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Arriva l’agenda 2023 del Governo

Reddito di cittadinanza, salari e mondo del lavoro. Ma non solo. L’agenda 2023 del premier Conte verrà presentata lunedì e cercherà di dare risposte ai temi complessi. Sempre lunedì Nissan prova a superare lo scandalo Ghosn, nominando quattro membri del board. E ora cerca di guardare avanti. Mercoledì tocca al piano industriale della Pirelli, mentre giovedì il Salone di Ginevra si presenta al mercato, non senza problemi. Coronavirus in primis.

Il leader cinese Xi Jinping già da qualche anno ha lanciato la sfida tech con China 2025 e il giapponese Shinzo Abe ha ribattuto con il progetto di Società 5.0. L’Italia non vuole essere da meno. Guarda lontano, ma non troppo. Anzi, appena un po’ più in là. L’Agenda 2023 sostenuta dal premier Giuseppe Conte non ha certo l’ambizione di ridisegnare la strategia del Paese. Ma almeno prova a cercare qualche risposta su terreni complessi, dal welfare al lavoro, dalle pensioni alle scuole. Ma ai tavoli aperti (oggi si affronta il tema Salute) si parlerà anche di reddito di cittadinanza, salari e reinserimento nel mercato del lavoro.

La caduta rovinosa di Carlos Ghosn dal vertice dell’alleanza tra Nissan e Renault ha travolto i top executive in prima linea di entrambe le aziende. Sono così usciti Hiroto Saikawa, ad di Nissan fino a quando si è scoperto che aveva ricevuto un compenso più alto di quanto gli spettasse e Thierry Bollorè, numero uno di Renault, defenestrato dal cda a metà ottobre. Era contro l’intesa con Fca ma la sua uscita di scena non ha riportato in vita il progetto di matrimonio tra i due gruppi. Quella che va in scena oggi, al National convention hall di Yokohama in Giappone è una assemblea straordinaria ma solo di nome: c’è da votare la (scontata) nomina di quattro membri nel board. Quel che doveva succedere (scandali e rivoluzioni nella governance) alla Nissan è già successo. Ora si guarda avanti, ma l’orizzonte non è meno problematico. Dal coronavirus che ha costretto alla chiusura uno stabilimento in Giappone fino alle ambasce della Brexit, dove il carmaker ha uno dei suoi più grandi impianti in Europa.

Un po’ di preoccupazione ha cominciato a girare verso la fine di gennaio, quando la corporation China national chemical, primo azionista della Pirelli, ha annunciato una «riorganizzazione strategica» di tutto il business in Europa. In precedenza, la stampa britannica aveva ventilato l’ipotesi di una fusione con il gruppo finlandese Nokian Tyres. Che nei giorni scorsi ha lanciato un profit warning, mandando in fibrillazione l’intero comparto. Se poi ci si mettono anche gli analisti finanziari (di Equita, in questo caso) che tagliano di oltre il 10% le stime sul prezzo obiettivo, il quadro è ancora più nitido. O cupo. Alta curiosità sulle mosse del board di Pirelli che oggi, oltre ai conti dell’anno scorso, dovrà presentare il nuovo piano industriale al 2022.

Il Geneva International Motor Show segue gli sviluppi dell’epidemia coronavirus scoppiata in Cina e le possibili conseguenze, su collaboratori, partner e visitatori delle manifestazioni. Dovranno gestire anche questa incertezza i costruttori auto mondiali, già alle prese con un mercato difficile e con molte incognite, in Europa ma ora anche nel Paese di mezzo dove molti stabilimenti sono fermi. Non solo quelli dei costruttori ma anche dei produttori di componenti che hanno realizzato impianti per fornire i grandi marchi di auto, soprattutto americani e tedeschi. Eppure ci saranno molte novità a Ginevra, dove per esempio sarà svelata la 500 elettrica, che verrà poi lanciata il 4 luglio.

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/impresa/finanza/quotidiano/2020/02/15/arriva-agenda-2023-governo

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