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Indici macro alla prova del lockdown da Covid

Dopo tante stime arrivano i dati a consuntivo sugli effetti provocati dalla pandemia alle economie occidentali. Lunedì l’Istat darà la misura del crollo della produzione industriale e venerdì della caduta di fatturato e ordini nel mese di marzo, mentre si attende anche il dato del Pil trimestrale tedesco. Continua la pubblicazione di trimestrali: attenzione in particolare a quelle giapponesi e martedì a quella di Aramco, il colosso saudita alle prese con la caduta del prezzo del petrolio.

L’Istat diffonde i dati sulla produzione industriale di marzo. Andranno valutati tenendo conto di due fattori chiave: il lockdown totale è scattato il 22, dunque ha pesato per poco più di una settimana lavorativa, e ha bloccato il 60% del sistema manifatturiero. È stato sufficiente a provocare un calo del 26,5% rispetto allo stesso mese del 2019, secondo il Centro Studi di Confindustria. Che firma anche le prime proiezioni sulla produzione di aprile: in attesa che l’Istituto centrale di statistica completi la fotografia ufficiale di marzo, il Csc si porta avanti e preannuncia un crollo del 45,2%.

In Giappone l’anno fiscale finisce il 31 marzo. Significa, per esempio, che i bilanci prenderanno in pieno il primo, pesantissimo impatto del Covid-19 sulle economie del mondo. Poco importa che Tokyo non abbia imposto alcun lockdown: Honda, Nissan, Toyota, Suzuki, Sony – solo per citare chi presenterà i risultati 2019-2020 tra oggi e domani – sono globali per definizione e, come tali e come tutti, della globalizzazione questa volta sperimenteranno il lato oscuro.

La guerra sui prezzi del petrolio lanciata contro la Russia ha finito col far crollare il mercato e questo, insieme allo choc globale causato dalla pandemia Covid-19, sta costando all’Arabia Saudita la peggior crisi finanziaria degli ultimi decenni. A misurarla, anche i conti di Aramco. Poco più di un anno fa, mentre da Ryad preparavano la quotazione, avevamo scoperto quale macchina da soldi fosse la compagnia: nel bilancio 2018 comparivano 111 miliardi di dollari di utili, una cifra-monstre pari ai profitti di Apple, Alphabet e Jp Morgan messe insieme. Poi sui prezzi del barile si è innescata la corsa ribassista. A fine 2019 Aramco aveva già visto gli utili scendere del 20%. Il conto del 2020 sarà probabilmente più salato: oggi, dalla trimestrale, il primo assaggio.

Le stime europee per l’intero 2020 danno il Pil tedesco in calo del 6,5%. Nel secondo semestre è però previsto un rimbalzo, come per tutte le economie Ue. Quanto sarà stato devastante, nel frattempo, l’impatto del Covid 19 incominceremo a vederlo oggi, con i dati del trimestre gennaio-marzo. Un’idea la possono dare gli ultimi rilevamenti sulla produzione industriale: in marzo è crollata come mai era accaduto dal 1991, cioè dal primo anno post riunificazione Est-Ovest (e relativi costi), segnando un -9,2% che è quasi il doppio di quel che si aspettavano gli analisti.

Era andata male già a febbraio, quando incominciavamo a preoccuparci sul serio ma la vera emergenza ancora non era scattata: fatturato dell’industria in calo del 2,1% su gennaio, ordinativi giù del 4,4%. Da lì in avanti il peggioramento è stato inevitabilmente continuo. E anche i dati di marzo, che oggi l’Istat annuncerà, saranno una passeggiata rispetto alla paralisi totale di aprile. Da maggio dovremmo incominciare a recuperare, ma l’incognita è sempre quella: ripresa (se lo sarà) a U o a V? Lenta e poco marcata, o più veloce e robusta?

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/impresa/finanza/quotidiano/2020/05/09/indici-macro-prova-lockdown-covid

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