presidente Tridico punta sulla flessibilità e propone di elaborare una sorta di pensione a punti. Maurizio Landini propone, invece, l’accesso alla pensione dai 62 anni e con almeno 20 di contributi e il calcolo della pensione pro-rata.

Dopo il primo momento di confronto sul cuneo fiscale, il dialogo tra Governo e Sindacati prosegue sul tema pensioni con la convocazione già inviata dal Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, per il prossimo 27 gennaio.

Numerosi sono gli argomenti sul tavolo, dal come evolvere in maniera strutturale rispetto a Quota 100 al termine del periodo di sperimentazione, al come dotare il contributivo di una pensione di garanzia per i giovani, al come “atteggiarsi” in prospettiva su opzione donna e APE sociale che la legge di Bilancio 2020 ha prorogato di un anno.

Delicato è anche il fronte della previdenza complementare con riferimento al quale si discuterà sul come rilanciarla.

Ad alimentare il dibattito intervengono ora due nuovi contributi, uno del Presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, ed uno del Segretario della Cgil, Maurizio Landini.

Tridico nelle ultime settimane aveva cominciato a formulare una prima idea di elaborare una sorta di pensione a punti, con requisiti differenti a seconda dell’attività svolta, collegando quindi l’accesso alla pensione con la gravosità del lavoro anche in relazione alla specifica Commissione istituita dalla Legge di Bilancio.

Nell’ambito di una ampia intervista il Presidente dell’INPS si richiama ad un ritorno allo spirito della riforma Dini che prevedeva, nel contributivo, un’uscita flessibile da 57 a 65 anni di età.

Il Presidente evidenzia allora come la flessibilità rispetto ai 67 anni va garantita, soprattutto se si ragiona in termini di logica contributiva, sottolineando in ogni modo come l’assegno verrebbe comunque calcolato sulla base dei contributi versati.

Tridico ha poi auspicato che i risparmi da ‘Quota 100’ – 6,2 miliardi nel triennio 2019-2021 rispetto ai 18,6 miliardi stanziati, restino allocati nel settore pensionistico, riprendendo le perequazioni piene, ma soprattutto iniziando a pensare a una pensione di garanzia per i giovani.

Proseguendo sul tema dell’adeguatezza dei futuri trattamenti previdenziali dei giovani , così come aveva fatto in una recente audizione presso la Commissione parlamentare sugli Enti gestori, il Presidente dell’INPS ha ribadito l’opportunità di creare come nuovo soggetto previdenziale, un fondo pensione complementare a matrice pubblica gestito dall’INPS che sarebbe fortemente agevolato e potrebbe essere alimentato , da quanto si comprende, anche da un genitore o un nonno (sul ruolo previdenziale dei nonni va ricordata anche la recente proposta dell’Ania di estendere a loro beneficio la deducibilità fiscale dei contributi al momento prevista solo per versamenti a beneficio di familiari fiscalmente a carico).

Dal lato sindacale nei giorni scorsi era stata avanzata la proposta di prevedere l’accesso alla pensione dai 62 anni con almeno 20 di contributi e calcolo della pensione pro-rata (i contributi versati col retributivo non vengono dunque ricalcolati e penalizzati).

Landini sottolinea allora la necessità di una vera riforma delle pensioni superando la riforma Fornero dichiarandosi in ogni modo contrario ad un anticipo pensionistico che comporti un ricalcolo integralmente contributivo.

Ha ribadito poi la necessità di una pensione contributiva di garanzia ed ha perorato un anticipo dell’insediamento delle Commissioni sui lavori gravosi e su separazione tra previdenza e assistenza previste dalla Legge di Bilancio.

Ha ancora sottolineato l’esigenza di riconoscere il lavoro di cura delle donne, una piena rivalutazione delle pensioni e una legge sulla non autosufficienza.

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/lavoro-e-previdenza/pensioni/quotidiano/2020/01/21/riforma-pensioni-proposte-tridico-landini

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