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Salario minimo: Governo verso l’accordo, ma serve revisione CCNL

Maggioranza in cerca di un accordo anche in materia di salario minimo. I Consulenti del lavoro propongono una riflessione sulla fattispecie all’esame del Governo, richiamando l’attenzione sul fatto che un salario minimo orario esteso a tutti i lavoratori non può prescindere da una attenta revisione dei contratti collettivi nazionali di lavoro e da una riforma della rappresentanza sindacale. E’ in ogni caso impensabile vedere lavoratori costretti ad accettare retribuzioni bassissime perché non assistiti da contratti collettivo.

Si avvicina l’intesa sul salario minimo, al centro di due diversi Ddl a firma PD e M5S, sui quali l’intesa non è lontana, stando a quanto dichiarato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo: l’esame partirà da una revisione dei contratti collettivi nazionali di lavoro e da una riforma della rappresentanza sindacale.

Il presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca ha sottolineato l’inammissibilità della condizione di alcuni lavoratori, costretti ad accettare retribuzioni bassissime perché non assistiti da contratti collettivi. Tuttavia, l’aumento fino a 9 euro lordi l’ora per le qualifiche minime crei, in sede di rinnovo dei contratti collettivi, creerà un innalzamento delle retribuzioni anche dei lavoratori più qualificati, per via di una sorta di “effetto rimbalzo” che potrebbe provocare un ulteriore aumento del costo del lavoro per le imprese.

La riduzione della pressione fiscale sui lavoratori dipendenti, ritengono i Consulenti del Lavoro, deve essere applicata anche alle imprese, ma soprattutto al Reddito di cittadinanza, che il collega dell’opposizione considera “una misura che costa molto” e che ad oggi ha dato solo ai navigator un posto di lavoro “più o meno fisso”.

Anche la Commissione europea ha lanciato, in data 14 gennaio 2020, una consultazione rivolta a imprese e sindacati sulla definizione di un salario che possa essere definito quale soglia minima di reddito per consentire, nella UE, di condurre una vita dignitosa a chi lavora, indipendentemente dal tipo di lavoro e dai settori.

“Il salario minimo non sarà uguale dappertutto” - ha precisato la Commissione - “ogni proposta rifletterà le tradizioni nazionali, gli accordi collettivi o le disposizioni di legge”.

E’ precisa volontà dell’Unione Europea definire un quadro legale unificato per il salario minimo, garantendo il rispetto delle tradizioni nazionali e della libertà di contrattazione collettiva.

I salari minimi, stabiliti tramite contratti collettivi o disposizioni legali, sono - a parere della Commissione - indispensabili per proteggere i lavoratori a basso reddito, anche al fine di promuovere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e tendono a sostenere la domanda interna.

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/lavoro-e-previdenza/amministrazione-del-personale/quotidiano/2020/02/21/salario-minimo-governo-accordo-serve-revisione-ccnl

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