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L’Europa al confronto sulla Brexit e sull’euro

Ottavo round con la Gran Bretagna per un accordo che appare sempre distante, mentre giovedì si riunisce, dopo due mesi, il direttivo Bce: tra i temi anche la forza della moneta unica. A livello aziendale martedì si riunisce il Cda di Mediaset per l’esame del bilancio semestrale, ma anche delle recenti sentenze nel braccio di ferro con Vivendi. E la Grecia, sofferente nel suo punto forte del turismo, aspetta il discorso di politica economica del premier Mitsotakis.

Si riparte oggi con una serie di incontri che dureranno fino all’11 settembre e riprenderanno dal 28 settembre al 2 ottobre. Michel Barnier, il negoziatore dell’Unione Europea non si è mai mostrato troppo ottimista sull’esito, neanche su questa ottava sessione di trattative. L’Ue vuole un accordo strutturato in una cornice che racchiuda ogni aspetto delle relazioni fra i due attori. E Londra teme di rimanere intrappolata in un accordo globale che la legherebbe troppo all’Unione.

Appuntamento per i conti semestrali, ma anche per valutare la situazione dopo le varie sentenze dei tribunali. Ultima quella della Corte di Giustizia dell’Ue che ha stabilito come la disposizione italiana che impedisce a Vivendi di acquisire il 28% di Mediaset sia contraria al diritto dell'Unione. L’unica strada per Mediaset ora appare quella di rivolgersi al Tar. Ma, saltando il divieto di incrocio tra media e tlc, il Biscione potrebbe anche cambiare strategia. Se si aprissero possibilità di convergenza tra i leader delle Tlc e dell’editoria televisiva, ha fatto sapere Mediaset, il gruppo valuterà le nuove opportunità in materia di Tlc, a partire dai recenti sviluppi di sistema sulla Rete unica.

Prima riunione dopo le ferie del direttivo della Bce. L’ultima, il 16 luglio, era stata attendista. Nel frattempo la Ue ha varato il Recovery fund, ma l’economia dell’Eurozona, crollata del 12% nel secondo trimestre, è in ripresa molto lenta, con la pandemia non ancora sconfitta. In più c’è la preoccupazione per un euro troppo forte (o per un dollaro troppo debole) che potrebbe aprire a una revisione della strategia sull’inflazione, come ha già fatto la Fed. Insomma, ci aspetta che la Banca centrale ricalibri gli interventi. Non può procurare il vaccino, che sarebbe quello che più servirebbe all’economia, ma può dare un’iniezione di fiducia.

Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis nel suo discorso annuale sulla politica economica non potrà non parlare di turismo. Per colpa della pandemia il Pil del Paese si è contratto del 15,2% nel secondo trimestre, più del doppio rispetto al calo del 7,1% registrato nel 2011 al culmine della crisi del debito sovrano. Le frontiere sono state riaperte agli stranieri da giugno, ma è certo che il turismo non porterà i 18 miliardi di euro del 2019. Buone notizie per Atene, che ha varato un piano di sostegno all’economia da 24 miliardi anche con fondi europei, arrivano dal successo del ritorno sul mercato dei capitali con un bond decennale: domanda enorme e tassi all’1,5%, mai così bassi.

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/impresa/finanza/quotidiano/2020/09/05/europa-confronto-brexit-euro

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