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Crisi, emergenza Covid19 e lavoro nelle imprese: l’indagine dei Consulenti del Lavoro

Nel comunicato stampa del 22 ottobre 2020 i Consulenti del Lavoro commentano la situazione delle prossime settimane per le Piccole e Medie Imprese, tra coprifuoco, Cassa integrazione, avvio delle ristrutturazioni e crisi di produttività. Malgrado gli investimenti in procedure di prevenzione e riorganizzazione del lavoro, per fronteggiare l’emergenza Covid-19, sono poche le imprese attrezzate per gestire possibili contagi in azienda. A quanto emerge dall’indagine ‘Crisi, emergenza sanitaria e lavoro nelle PMI’ sono circa 1 mln i posti di lavoro che le PMI potrebbero perdere tra l’inizio e la fine del 2020.

Secondo i Consulenti del Lavoro, malgrado gli investimenti in prevenzione, sono poche le PMI attrezzate per gestire possibili contagi in azienda. L’adeguamento alle norme di sicurezza per fronteggiare l’emergenza Covid-19 ha rappresentato uno sforzo importante per tante piccole e medie realtà che hanno dovuto riorganizzare spazi, logistica, procedure e lavoro. Alla luce del riesplodere della pandemia sono diverse le criticità che le aziende si troveranno ad affrontare, che sarà presentata al Festival del Lavoro in programma il 22 e il 23 ottobre. Sebbene il 59% dei Consulenti reputi che le aziende siano ad oggi attrezzate con dispositivi di protezione e sanificazione degli ambienti. Queste non sarebbero comunque pronte a dover gestire nuove situazioni emergenziali. È quanto emerge dall’indagine ‘Crisi, emergenza sanitaria e lavoro nelle PMI’, alla luce dei dati generali sull’occupazione che emergono: sono circa 1 mln i posti di lavoro che le PMI potrebbero perdere tra l’inizio e la fine del 2020. Un bilancio pesante per il milione e mezzo di imprese assistito dai Consulenti del Lavoro, i cui organici potrebbero contrarsi di circa il 10%.

“L’indagine ci consegna uno scenario che impone una riflessione ampia su come evitare il peggio, ovvero la chiusura di quelle aziende che grazie agli interventi della primavera hanno cercato di resistere”, commenta la Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone che aggiunge: “ci sono buone ragioni per pensare che le imprese torneranno ai livelli di fatturato pre-Covid non prima di due anni. Resta tuttavia il tema di come affrontare un 2021 che, si spera, sia di transizione. Solo con una strategia comune e obiettivi chiari possiamo uscire prima dalla crisi sanitaria, sociale ed economica dalla quale siamo stati travolti”.

L’effetto della crisi, dunque, unitamente allo sblocco dei licenziamenti, è destinato a presentare per l’occupazione italiana un conto più pesante delle stime effettuate a inizio pandemia e che potrebbe ulteriormente aggravarsi con le misure che si stanno adottando in questi ultimi giorni a livello territoriale. Situazione che rischia di far pagare un conto salatissimo ad alberghi e ristoranti e alle aziende che operano nella filiera del tempo libero, della cultura e del commercio.

In allegato al comunicato, l’indagine e l’infografica.

Consulenti del Lavoro, comunicato stampa 22/10/2020

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/lavoro-e-previdenza/amministrazione-del-personale/quotidiano/2020/10/23/crisi-emergenza-covid19-lavoro-imprese-indagine-consulenti-lavoro

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