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Cig e assegno ordinario: cosa accade in caso di malattia del lavoratore

Nel messaggio n. 1822 del 2020, l’INPS esamina la fattispecie della malattia del lavoratore, avente diritto alla corresponsione della relativa indennità, con riferimento ai periodi di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa per i quali sia richiesto l’intervento delle misure di integrazione salariale. Le regole di spettanza variano a seconda che il lavoratore sospeso sia a zero ore o soltanto con orario di lavoro ridotto e in base alla percezione della cassa integrazione o dell’assegno ordinario.

L’INPS, con il messaggio n. 1822 del 30 aprile 2020, interviene a chiarire la corretta definizione del rapporto intercorrente tra i diversi trattamenti di integrazione salariale e l’indennità di malattia.

La legge prevede che il trattamento di integrazione salariale sostituisce in caso di malattia l'indennità giornaliera, nonché la eventuale integrazione contrattualmente prevista.

Le regole per la cassa integrazione salariale ordinaria si applicano in via analogica alla CIG in deroga.

Se durante il periodo di fruizione della cassa integrazione a 0 ore insorge lo stato di malattia, il lavoratore continuerà ad usufruire delle integrazioni salariali: l’attività lavorativa è infatti totalmente sospesa, non c’è obbligo di prestazione da parte del lavoratore, che non dovrà quindi nemmeno comunicare lo stato di malattia e continuerà a percepire le integrazioni salariali.

Se l’intervento di cassa integrazione è relativo ad una contrazione dell’attività lavorativa, quindi riguarda dipendenti lavoranti ad orario ridotto, prevale l’indennità economica di malattia.

Nel caso in cui lo stato di malattia sia precedente l’inizio della sospensione dell’attività lavorativa:

- se la totalità del personale in forza all’ufficio, reparto, squadra o simili cui il lavoratore appartiene ha sospeso l’attività, anche il lavoratore in malattia entrerà in CIG dalla data di inizio della stessa;

- qualora, invece, non venga sospesa dal lavoro la totalità del personale in forza all’ufficio, reparto, squadra o simili cui il lavoratore appartiene, il lavoratore in malattia continuerà a beneficiare dell’indennità di malattia, se prevista dalla vigente legislazione.

In caso di sospensione a zero ore con percezione dell’assegno ordinario:

- se la malattia sia insorta durante il periodo di sospensione, la malattia non è indennizzabile, pertanto il lavoratore continuerà a percepire l’assegno ordinario e non dovrà comunicare lo stato di malattia, in quanto non vi è l'obbligo di prestazione dell'attività lavorativa;

- se la malattia sia precedente l’inizio della sospensione, si possono verificare due casi:

1) se la totalità del personale in forza all'ufficio, reparto, squadra o simili cui il lavoratore appartiene ha sospeso l'attività, anche il lavoratore in malattia beneficerà delle prestazioni garantite dal FIS dalla data di inizio delle stesse;

2) se non viene sospesa dal lavoro la totalità del personale in forza all'ufficio, reparto, squadra o simili cui il lavoratore appartiene, il lavoratore continuerà a beneficiare dell'indennità di malattia, se prevista dalla vigente legislazione.

In caso di riduzione di orario l’assegno ordinario non è dovuto, in alcun caso, per le giornate di malattia, indipendentemente dall’indennizzabilità di queste ultime.

INPS, messaggio 30/04/2020, n. 1822

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/lavoro-e-previdenza/amministrazione-del-personale/quotidiano/2020/05/01/cig-assegno-ordinario-accade-malattia-lavoratore

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