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Politiche attive e passive: le proposte di Confprofessioni

Arriva dal coordinatore di Confprofessioni, Dili, in video-audizione alla Camera, la richiesta di allineare politiche attive e passive del lavoro, avviare una Banca dati unica del lavoro e valorizzare il ruolo delle parti sociali. Luci puntate anche sull’equo compenso e la possibilità di istituire il tavolo permanente previsto dallo Statuto del lavoro autonomo.

Sono due le proposte presentate in data 7 ottobre da Confprofessioni alla Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera dei deputati, dove si è svolta l’audizione telematica sulle risoluzioni riguardanti i sistemi di protezione sociale dei lavoratori: un’agenzia unica di coordinamento delle politiche attive e passive del lavoro e una banca dati unica del lavoro per tracciare il percorso professionale dei lavoratori.

Andrea Dili, Coordinatore dell’Assemblea dei presidenti regionali di Confprofessioni, ha evidenziato la necessità di rendere più efficaci le azioni messe in campo per il lavoro e ricondurre la gestione delle politiche attive e delle politiche passive in capo a un unico soggetto. E’ indispensabile valorizzare il ruolo delle parti sociali, creando sinergie tra i fondi di solidarietà - che già gestiscono gli strumenti di sostegno al reddito - e i fondi interprofessionali per la formazione continua, fondamentali per la riqualificazione dei lavoratori che accedono agli ammortizzatori.

Confprofessioni ha altresì rilanciato sul tavolo della Commissione Lavoro la proposta di legge “Tutele delle lavoratrici e dei lavoratori autonomi e dei liberi professionisti iscritti alla Gestione separata Inps”, elaborata dalla Consulta del lavoro autonomo e approvata dall’Assemblea del CNEL, che prevede, tra l’altro, la creazione di un ammortizzatore universale dedicato alle partite Iva. «I lavoratori autonomi sono i soggetti più colpiti dalla crisi» ha concluso Dili «ed è incomprensibile che non venga loro riconosciuto né il diritto ad accedere ad alcun ammortizzatore sociale né quello di ricevere un compenso equo. Nell’attuale situazione emergenziale, pertanto, sarebbe ancor più necessario che, a distanza di oltre tre anni dalla sua approvazione, venisse finalmente istituito il tavolo permanente previsto dalla legge 81 del 2017».

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/lavoro-e-previdenza/professioni/quotidiano/2020/10/09/politiche-attive-passive-proposte-confprofessioni

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