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Il Piano Colao: imposte a novembre, scudo penale per i datori di lavoro e rinnovo dei contratti a termine

Presentato il lavoro della task force di esperti guidata da Vittorio Colao con le misure suggerite per il rilancio del Paese a seguito della crisi determinatasi con l’epidemia da Covid-19. Scorrendo le 121 pagine del documento, che ha l’obiettivo ambizioso di costituire una sorta di road map degli interventi necessari nel periodo 2020-2022, si trovano tante proposte tra cui il rinnovo dei contratti a tempo determinato in scadenza, l’esclusione del contagio Covid-19 dalla responsabilità penale del datore di lavoro, il rinvio delle imposte delle dichiarazioni dei redditi a novembre, una nuova edizione della voluntary disclosure, la limitazione dell’uso del contante e la promozione dello smart working nella PA come nelle aziende private.

Il comitato di esperti in materia economica e sociale guidati da Vittorio Colao ha terminato il proprio lavoro durato circa 3 mesi e, nella giornata dell’8 giugno 2020, ha presentato un documento, composto da più di 10 schede di lavoro, con alcune proposte per il rilancio dell’Italia nel periodo 2020-2022.

Consulta le schede di lavoro Iniziative per il rilancio Italia 2020 2022"

Si tratta di strategie suddivise in 6 macroaree:

1) Imprese e Lavoro, settori considerati il motore dell’economia;

2) Infrastrutture e Ambiente che sono il volano del rilancio;

3) Turismo, Arte e Cultura che rappresentano il brand del Paese;

4) PA, da considerare come una alleata di cittadini e imprese;

5) Istruzione, Ricerca e Competenze, considerati i fattori chiave per lo sviluppo del Paese;

6) Individui e Famiglie per arrivare ad una società più inclusiva ed equa.

I temi trattati sono tantissimi.

Sul versante economico, ad esempio, tra le proposte più attuali ed interessanti ci sono:

- l’allineamento dello strumento della compensazione dei debiti fiscali e previdenziali a quanto previsto dal codice della crisi sopprimendo a regime il tetto delle compensazioni;

- l’introduzione della compensazione con i crediti liquidi esigibili verso la PA (tenuto conto della fatturazione elettronica e del fatto che la PA è la sola legittimata a respingere le fatture ricevute);

- la costituzione di una piattaforma informatica che consenta alle imprese di compensare debiti e crediti, anche se di origine di enti diversi della PA, consentendo il dialogo tra gli stessi:

- il differimento a novembre il pagamento della prima rata di acconto delle imposte sul reddito;

- anche in considerazione dei tempi per processare la liquidità garantita, il differimento (quanto meno per le imprese che l’hanno richiesta) del pagamento del saldo delle imposte dovute nel 2020 al suo ricevimento;

- l’ulteriore proroga degli adempimenti e dei versamenti fiscali per consentire l’entrata a regime delle nuove disposizioni;

- il ripristino della regola del vecchio regime per avvalersi dei crediti fiscali in compensazione che non richiedeva di attendere l’intervenuta presentazione dei modelli REDDITI e IRAP che, di anno in anno, necessita del rilascio di applicativi ad hoc;

- l’introduzione di una nuova edizione della voluntary disclosure per l’emersione del contante;

- l’incentivo ad usare gli strumenti di pagamento elettronici, prevedendo sanzioni per le imprese e i professionisti che non li accettano.

Da segnalare, in particolare:

- l’esclusione del contagio Covid-19 dalla responsabilità penale del datore di lavoro per le imprese non sanitarie e la neutralizzazione fiscale, in modo temporaneo, del costo di interventi organizzativi (ad esempio, turnazione, straordinari) conseguenti all’adozione dei protocolli di sicurezza e al recupero della produzione perduta per il fermo, per non penalizzare la competitività dell’impresa e i redditi dei lavoratori;

- la promozione dello smart working nella PA come nelle aziende private, con l’adozione di un codice etico che tenga in specifica considerazione i tempi extra lavorativi (tra i quali impegni domestici e cura della famiglia) e in ottemperanza alla L. 81/2017 (stesse ore lavorative e giornate come da contratto nazionale

- per i contratti a termine anche a scopo di somministrazione, la neutralizzazione del periodo dall’inizio del lockdown al 31 dicembre 2020 rispetto al maturare del limite dei 24 mesi complessivi nonché, per i contratti in scadenza entro il 31 dicembre 2020, la possibilità di una ulteriore proroga degli stessi anche se e stato già raggiunto il numero di proroghe massimo consentito.

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/impresa/contratti-dimpresa/quotidiano/2020/06/09/piano-colao-imposte-novembre-scudo-penale-datori-lavoro-rinnovo-contratti-termine

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