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La Germania si misura con la tenuta dell’economia. In attesa del piano UE per la ripresa

Si comincia lunedì con i dati del Pil tedesco che fotografano i mesi del lockdown, un’immagine che per l’Italia sarà scattata venerdì dall’Istat. Intanto, mercoledì, la squadra guidata da Ursula von der Leyen riuscirà (si spera) a presentare, all’interno del Quadro finanziario pluriennale, il Recovery Instrument.

Destatis comunica oggi i dati definitivi sul Pil tedesco del primo trimestre, che le stime preliminari danno in calo del 2,2%. Il problema, per la Germania come per ogni altro Paese, è che quanto è successo tra gennaio e marzo è stato solo un assaggio dei colpi assestati dal Covid-19. E infatti a Berlino nessuno si fa illusioni. L’Institute for Economic Research, che giusto oggi annuncerà l’indice di fiducia delle imprese a maggio (l’Ifo), ha già avvertito: considerato che le misure restrittive sono entrate in vigore solo a metà marzo, quel -2,2% “non mostra assolutamente la vera dimensione della crisi”, di cui anche i tedeschi si faranno un’idea più precisa soltanto a partire dai numeri di aprile.

Elon Musk continua a far discutere. Litiga con mezzo mondo, rilascia dichiarazioni strampalate, va regolarmente in rotta di collisione con la Sec (che regolarmente lo sanziona). Quando succede – cioè sempre più spesso – i dubbi sul suo stato di lucidità offuscano la certezza della sua genialità. I suoi piani visionari vanno comunque avanti, in ogni settore. Oggi tocca allo spazio. E’ stata direttamente la Nasa ad annunciare che due astronauti partiranno da Cape Canaveral per la Stazione Spaziale Internazionale su un razzo di SpaceX: e non sarà solo il primo lancio con equipaggio da parte della società fondata da Musk nel 2002, sarà anche il primo volo con astronauti a bordo da quando, nel 2011, gli Usa abbandonarono il programma Space Shuttle.

Qualcuno sostiene che la rivoluzione proposta da Francia e Germania, ovvero un’Unione europea che si indebita per finanziare a fondo perduto i Paesi più colpiti dalla crisi, sia già naufragata sotto i colpi del piccolo “fronte del no” e del potere di veto che la Ue da riformare consente ancora a chiunque: Austria, Olanda, Svezia, Danimarca contribuiscono davvero poco, al bilancio comunitario, ma la regola dell’”uno vale uno” permette loro (come a chiunque) di contare tanto quanto i big. D’altra parte, è vero anche quello che sostengono i più: che tutto ciò faccia parte di una calcolata tattica negoziale, da entrambi i fronti, per arrivare all’inevitabile compromesso in vista del decisivo Consiglio Ue di inizio giugno. Non è comunque, al solito, un bello spettacolo. Tanto più che, nel frattempo, ci sarà l’appuntamento-chiave con la Commissione. È oggi che, finalmente, la squadra guidata da Ursula von der Leyen riuscirà (si spera) a presentare, all’interno del Quadro finanziario pluriennale, il Recovery Instrument. Sarà dunque Von der Leyen la prima a dover fare una sintesi tra le diverse posizioni. Scontato il rischio che quella sintesi sia al ribasso.

Alle 10, questa mattina, l’Istat presenterà i dati definitivi sul Pil del primo trimestre, già dato in calo del 4,7%. Mezz’ora più tardi, Ignazio Visco proietterà quel numero (e tutti gli altri indicatori-fotografia dell’inizio crisi) sul medio-lungo termine. Insomma: le Considerazioni finali del Governatore della Banca d’Italia non sono mai state tanto attese. E quello che fino a un anno fa era soprattutto un rito social-Vip, celebrato nel salone di via Nazionale dai selezionatissimi invitati a rappresentare chi ha le leve politiche ed economiche del Paese, questa volta potrebbe trasformarsi in evento social-pop: diretta televisiva su Rai2 (e ovviamente in streaming sul sito Bankitalia).

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/impresa/finanza/quotidiano/2020/05/23/germania-misura-tenuta-economia-piano-ue-ripresa

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