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Contributi a fondo perduto, CIG e bonus 1000 euro: quanto riceveranno imprese e lavoratori?

Sono già pienamente in vigore le misure introdotte dal Decreto Ristori per la tutela delle imprese soggette alle restrizioni che si sono rese necessarie per contrastare l’epidemia mondiale da Covid-19. Contributi a fondo perduto e Cassa integrazione per le aziende, una tantum di 1000 euro per i lavoratori. Sono gli strumenti di sostegno al reddito messi in campo dal Governo, cumulabili tra loro ma fruibili in modo diverso a seconda dell’attività svolta e delle caratteristiche dei rapporti di lavoro intrattenuti. Esempi di calcolo spiegano qual è l’effettiva incidenza per imprese e lavoratori degli aiuti previsti

Il decreto “Ristori” (decreto legge n. 137/20), in vigore dal 29 ottobre 2020, ha introdotto precise misure di sostegno delle imprese e dei lavoratori che, con i DPCM urgenti emanati nel corso del mese di ottobre, hanno dovuto sospendere o ridurre l’attività produttiva svolta in via principale.

Gli interventi di sostegno al reddito si rivolgono ai datori di lavoro privati individuati in base ai codici ATECO riportati nell’allegato 1 del decreto Ristori, che hanno la sede operativa in Italia, e sono concepiti come ingredienti compatibili e talvolta cumulabili.

Il decreto riconosce agli operatori dei settori economici interessati dalle misure restrittive introdotte temporaneamente un contributo a fondo perduto. Condizione di spettanza sono:

- che si tratti di imprese esistenti alla data del 25 ottobre 2020;

- che risultino attive;

- che l’attività prevalente svolta sia tra quelle riferite ai codici ATECO individuati dal decreto;

- che l'ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell'ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019 o che la partita IVA sia stata attivata a partire dal 1° gennaio 2019.

L’importo spettante verrà accreditato direttamente, entro il 15 novembre, sul conto corrente bancario o postale dei soggetti che hanno già ricevuto il contributo a fondo perduto previsto dal decreto legge “Rilancio”.

Le imprese che non hanno ricevuto il contributo a fondo perduto ai sensi del decreto Rilancio ma sono in possesso dei requisiti devono presentare apposita istanza.

Il beneficio è determinato nella misura individuata dal decreto Ristori e varia dal 100% al 400%delle somme già erogate in base alle previsioni dettate dal decreto Rilancio.

La determinazione della percentuale da applicare in concreto varia a seconda della criticità dell’attività svolta.

Non è previsto alcun limite di fatturato per la spettanza.

Il decreto Ristori prolunga il periodo di fruizione della Cassa integrazione di ulteriori settimane.

I datori di lavoro che sospendono o riducono l'attività produttiva in seguito all'emergenza epidemiologica da COVID-19 possono presentare domanda di concessione dei trattamenti di Cassa integrazione ordinaria, Assegno ordinario e Cassa integrazione in deroga per una durata massima di 6 settimane da fruire nel periodo ricompreso tra il 16 novembre 2020 e il 31 gennaio 2021.

Sugli importi erogati ai lavoratori sospesi il datore di lavoro è obbligato a versare un contributo addizionale ad aliquota contributiva inversamente proporzionale alla riduzione di fatturato.

Il contributo non è dovuto in caso di riduzione di fatturato pari o superiore al 20%, per chi ha avviato l’attività dopo il 1° gennaio 2019 e per le imprese interessate dalle restrizioni.

Il decreto Ristori prevede inoltre una nuova indennità, una tantum, dell'importo di 1000 euro in favore di:

- lavoratori stagionali del turismo (inclusi quelli con contratto di somministrazione o a tempo determinato) e degli altri settori;

- lavoratori dello spettacolo;

- intermittenti;

- venditori porta a porta;

- prestatori d’opera,

che, in conseguenza dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro.

Hanno diritto al bonus di 1000 euro i dipendenti stagionali del turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 28 ottobre 2020 e hanno svolto la prestazione lavorativa per almeno 30 giornate.

Inoltre, ai fini dell’accesso all’indennità onnicomprensiva, i lavoratori di cui sopra non devono essere titolari di rapporto di lavoro dipendente né di indennità di disoccupazione NASpI alla data del 29 ottobre 2020.

Approfondisci tutti i requisiti su Bonus da 800 a 1000 euro: a chi e quando spettano

Si propongono di seguito alcuni casi pratici di riferimento, divisi in base alle fattispecie concrete ritenute degne di tutela dal decreto Ristori.

Per alcuni settori, quali quello dello spettacolo, è possibile fruire sia dei contributi a fondo perduto che delle integrazioni salariali per i lavoratori in forza. A tali misure è possibile, talvolta, aggiungere l'indennità spettante ai lavoratori stagionali o collaboratori.

Fatturato e dipendenti

Fatturato aprile 2020: 25.000 euro Fatturato aprile 2019: 28.000 euro Lavoratori dipendenti 3 full time e 2 part-time

Contributo a fondo perduto spettante: 9.000 euroCIG erogata (6 settimane): (800 euro x 3) + (400 euro x 2) = 3.200 euroContributi non versati: (240 euro x 3) + (120 euro x 2) = 960 euroTotale beneficio per le imprese: 13.160 euro

Fatturato e dipendenti

Fatturato aprile 2020: 25.000 euro Fatturato aprile 2019: 28.000 euro Lavoratori dipendenti 3 tempo indeterminato e 2 stagionali, tutti full time

Contributo a fondo perduto spettante: 9.000 euroCIG erogata (6 settimane): (800 euro x 3) = 2.400 euroContributi non versati: (240 euro x 3) = 720 euroTotale beneficio Ristori per le imprese: 12.120 euro

Indennità una tantum stagionali: 2.000 euroTotale beneficio Ristori per i lavoratori: 2.000 euro

Fatturato e dipendenti

Fatturato aprile 2020: 25.000 euro Fatturato aprile 2019: 28.000 euro Lavoratori dipendenti 3 tempo indeterminato e 2 part-time

Contributo a fondo perduto spettante: 24.000 euroCIG erogata (6 settimane): (800 euro x 3) + (400 euro x 2) = 3.200 euroContributi non versati: (240 euro x 3) + (120 euro x 2) = 960 euroTotale beneficio Ristori per le imprese: 28.160 euro

Dai casi pratici appena esaminati, appare evidente che le misure di vantaggio introdotte dal decreto Ristori sono effettivamente proporzionate all'entità del disagio cui sono sottoposte le aziende che svolgono attività produttiva nei settori economici sospesi o ad apertura ridotta.

Il contributo a fondo perduto è calcolato in proporzione alla riduzione di fatturato subita nel mese di aprile applicando il moltiplicatore definito dal decreto. La tutela dei lavoratori è affidata al trattamento di cassa integrazione, per i lavoratori in forza, o alla indennità una tantum per i lavoratori precari o stagionali che perdono il posto di lavoro.

Contributi a fondo perduto per le imprese, CIG e una tantum per i lavoratori - Tabella riepilogativa

AZIENDACONTRIBUTO FPCIGUNA TANTUM PER I LAVORATORI
AlbergoSI - 150%SI - 6 settimaneSI - 1.000 euro
BarSI - 150%SI - 6 settimaneNO
DiscotecaSI - 400%Si - 6 settimaneNO

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/lavoro-e-previdenza/amministrazione-del-personale/quotidiano/2020/11/02/contributi-fondo-perduto-cig-bonus-1000-euro-riceveranno-imprese-lavoratori

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