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Crisi d’impresa: il sistema di rating del Fondo di garanzia va a supporto delle analisi aziendali

Sviluppare e gestire un sistema di analisi delle prospettive di continuità aziendale, capace di intercettare non tardivamente i segnali della crisi d’impresa è uno dei compiti più difficili per il management ed i consulenti aziendali. Per svolgere tale attività può essere di aiuto l’utilizzo dell’algoritmo, sviluppato dal Ministero dello Sviluppo economico per il Fondo di garanzia, che interseca i dati di bilancio con quelli della centrale dei rischi e, soprattutto, stabilisce benchmark diversi a seconda dei settori e della tipologia societaria. Come funziona? Quali sono le variabili per i diversi settori economici?

Uno dei compiti più difficili che il Codice della (prevenzione) della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019) ha assegnato al management ed ai suoi consulenti è quello di implementare e gestire un sistema di analisi delle prospettive di continuità aziendale che risulti effettivamente capace di intercettare non tardivamente eventuali segnali di crisi.

Chiunque operi in questo settore sa che per analizzare in maniera seria e con cognizione di causa lo stato di salute di un’impresa non è possibile affidarsi tout court ad applicativi più o meno evoluti che, a fronte dell’inserimento di specifiche informazioni economiche, finanziarie e patrimoniali, producono tabelle contenenti una serie di rielaborazioni quantitative.

L’aspetto più complesso di questa attività, che parte evidentemente dalla analisi dei dati di bilancio, è infatti quella di stabilire idonei benchmark per gli indici ed i flussi che devono comunque essere calcolati.

In altri termini la fase più delicata che ogni analista si ritrova ad affrontare è quella nella quale deve decidere caso per caso, secondo principi di oggettività, dimostrabilità e razionalità, se un determinato indicatore o flusso esprima o meno un segnale di allarme. Se poi si considera che nella realtà questa attività deve necessariamente essere sviluppata collegando i vari indicatori aziendali che ovviamente risultano non solo interconnessi ma anche collegati con i flussi, tutto il processo si complica notevolmente.

Tant’è che il sistema bancario da un po’ di anni, proprio per poter esprimere una valutazione più approfondita delle prospettive di continuità aziendale ovvero sulla futura capacità del cliente di poter rimborsare i finanziamenti ottenuti, ha creato sistemi di analisi ovvero di rating che intersecano i dati contenuti nei bilanci di esercizio sia con quelli riportati nella centrale dei rischi che con quelli registrati in altre banche dati (es. protesti, pignoramenti, ecc).

Il Ministero dello Sviluppo Economico al fine di stabilire se concedere o meno la garanzia del Fondo centrale disciplinato dalla l. n. 662/96, prima della recente riforma aveva previsto un sistema di griglie di valutazione che potrebbero essere di ausilio nelle analisi di bilancio che si volessero condurre su una determinata posizione aziendale.

La griglia utilizzata era la seguente:

Ad ogni colonna dei valori di riferimento venivano assegnati punteggi da 1 a 3 che successivamente venivano sommati agli altri creando una sorta di scala di giudizio decrescente da A a C.

Nel 2019 il fondo ha subito una evoluzione in quanto si è passati dal semplice sistema di scoring sopra indicato, basato su una analisi piuttosto rudimentale dei dati di bilancio ad un sistema più sofisticato nell’ambito del quale è stato creato un algoritmo che interseca i dati di bilancio con quelli della centrale dei rischi e soprattutto stabilisce benchmark diversi a seconda dei settori e della tipologia societaria.

Considerando i settori principali ovvero industria e commercio i parametri sono i seguenti.

Sono prese in considerazione le seguenti variabili:

A. Debiti a breve/Fatturato;

B. Oneri finanziari/MOL;

C. Oneri finanziari/Totale debiti;

D. Disponibilità liquide/Fatturato;

E. Fatturato/Rimanenze;

F. Patrimonio netto/Totale attivo;

G. Variazione Fatturato.

L’incidenza delle variabili e le soglie sulla base delle quali sono attribuiti i giudizi alle variabili stesse sono definite nella seguente tabella:

Variabile Incidenza Giudizio
Imprese con fatturato > 500.000€ Imprese con fatturato ≤ 500.000€ Alta Medio Alto Medio Medio Basso Basso
A 25,27% 24,45% A<0,4 0,4≤A<0,425 0,425≤A<0,552 0,552≤A<0,751 A≥0,751
B 12,80% 13,36% 0≤B<0,048 0,048≤B<0,138 0,138≤B<0,267 0,267≤B<0,486 B<0
B≥0,486
C 16,31% 15,20% C<0,01 0,01≤C<0,017 0,017≤C<0,025 0,025≤C<0,037 C≥0,037
D 14,20% 14,21% D≥0,107 0,04≤D<0,107 0,013≤D<0,04 0,01≤D<0,013 D<0,01
E 5,42% 5,65% E≥11 10,736≤E<11 5,929≤E<10,736 3,336≤E<5,929 E<3,336
F 18,15% 18,94% F≥0,418 0,263≤F<0,418 0,159≤F<0,263 0,076≤F<0,159 F<0,076
G 7,85% 8,19% 0,032≤G<0,135 -0,040≤G<0,032 -0,140≤G<-0,040 -0,3≤C<-0,140 G<-0,3
0,135≤G<0,171 0,171≤G<0,222 0,222≤G<0,303 G≥0,303

Sono prese in considerazione le seguenti variabili:

A. MOL/(Oneri finanziari + Totale debiti);

B. Patrimonio netto/Totale attivo;

C. Oneri finanziari/MOL;

D. Oneri finanziari/Totale debiti;

E. Disponibilità liquide/Fatturato;

F. (Disponibilità liquide + Liquidità differite)/Passivo corrente;

G. Fatturato/Totale attivo;

H. Variazione Fatturato.

L’incidenza delle variabili e le soglie sulla base delle quali sono attribuiti i giudizi alle variabili stesse sono definite nella seguente tabella:

Variabile Incidenza Giudizio
Imprese con fatturato > 500.000€ Imprese con fatturato ≤ 500.000€ Alta Medio Alto Medio Medio Basso Basso
A 7,72% 8,52% A≥0,175 0,102≤A<0,175 0,069≤A<0,102 0,04≤A<0,069 A<0,04
B 24,78% 22,47% B≥0,337 0,197≤B<0,337 0,116≤B<0,197 0,057≤B<0,116 B<0,057
C 10,34% 11,41% -0,067≤C<0,053 -0,195≤C<-0,067 -0,373≤C<-0,195 -0,641≤C<-0,373 C<-0,641
0,053≤C<0,153 0,153≤C<0,293 0,293≤C<0,503 C≥0,503
D 14,92% 13,01% D<0,007 0,007≤D<0,015 0,015≤D<0,025 0,025≤D<0,037 D≥0,037
E 5,47% 6,04% E≥0,089 0,037≤E<0,089 0,015≤E<0,037 0,01≤E<0,015 E<0,01
F 9,17% 10,13% F≥1,126 0,866≤F<1,126 0,65≤F<0,866 0,393≤F<0,65 F<0,393
G 15,63% 15,21% G≥1,7 1,675≤G<1,7 1,286≤G<1,675 0,92≤G<1,286 G<0,92
H 11,96% 13,20% 0,018≤H<0,104 -0,028≤H<0,018 -0,092≤H<-0,028 -0,211≤H<-0,092 H<-0,211
0,104≤H<0,153 0,153≤H<0,221 0,221≤H<0,348 H≥0,348

Sono prese in considerazione le seguenti variabili:

A. Debiti a breve/Fatturato;

B. (Patrimonio netto+Totale debiti)/Patrimonio netto;

C. Attivo corrente/Totale attivo;

D. Risultato netto/MON;

E. Patrimonio netto/Fatturato;

F. MOL/Oneri finanziari;

G. Risultato netto, nel caso in cui tale voce assuma valori negativi.

L’incidenza delle variabili e le soglie sulla base delle quali sono attribuiti i giudizi alle variabili stesse sono definite nella seguente tabella:

Variabile Incidenza Giudizio
Imprese con fatturato > 500.000€ Imprese con fatturato ≤ 500.000€ Alta Medio Alto Medio Medio Basso Basso
A 8,46% 13,07% A<0,25 0,25≤A<0,388 0,388≤A<0,535 0,535≤A<0,7 A≥0,7
B 8,39% 12,95% B≤0 0<B≤1,641 1,641<B≤3,179 3,179<B≤7,709 B>7,709
C 15,79% 24,38% C<0,389 0,389≤C<0,624 C≥0,624
D 6,76% 10,44% D≥0,8 0,502≤D<0,8 0,24≤D<0,502 0,2≤D<0,24 D<0,2
E 26,53% 17,76% E≥0,446 0,164≤E<0,446 0,038≤E<0,164 0≤E<0,038 E<0
F 23,63% 5,28% F≥14 9,833≤F<14 4,917≤F<9,833 2≤F<4,917 F<2
G 10,44% 16,13% non attribuibile

Sono prese in considerazione le seguenti variabili:

A. Debiti a breve/Fatturato;

B. (Patrimonio netto+Totale debiti)/Patrimonio netto;

C. Attivo corrente/Totale attivo;

D. Risultato netto/MON;

E. Patrimonio netto/Fatturato;

F. MOL/Oneri finanziari;

G. Risultato netto, nel caso in cui tale voce assuma valori negativi

L’incidenza delle variabili e le soglie sulla base delle quali sono attribuiti i giudizi alle variabili stesse sono definite nella seguente tabella:

Variabile Incidenza Giudizio
Imprese con fatturato > 500.000€ Imprese con fatturato ≤ 500.000€ Alta Medio Alto Medio Medio Basso Basso
A 9,48%     12,36% A<0,25 0,25≤A<0,388 0,388≤A<0,535 0,535≤A<0,7 A≥0,7
B 9,39%     12,24% B≤0 0<B≤1,641 1,641<B≤3,179 3,179<B≤7,709 B>7,709
C 17,68%     23,05% C<0,389 0,389≤C<0,624   C≥0,624  
D 7,57%     9,87% D≥0,8 0,502≤D<0,8 0,24≤D<0,502 0,2≤D<0,24 D<0,2
E 29,70%     16,79% E≥0,446 0,164≤E<0,446 0,038≤E<0,164 0≤E<0,038 E<0
F 14,49%     10,44% F≥14 9,833≤F<14 4,917≤F<9,833 2≤F<4,917 F<2
G 11,69%     15,25%     non attribuibile    

Pur ribadendo che ogni analisi aziendale non può recepire in maniera acritica i risultati di un algoritmo, anche per le riserve già espresse sulla significatività dei dati processati, non può nascondersi che lo strumento messo a punto dal Ministero dello Sviluppo Economico possa risultare un valido ausilio nella progettazione delle procedure previste dal Codice della crisi d’impresa.

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/impresa/fallimento-e-procedure-concorsuali/quotidiano/2020/03/04/crisi-impresa-sistema-rating-fondo-garanzia-supporto-analisi-aziendali

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